Il prossimo 17 ottobre 2014 presso la Galleria Officine dell’Immagine di Milano – Via Vannucci, 13, si terrà l’inaugurazione della mostra personale di Tamara Ferioli, dove l’artista racconta le esperienze maturate nel corso del suo soggiorno in Islanda ed in particolare sull’isola Heimaey, situata a sud della costa.
La mostra, che terminerà il 22 novembre 2014, è accompagnata da un catalogo Vanilla Edizioni, con testi della curatrice Bjorg Stefànsdottir e di Edda Halldorsdottir.
Tamara Ferioli esprime la sua creatività, in modo assolutamente versatile, spaziando dalla scultura al disegno, dalle installazioni alle applicazioni su tela.
In questa mostra, dedicata all’isola Heimaey, letteralmente “casa isola”, l’artista milanese presenta un’installazione, disegni su tela e sue fotografie dalle quali scaturiscono rappresentazioni ricche di evocazioni, sempre alla ricerca di tratti di umanità, in una dimensione surreale, soffermandosi con attenzioni sul rapporto fra l’uomo e il suo territorio. L’isola Heimaey, colpita nel 1973 da un’eruzione vulcanica, che ha distrutto quasi metà della città, è il simbolo di questa relazione, poiché ancora oggi il suo terreno, in prossimità del vulcano, sprigiona quel calore che riporta le persone a un intrinseco e profondo legame con la natura.
Nella sua produzione artistica il viaggio rappresenta per la Ferioli, in modo consueto, parte integrante del suo processo creativo e in questo ultimo lavoro l’artista riesce a percepire le terre islandesi a livello psicosomatico, aprendo il percorso espositivo con un’installazione ispirata all’infuocata, ma al tempo stesso rassicurante natura islandese. Durante il suo viaggio, si imbatte in una casa abbandonata, che era stata invasa da un grosso masso il quale, modificandone la conformazione, l’aveva fatta diventare parte integrante del paesaggio.
Allo stesso modo, negli ambienti della galleria, l’artista ha ricreato questa abitazione in modo che si erga in modo imponente e sia possibile girarci attorno. Il soffitto sembra appoggiarsi interamente sulla casa, come un’enorme pietra, quasi a voler dare l’impressione di invaderla. Inoltre, la casa è totalmente ricoperta da ossi di seppia, che si spandono fino al pavimento. Attraverso l’uscio fuoriescono rumori di tutte quelle presenze naturali, come il vento, i ghiacciai che si sfaldano , l’eco di una cascata, che la Ferioli ha registrato durante il suo lungo peregrinare in questa magica terra.
La sua continua ricerca di nuove forme espressive del paesaggio raffigurato, la portano ad una scelta di materiali non casuale ed in perfetta simbiosi con gli elementi biologici, come l’utilizzo dei suoi stessi capelli rossi, che compongono linee dal tratto così perfetto da sembrare disegnate, oppure bustine di thè che, cucite fra loro, costituiscono sculture in grado di rappresentare la metafora del potenziale di ogni oggetto, se indagato nelle sue più svariate prospettive.
Biografia:
Tamara Ferioli è nata a Legnano (Milano) il 28 agosto 1982. Ha frequentato l’Ecole des Beaux-Arts de Lyon e successivamente ha conseguito il diploma presso il dipartimento di pittura dell’Accademia di Belle Arti di Brera (Milano).
La giovane artista negli ultimi anni ha partecipato a numerosissime esposizioni personali e collettive, in spazi pubblici e privati sia in Italia che all’estero.
Attualmente vive e lavora a Milano.