Le caramelle calabresi Silagum sono state tra le protagoniste più apprezzate dell’edizione 2025 di Anuga, la prestigiosa fiera internazionale dell’agroalimentare tenutasi a Colonia. Letteralmente andate a ruba, hanno incantato il pubblico europeo con la loro dolcezza autentica e i gusti tipici del territorio.
Dalla freschezza del limone di Rocca Imperiale al profumo intenso del bergamotto reggino, passando per la liquirizia pura e le clementine della Piana, ogni caramella ha raccontato un frammento di Calabria. I visitatori hanno espresso entusiasmo per la qualità artigianale e la capacità di Silagum di trasformare ingredienti locali in piccoli capolavori di gusto.
Presenti allo stand C052 del Padiglione 11.2, le caramelle Silagum non sono rimaste ferme: hanno “passeggiato” nelle mani dei tantissimi visitatori, diffondendo il sapore della Calabria in ogni angolo della fiera.
Tra i tanti ospiti, anche alcuni rappresentanti istituzionali italiani si sono soffermati a degustare le specialità Silagum. In particolare, il Ministro dell’Agricoltura, Lollobrigida, ha espresso apprezzamento per la qualità e l’originalità dei gusti calabresi, riconoscendo il valore di queste produzioni nella promozione del Made in Italy agroalimentare.
«È stata un’accoglienza straordinaria — commenta con soddisfazione il team Silagum —. I nostri prodotti hanno suscitato curiosità, emozione e soprattutto voglia di Calabria. Abbiamo ricevuto richieste da buyer internazionali e distributori interessati a portare questi sapori nei loro mercati.»
La partecipazione ad Anuga rappresenta un importante passo per l’internazionalizzazione del marchio, che punta a valorizzare le eccellenze dolciarie calabresi con uno stile moderno ma radicato nella tradizione. Un successo che conferma come la dolcezza, quando è autentica e legata al territorio, sappia parlare tutte le lingue del mondo. Tante altre dolci sorprese sono in arrivo, in attesa del magico momento di Halloween.
Dopo l’incontro con i candidati alla presidenza della regione Calabria, che ha consolidato politiche regionali con la presentazione di un motivato e ricco programma “La Calabria che vogliamo” la coldiretti calabrese non si ferma e domani 26 settembre sarà nella piazza di Palermo per manifestare contro le speculazioni di veri e propri trafficanti che mettono a rischio il Granaio Italia utilizzando le importazioni di prodotto straniero per far crollare i prezzi di quello italiano, scesi ormai drammaticamente sotto i costi di produzione.
“Oggi un produttore deve vendere oltre quattro chili di grano per pagarsi un semplice caffè – dichiara Franco Aceto presidente di Coldiretti Calabria - i prezzi del grano sono troppo bassi gli agricoltori stanno lavorando in perdita e sono costretti a rinunciare a seminare, lasciando incolti i terreni. In questo modo il territorio rischia di essere abbandonato alla desertificazione, soprattutto alle nostre latitudini, colpendo ambiente, economia e lavoro. A ciò si aggiunge – prosegue - gli arrivi di grano canadese che sono raddoppiati, favoriti dal dazio zero concesso al Canada dall’Unione Europea. Un’invasione che ha fatto crollare i prezzi del grano italiano e minacciando la salute dei cittadini. Il prodotto canadese viene fatto maturare con il glifosato, una sostanza vietata in Italia. L’Ue invece dovrebbe garantire che i prodotti stranieri seguano le stesse regole di quelli italiani”. Tra l’altro, negli ultimi anni, tra Covid e guerre il prezzo dei mezzi tecnici, dagli agrofarmaci al carburante, è aumentato moltissimo e anche l’impatto del clima è stato forte La Calabria – informa Coldiretti – oggi conta 4193 aziende 23mila 937 ettari di frumento duro e c’è preoccupazione per una drastica diminuzione delle capacità produttive della regione. Le prime vittime delle speculazioni sul prezzo del grano sono i giovani agricoltori, che hanno preso sulle proprie spalle l’azienda di famiglia o addirittura hanno avviato una nuova attività per costruirsi un futuro coltivando grano per la pasta 100% italiana. In questo modo si tolgono opportunità di lavoro, costringendo i giovani a lasciare il territorio. Ecco allora che il popolo del grano scende in piazza con una forte iniziativa di Coldiretti tesa a sollecitare le istituzioni europee e italiane ad intervenire per ripristinare rispetto, equità e futuro.
