I primi piani dei "nemici" politici di Matteo Salvini, con la scritta "lui non ci sarà". Parte così la campagna social della Lega in vista della manifestazione di Piazza del Popolo dell'8 dicembre. Sul profilo Facebook e twitter del vicepremier ma anche sull'account "Lega-Salvini premier" sono rilanciate, già da diverse ore, le foto degli avversari "tradizionali" della Lega: dall'ex premier Matteo Renzi a Roberto Saviano, dall'ex presidente della Camera Laura Boldrini a Giuliano Cazzola, da Asia Argento al fotografo Oliviero Toscani, da Fabrizio Corona all'ex ministro dell'Istruzione Valeria Fedeli, è una vera e propria carrellata quella degli "assenti" alla manifestazione di sabato che viene rilanciata dalla Lega. Intanto, sul suo profilo, Salvini oggi scrive: "Amici, mancano solo 5 GIORNI e ci riabbracceremo tutti in piazza del Popolo a Roma, la piazza dei sorrisi e del Futuro!".
"C'è qualcuno che è stato zitto per anni quando gli italiani, gli imprenditori e gli artigiani venivano massacrati. Ora ci lasciassero lavorare e l'Italia sarà molto migliore di come l'abbiamo trovata". Così il vicepremier e ministro dell'Interno Matteo Salvini è tornato a criticare Confindustria a margine delle celebrazioni di Santa Barbara, patrona dei Vigili del fuoco. "Siamo qui da sei mesi - ha ribadito - ascolterò tutti, incontrerò tutti, ma lasciateci lavorare". Quanto alla manovra e alla trattativa con l'Europa, il leader della Lega afferma che "il 2%? E' un numero su cui si esercitano giornalisti e commissari Ue, noi badiamo alla sostanza e a trovare risorse". Così il vicepremier e ministro dell'Interno, Matteo Salvini, ha risposto a chi gli chiedeva se l'obiettivo fosse il 2% del rapporto deficit-Pil. "Noi facciamo una manovra seria - ha aggiunto - che non dipenderà dallo zero virgola ma dai contenuti. Una manovra che ha degli investimenti che non ci sono mai stati negli anni precedenti". Quanto al Tav, Salvini ha poi ribadito "di essere per l'Italia dei sì"
"Salvini vive in un altro Paese. Noi parliamo, critichiamo e cerchiamo di fare il bene del nostro Paese. Non guardiamo solo agli interessi delle imprese ma di tutti. È bene che si faccia delle domande, che questo governo ascolti la voce degli imprenditori italiani senza fare battute. Oggi rappresentano delle istituzioni non un partito". È la replica di Alessio Rossi, vicepresidente di Confindustria e presidente dei Giovani, rivolta al vicepremier Matteo Salvini secondo il quale Confindustria è stata "zitta per anni, ora ci lasci lavorare". Parole che sono arrivate all'indomani della manifestazione alle Ogr per il Si Tav a Torino dove il presidente di viale dell'Astronomia, Vincenzo Boccia, ha invitato il premier Conte a reperire altri 4 miliardi da inserire nella manovra oppure a dimettersi: "Questa - spiega Rossi a margine del convegno 'sport e imprese' al Coni - è una manovra che indebita il Paese, soprattutto le future generazioni. Il tutto in cambio di assistenzialismo e misure che pagano solo la spesa corrente. Non c'è niente per la crescita se non appena 5 miliardi. Ci sembra insufficiente e per questo la manovra la rispediamo al mittente. Speriamo che in queste ore riescano a trovare questi 4 miliardi che ci permetterebbe di non vedere l'Unione europea aprire una procedura di infrazione nei confronti dell'Italia". "Potremmo farcela - conclude Rossi - il presidente Boccia ha suggerito di reperire questi soldi, due miliardi dal reddito di cittadinanza e altrettanti dalle pensioni. Se non riusciranno a trovarli ha invitato il premier Conte a dimettersi".
"Il 2%? E' un numero su cui si esercito giornalisti e commissari Ue, noi badiamo alla sostanza e a trovare risorse". Così il vicepremier e ministro dell'Interno, Matteo Salvini, ha risposto a chi gli chiedeva se l'obiettivo fosse il 2% del rapporto deficit-Pil. "Noi facciamo una manovra seria - ha aggiunto - che non dipenderà dallo zero virgola ma dai contenuti. Una manovra che ha degli investimenti che non ci sono mai stati negli anni precedenti". Quanto al Tav, Salvini ha poi ribadito "di essere per l'Italia dei sì".
"Il dialogo con l'Italia è in corso, diventa più intenso, vediamo un tono diverso, un diverso modo di cooperare e vediamo l'Italia disponibile ad ascoltare il nostro punto di vista e risolvere i problemi. È un passo che accogliamo con favore, e anche gli investitori hanno lo stesso feeling": lo ha detto il commissario Moscovici. "Ora il dialogo è cominciato davvero su metodo e sostanza. A Buenos Aires abbiamo avuto discussioni positive con Conte e Tria, e abbiamo deciso di proseguire nell'interesse generale e abbiamo dato mandato ai nostri team di lavorare in quella direzione".
La Commissione Ue ha "preso nota" delle intenzioni dell'Italia di ridurre il deficit, e ora "aspettiamo altri dettagli", perché ci deve essere un "impegno credibile, concreto e nel quadro delle regole": lo ha detto il commissario agli affari economici Pierre Moscovici. "Noi siamo disponibili a dare flessibilità ma deve essere nelle regole, per questo il gap va ridotto ancora", ha aggiunto.