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Martedì, 20 Maggio 2025

Nel Mar Piccolo di Taranto la biodiversità è in aumento. Un dato in controtendenza rispetto a quello che sta accadendo nel resto del mondo, ma che può essere spiegato con la chiusura, in questi ultimi anni, di numerosi scarichi abusivi. La notizia arriva in occasione della due giorni del mini BioBlitz nell’ambito del progetto “Pnrr National Biodiversity Future Center - Nbfc Spoke 3” che, nei giorni 14 e 18 maggio, a Taranto, ha coinvolto studenti e cittadini. Una due giorni di citizen science, organizzata dai ricercatori Fernando Rubino e Antonella Petrocelli del Cnr- Irsa Talassografico di Taranto e coordinata con il supporto della Casa delle Tecnologie Emergenti Calliope. Sotto la guida di esperti ricercatori, in tanti hanno potuto scoprire un ecosistema unico.

 «Si rilevano profonde connessioni tra biodiversità e bonifiche - ha dichiarato Vito Felice Uricchio, commissario governativo per le Bonifiche dell’area di Taranto - testimoniate anche dall’importante incremento della biodiversità nel Mar Piccolo di Taranto a valle della chiusura di circa 180 scarichi abusivi. È questo un momento di scelte decisive per il territorio tarantino, di un serio impegno collettivo sul riconoscimento del valore della biodiversità e degli ecosistemi, su un uso responsabile delle risorse naturali, sul rafforzamento e la sostenibilità di tutte le attività produttive, oltre che di una progressiva ma inesorabile riduzione della contaminazione, al fine di assicurare un ecosistema florido e resiliente ed un Mar Piccolo fucina di biodiversità, in un contesto naturale integro e rigoglioso».

 Alla giornata inaugurale presente anche il direttore del Dipartimento Scienze del sistema terra e tecnologie per l’ambiente del Cnr, Francesco Petracchini: «In questi anni – ha spiegato - abbiamo lavorato in tutta Italia insieme ad altri enti di ricerca per studiare e dimostrare l’importanza della biodiversità e come, soprattutto nel Mediterraneo che ne è ricchissimo, questa può supportare le economie locali e favorire il miglioramento della qualità della vita delle persone».

 «Comprendere l’equilibrio tra gli elementi fondamentali della natura, come il mare e un ecosistema unico come quello di Mar Piccolo, - commenta il direttore scientifico di Calliope, Rodolfo Sardone- significa riconoscere il valore profondo della biodiversità come risorsa per la salute umana. Il vero approccio One Health non pone l’uomo al centro, ma lo integra in un sistema complesso che va tutelato con responsabilità, innovazione e visione scientifica. Calliope lavora proprio in questa direzione, mettendo la tecnologia al servizio della sostenibilità e della vita».  

 L’iniziativa rientra nella “Biodiversity Sampling Week – BSW” organizzata su scala nazionale. Promotore è il National Biodiversity Future Center (Nbfc), primo centro di ricerca nazionale dedicato alla biodiversità finanziato dal Pnrr – Next Generation EU. Tutto questo, poi, in vista della Giornata Mondiale della Biodiversità che cade il 22 maggio.

Promotori dell’iniziativa: Nbfc, Irsa-Cnr, Commissario straordinario del governo per gli interventi urgenti di bonifica, ambientalizzazione e riqualificazione dell'area di Taranto, Università degli studi di Bari Aldo Moro, Dipartimento Jonico UniBA, Arpa Puglia, Cte Calliope, Comune di Taranto. A collaborare alle attività: Asd Enjoy Your Dive, Asl Taranto, Guardia Costiera, Jonian Dolphin Conservation, Protezione Civile, Wwf.

 

L’occasione è di quelle imperdibili: poter entrare nella Tomba degli Atleti, generalmente non fruibile, e negli ipogei di via Cava, prima della loro chiusura per i previsti lavori di ristrutturazione. E poi avere la possibilità di scendere nei sotterranei di palazzi storici e scoprire l’altro volto di Taranto. Quello più nascosto e misterioso, autentico ed emozionante al tempo stesso. Tutto questo accadrà nella magica “Notte Bianca degli Ipogei” in programma sabato 19 aprile in città vecchia, dalle ore 18 a mezzanotte.

Il format ideato da Taranto Grand Tour e realizzato con il patrocinio morale di Confcommercio Taranto, darà la possibilità a residenti e turisti di fruire di dieci siti appositamente selezionati, tutti aperti in contemporanea e in via straordinaria.