L’agricoltura calabrese al centro della scena politica con l’iniziativa “La Calabria che vogliamo”, organizzata da Coldiretti Calabria presso l’Agriturismo Villa Santa Caterina a Montalto Uffugo. Un’occasione di dialogo aperto e trasparente che ha visto protagonisti i candidati alla presidenza della Regione Calabria, Roberto Occhiuto per la coalizione di centrodestra e Pasquale Tridico per il centrosinistra.
I due “sfidanti” hanno incontrato separatamente la platea di Coldiretti – composta da soci, aziende agricole e rappresentanti delle filiere – rispondendo a domande e sollecitazioni su questioni decisive per il futuro del settore primario.
Ad aprire i lavori sono stati il presidente di Coldiretti Calabria Franco Aceto e il direttore Francesco Cosentini, che hanno illustrato i temi più urgenti: dallo sviluppo sostenibile alla sicurezza alimentare, dalla nuova PAC alla difesa del reddito agricolo, dal dissesto idrogeologico alla gestione sostenibile delle risorse idriche, fino al contenimento della fauna selvatica e alla valorizzazione delle produzioni locali e del Made in Calabria. I candidati hanno esposto le linee guida e temi principali al centro delle loro proposte su ogni argomento trattato.
Così Franco Aceto, presidente Coldiretti Calabria: “oggi abbiamo dato voce alle imprese agricole e alle loro necessità reali. È emerso chiaramente, una volta di più, che l’agricoltura non può essere relegata a tema marginale, ma deve essere pilastro delle politiche regionali e dello sviluppo dei territori. Ci aspettiamo impegni concreti, misurabili e tempestivi, perché il futuro della Calabria passa dalla capacità di dare forza e dignità a chi crea valore lavorando la terra ogni giorno.”
Francesco Cosentini, direttore regionale Coldiretti Calabria ha evidenziato inoltre che: “la politica ha l’opportunità di dimostrare di voler camminare accanto agli agricoltori. Il confronto ha confermato la centralità delle sfide che vivono le nostre aziende: dalla disponibilità dell’acqua alla fauna selvatica, dalla tutela del reddito agricolo alla valorizzazione delle filiere locali. Bisogna trasformare le proposte in azioni concrete e traguardi raggiungibili.”
Pasquale Tridico: “dobbiamo riconoscere che l’agricoltura può crescere se inserita anche in un contesto di innovazione. Servono investimenti per creare reti d’impresa collegate alle università, accompagnati da politiche di sostegno al settore agricolo, per creare competenze utili al settore primario, come con i centri di formazione dei poli tecnologici, in cui impiegheremo giovani per spingere più in alto la frontiera produttiva in tutti i settori, a partire dall’agricoltura”.
Roberto Occhiuto: “c’è un clima molto positivo, stiamo raccogliendo il frutto del lavoro svolto in questi quattro anni, anche con le organizzazioni di categoria, che hanno visto che ce l’abbiamo messa tutta, abbiamo accolto i loro suggerimenti quando li abbiamo ritenuti, come spesso è accaduto, utili per la Calabria. Sanno con quanta passione abbiamo governato questa regione e credo che ci sia grande entusiasmo.”
Con l’iniziativa di oggi, Coldiretti Calabria ha ribadito la necessità di riportare al centro dell’agenda politica le istanze del mondo agricolo, per assumerne le direttive e tracciare chiare traiettorie di sviluppo, promuovendo un dialogo aperto e continuativo tra il mondo agricolo e chi si candida a governare la regione. Fondamentale la visione dell’agricoltura come motore economico e identitario della regione, il messaggio di Coldiretti è giunto ai candidati forte e chiaro: il futuro della regione passa dalla terra, dal lavoro degli agricoltori e dalla capacità di trasformare le eccellenze locali in sviluppo duraturo per le comunità.
