La Cantina degli Abissi Bisson di Sestri Levante, in provincia di Genova, vanta una antica tradizione storica e familiare nel settore vinicolo. La storia dei vini Bisson e della nascita dell’azienda è una narrazione fatta di passione, di amore, di innovazione e di una continua ricerca di quell’eccellenza che caratterizza tutti i vini prodotti dalla famiglia Lugano. Dalla creazione del primo spumante ligure, insignito della matricola n.1 della provincia di Genova, all’intuizione di creare uno spumante affinato in mare il passo è piuttosto breve.I vini Bisson nascono agli albori del 1978 quando Pierluigi Lugano, maestro d’arte e sommelier affermato, conscio delle potenzialità che intuiva esser nascoste negli aspri vini dei contadini liguri, decide di tentare “l’avventura” di valorizzazione delle uve della Riviera Ligure del Levante. Avvia così, assieme alla moglie Wally Bisson, la Bottega del Vino a Chiavari, fondando quindi l’azienda Bisson. Inizia quindi ad acquistare piccole partite d’uva dai contadini della zona e a vinificarle nella propria cantina. Applicando moderne tecniche di vinificazione, porta avanti numerosi esperimenti per capire come trattare le uve locali. Gli ottimi risultati ottenuti, hanno permesso di far “rivivere” quei vini liguri autoctoni che ormai erano praticamente scomparsi, come per esempio la “Bianchetta Genovese” ed il “Cimixià”, e di creare nuove intuizioni come il “Musaico”, vino rosso di spiccata personalità. Dopo alcuni anni passati a vinificare uve acquistate, consci del fatto che il vino nasce “in vigna”, decide di impiantare vigneti in proprio, al fine di realizzare un pieno controllo del processo qualitativo dei propri vini. Pierluigi Lugano, proprietario della società agricola, fa sapere che “La coltivazione a “rigorosa limitazione di Fitofarmaci” è l’ultima sfida che si sta portando avanti, con estrema convinzione, nei propri vigneti a garanzia di qualità e genuinità. “Ma lo sapete che io prima o dopo voglio provare a fare uno spumante?” Erano i primi degli anni ‘90 quando ho creato il mio primo spumante, ottenendo la matricola n.1 della provincia di Genova per quel tipo di prodotto”. Il successo ottenuto fino ad ora spinge Piero a tentare una nuova avventura: creare il primo spumante ligure. Un sogno, un’intuizione geniale e la continua ricerca dell’eccellenza lo porteranno, successivamente, a immaginare il primo spumante invecchiato sul fondale del mare: nasce lo Spumante degli Abissi. Continua Pierluigi “Abissi, con il suo spirito avventuroso, si distingue come il primo spumante al mondo ad aver abbracciato il mistero dei fondali marini per il suo affinamento. Sin dal lontano 2009, quando le prime bottiglie di spumante Abissi – annata 2008 – s’inabissarono con timore ed entusiasmo, abbiamo continuato con orgoglio a seguire la via tracciata da quel momento. Il nostro spumante, frutto dell’impegno con cui coltiviamo le uve nei nostri vigneti, viene confezionato con cura in bottiglie speciali, appositamente testate fino a resistere a pressioni di 24 atmosfere, e dotate di tappo a corona resistente alla corrosione. Queste bottiglie sono custodite all’interno di robuste gabbie in acciaio inossidabile, progettate per affrontare anche le condizioni più avverse, e vengono posizionate con attenzione a una profondità di 60 metri sui fondali di Sestri Levante, dove la temperatura costante di 15 gradi favorisce un affinamento di almeno 18 mesi. Qui, l’incessante movimento delle correnti marine dona al nostro spumante particolari profumi e struttura, rendendolo veramente unico. Avevo sei anni. Un compagno di scuola mi invitò a partecipare alla vendemmia nella vigna dei suoi genitori. Percorsi velocemente la rapida mulattiera con il cuore che batteva forte, non per la fatica, ma per l´emozione. Raccolsi tanti grappoli e mi resi utile alla pigiatura manuale. Il compenso fu un bellissimo cesto d´uva. Al ritorno a casa non trovai nessuno. Ne approfittai, pigiai l´uva in un vaso capiente e lo nascosi. Ogni giorno ripetevo le operazioni che osservavo nella cantina del mio amico. Quando la fermentazione si esaurì, con un colapasta travasai il vino nella bottiglia e non resistetti alla tentazione dell’assaggio. Mia madre notò il mio alito, mi mise alle strette e io confessai. Il castigo che ne seguì ci poteva stare, ma era nato il mio primo vino”. Da quella che in seguito verrà definita “una genialità intellettuale”, verso la fine degli anni ‘90 Piero Lugano inizia a sognare e studiare un modo per affinare il proprio spumante sui fondali del Mar Ligure.
“Ho sognato di essere partecipe come invitato alle nozze di Cana… C’era Gesù giovane che dava disposizioni facendo riempire ai servi gli otri di pietra, e all’assaggio quel vino fu una meraviglia per tutti… Ero arrivato a quello che cercavo” - Prosegue Pierluigi Lugano. E così è cominciata la fase più affascinante del progetto, quella in cui ci si trova un foglio bianco davanti, e mille quesiti da superare. Un salto nell’ignoto, o meglio negli abissi, che richiede intuizione, coraggio e fantasia. -Paolo Massobrio, “Il signore degli Abissi”. Le sfide da affrontare sono molte, sia a livello burocratico che di produzione stessa del vino. A partire dalla scelta di una bottiglia che fosse in grado di reggere alla doppia pressione. E del tappo a corona, quello che in dialetto ligure viene chiamato “gretta”, ideato in una particolare lega capace di resistere ai tentativi di corrosione del mare. Il 20 maggio 2009 la barca da pesca di Piero Lugano, la Eleda II, salpa dal porto di Chiavari e prende il largo, pronta per la prima immersione, con il supporto della chiatta Messico, proveniente da Genova, con il suo carico di undici gabbie, ognuna contenente 550 bottiglie di spumante. Tramite una gru, le enormi gabbie vengono adagiate a 60 metri di profondità al largo di Cala degli Inglesi, nel cuore dell’Area Marina Protetta di Portofino. Il 20 luglio 2010, vengono recuperate le bottiglie dai fondali di Portofino. La prima riemersione è stata adrenalina pura, culminata con la prima bottiglia stappata a bordo. Nasce così Abissi, e porta con sé la gioia per l’invenzione di un metodo di invecchiamento mai visto prima”.