“Siamo molto soddisfatti di questi incontri – ha affermato il presidente di Coldiretti Calabria Franco Aceto – perché testimoniano che l’agricoltura e l’agroalimentare sono il motore di questa regione e noi sempre in modo attento continueremo ad esercitare il ruolo che ci spetta. A noi - ha concluso - servono atti e azioni di coraggiosa coerenza fra quello che si è detto oggi e si sta dicendo in campagna elettorale e quello che dobbiamo fare da oggi in poi per raggiungere risultati”.
Il Forum Famiglie Calabria anche a nome delle associazioni specializzate aderenti, sollecita la Regione Calabria e per essa il Dipartimento Politiche Sociali, ad aderire con propria manifestazione d’interesse all’avviso pubblico per il rafforzamento della rete dei Centri per la Famiglia (CPF)del Dipartimento per le Politiche della Famiglia presso la Presidenza del Consiglio. Il Bando prevede complessivamente 55milioni di euro e alla Calabria ha a disposizione, secondo i criteri della ripartizione per le Politiche Sociali, 2.299.000,00 € pari al 4,18% del complessivo. La manifestazione di interesse va effettuata, con delibera, entro l’8 ottobre e possono farlo anche le regioni che sono al rinnovo. Il Forum Famiglie della Calabria ritiene che le attività previste di potenziamento dei CPF esistenti e di avvio e consolidamento per quelli di nuova attivazione generi attenzione alle famiglie nonché alla loro diffusione omogenea sui territori, all’articolazione in rete degli stessi e alla strutturazione delle relative funzioni, con figure specificamente formate affinché diventino veri e propri luoghi di accompagnamento, supporto e orientamento nei confronti della maternità e della paternità, della tutela e promozione dello sviluppo armonioso dei bambini e degli adolescenti, in una logica di ascolto dei reali bisogni della famiglia.
Il Magliocco Day è stato selezionato tra i “casi di successo” nazionali nell’ambito di Terre Attrattive, la convention dedicata alla valorizzazione dei territori rurali. Il progetto sarà presentato a Vasto il 12 settembre, nel focus tematico “L’identità enogastronomica nella costruzione dell’esperienza turistica”, ospitato a Palazzo d’Avalos e coordinato da Roberta Garibaldi e Gianfranco Ciola. L’inserimento in questo contesto conferma il ruolo strategico della cultura del vino e del cibo nella definizione dell’offerta turistica contemporanea.
Nato per rimettere al centro del racconto enologico calabrese il Magliocco, uva a bacca nera storicamente radicata nel Cosentino, il progetto si fonda su un’idea tanto semplice quanto ambiziosa: trasformare un vitigno autoctono in un racconto collettivo capace di generare valore culturale, economico e turistico. Promosso e coordinato da Antonio Andreoli (lavorareincalabria.it), ha saputo mettere in rete istituzioni, corpi intermedi e imprese, costruendo un ecosistema solido e dinamico, oggi osservato con interesse anche a livello nazionale. Determinante in questo percorso è stata una strategia di comunicazione chiara e coerente, in grado di generare un’eco mediatica ampia e qualificata. Grazie a un uso mirato dello storytelling e alla valorizzazione dei canali digitali, la narrazione attorno al Magliocco si è trasformata in una leva identitaria e competitiva, capace di restituire centralità al territorio e al suo patrimonio enogastronomico, attirando l’attenzione della stampa, degli operatori del settore e del grande pubblico.
Terre Attrattive riconosce all’iniziativa un posizionamento chiaro e distintivo: “l’evento più grande d’Italia dedicato a un vitigno autoctono”. Nelle sue prime due edizioni il progetto ha consolidato una rete di 40 cantine, A sostenerne lo sviluppo, lungo le prime due edizioni, un fronte largo di partner pubblici e privati: ARSAC – Agenzia Regionale per lo Sviluppo dell’Agricoltura Calabrese, UNPLI Cosenza, AIC – Associazione Italiana Coltivatori, FederTerziario Cosenza, Accademia del Magliocco, ONAV, FISAR, Associazione Nazionale Le Donne del Vino, Accademia del Territorio, Mediterranean Export Innovation Hub, oltre a un ampio parterre di sponsor e realtà territoriali. Sul piano tecnico-culinario, il progetto ha potuto contare su firme autorevoli come gli chef Peppe Guida (1★ Michelin, Osteria Nonna Rosa) ed Enzo Barbieri, ambasciatore della cucina calabrese e sulla voce critica del giornalista Paolo Massobrio e innescato la nascita di 20 nuovi prodotti alimentari a base Magliocco, già entrati nelle carte dei ristoranti e avviati alla commercializzazione in Italia e all’estero.
L’inserimento tra i casi di successo non è solo un riconoscimento reputazionale: è l’occasione per portare in una sede nazionale un metodo che tiene insieme promozione culturale, filiera produttiva e progettualità turistica. Il Magliocco Day non è un cartellone di eventi, ma un metodo di lavoro: filiera corta tra vignaioli, ristorazione e artigianato; formazione come investimento strutturale; storytelling come leva di posizionamento; enoturismo come prodotto esperienziale, con l’avvio di strumenti dedicati quali “Destinazione Magliocco” e il “Registro dei vini calabresi”. In questo modo il vitigno diventa un ponte tra agricoltura, gastronomia, ospitalità e promozione territoriale.
Secondo il programma ufficiale la convention di Vasto, mira a fornire agli operatori strumenti concreti per trasformare patrimoni identitari in prodotti e esperienze turistiche sostenibili, attraverso un lavoro di rete che coinvolge GAL, istituzioni, imprese, media ed esperti. In questo quadro si inserisce la proposta calabrese, selezionata per tre elementi distintivi: l’attenzione esclusiva a un singolo vitigno simbolo, la capacità di generare nuovi prodotti grazie alla sinergia tra cantine, ristorazione e artigianato, e la strutturazione di un’offerta esperienziale che unisce autenticità e qualità.
Il patron Antonio Andreoli ha commentato con soddisfazione l’inserimento tra i casi di successo a Terre Attrattive: «Essere stati selezionati in un contesto così autorevole è per noi motivo di grande orgoglio, ma anche una responsabilità. Significa che la strada intrapresa è quella giusta e che il lavoro condiviso tra attori diversi, pubblico e privato, sta producendo risultati concreti e riconoscibili. Questo riconoscimento non riguarda solo ciò che abbiamo fatto finora, ma ciò che possiamo ancora costruire». Infine, ha concluso guardando al prossimo appuntamento di Vasto: «Il panel del 12 settembre sarà un’occasione per condividere una pratica concreta, nata dal basso e cresciuta grazie alla forza delle reti. Racconteremo un'esperienza fatta di collaborazione, progettazione e visione: dalla costruzione di filiere corte alla valorizzazione del paesaggio, dalla formazione sul campo alla nascita di nuovi prodotti e percorsi esperienziali. L’obiettivo è chiaro: mettere in comune un metodo replicabile, capace di ispirare altri territori che, come il nostro, vogliono trasformare l’identità in sviluppo sostenibile».
Il Magliocco Day continua il suo percorso: dalla vigna alla tavola, dal racconto alla progettazione, dalla Calabria alla ribalta nazionale. Con un obiettivo chiaro: far parlare il territorio attraverso il vino e trasformare quella voce in esperienza, conoscenza e sviluppo. Il riconoscimento ottenuto segna l’inizio di una fase nuova, orientata al consolidamento, alla replicabilità e alla costruzione di alleanze strategiche. Una traiettoria che si innesta pienamente nel salto di qualità che sta vivendo l’intero comparto vitivinicolo calabrese, oggi sempre più visibile su vetrine di rilievo nazionale e internazionale, e capace di affermarsi con forza e coerenza come espressione autentica di territorio, identità e visione.
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