A cominciare, appunto, dalla Tomba degli Atleti di via Crispi, grazie alla collaborazione con il circuito Taranto Sotterranea. Si tratta in assoluto di uno dei più importanti monumenti funerari di età arcaica che la città custodisce. Di pianta quadrangolare, fu rinvenuta e scavata in due fasi (nel 1917 e nel 1921). Insieme al corredo che fu ritrovato, sia all’esterno e all’interno dei sarcofagi, rappresenta una preziosa testimonianza della cultura aristocratica tarantina, con particolare riferimento alla pratica dei banchetti e all’atletismo. All’interno della tomba, poi, per immergersi appieno nelle atmosfere di un tempo, sarà offerta una degustazione di vino in collaborazione con Cantine Palmieri.

Sempre nel corso della serata, grazie alla disponibilità degli uffici del Patrimonio del comune di Taranto, sarà possibile visitare l’ipogeo funerario e il frantoio Normanno di via Cava che, nelle prossime settimane, saranno oggetto di interventi di riqualificazione. Il tour prosegue anche nell’ipogeo Portacci e in quelli dei palazzi Galeota, Antonelli, Barion Santamato, Stola, Spartera e Galizia. Un itinerario ricco di fascino per muoversi tra gli ambienti sotterranei di quella che fu l’Acropoli greca e ammirare tagli di cava e blocchi di età greca, resti di strutture romane e medievali.

 «Da quando è stata ideata – commentano i promotori - La Notte Bianca degli Ipogei, continua a richiamare tantissimi appassionati e curiosi. A migliaia, infatti, hanno scelto di cogliere questa opportunità. Si tratta di un evento diffuso di valorizzazione del patrimonio storico e culturale che ha come focus la città vecchia, che merita di essere considerata davvero il cuore pulsante di Taranto e sulla quale stiamo investendo grandi energie». Il progetto mira, in senso più ampio, alla creazione di un prodotto turistico innovativo, complice la valorizzazione e messa in rete di molteplici attrattori culturali.

 Con un solo biglietto, al costo di 10 euro e con inclusa la degustazione di vino, sarà possibile accedere in autonomia a tutti i dieci siti. L’ingresso è gratuito per i minori sotto i 12 anni. I biglietti disponibili, per ragioni di sicurezza e per garantire la migliore fruizione possibile, sono limitati: una volta raggiunta la capienza massima la vendita dei ticket sarà interrotta. Info e acquisto ticket: 338.8524409. A causa della conformazione degli ambienti da visitare, il tour è sconsigliato a portatori di disabilità motorie.

Il giorno dell'evento, dalle ore 17:30, all'Info Point di piazza Castello sarà possibile convertire la prenotazione on line in ticket cartaceo, ritirando anche la mappa con le indicazioni sulla localizzazione dei vari punti di interesse. Inoltre, ogni ipogeo sarà presidiato da personale specializzato che fornirà informazioni sui luoghi visitati. Quelli che un tempo erano gli ipogei, ambienti sotterranei usati per scopi tra loro diversi (produttivi, abitativi, di culto o ricoveri per animali) sono oggi un prodotto turistico dalle straordinarie potenzialità. Tutto da scoprire.

Puntuale, come la vivace e densa estate culturale locale, è ritornata a Martina Franca, perla della Valle d'Itria, una nuova mostra di fotografie d'arte del fotografo Marcello Nitti.

La nuova esposizione, intitolata, anche in onore ai numerosi visitatori esteri che affollano la cittadina pugliese,

 "SURREALISTIC LIFE" , ( vita surrealista) è aperta nella cittadina pugliese dal 23 giugno per concludersi in agosto. Per la sua realizzazione, Marcello Nitti ha realizzato 10 immagini di varie dimensioni che riflettono il suo pensiero surrealista e romantico applicato alla fotografia. Tutte le foto sono analogiche e realizzate sia a colori che in bianco/nero. Il docente di letteratura Piero Russano ha introdotto l'inaugurazione; inoltre, come lo scorso  anno, sono esposte, nella forma 'mattonelle' , poesie di Barbara Gortan.  La mostra è visitabile nella stradina del centro storico di Martina Franca dalle ore 17 e fino all'inizio del tramonto, senza luci artificiali che la illuminino ma solo con luce naturale. L'autore, nell'invito al pubblico, dichiara di sperare " di restituire attraverso le immagini momenti di armonia e di riflessione". Tutte le foto sono realizzate con Hasselblad 500 C/M, e tutte le stampe e la comunicazione sono realizzate da Printme di Taranto. 

Marcello Nitti è nato, da mamma nocese a Taranto, dove continua a vivere, con frequenti periodi a Noci. Per oltre 30 anni ha sviluppato il suo rapporto con la fotografia, sfidando la sua pazienza e ampliando i suoi limiti e continuando a sperimentare. Una volta soddisfatto di aver catturato la visione, che può richiedere anche un anno e che lo impegna anche a posizionarsi in posizioni scomode per lunghi periodi di tempo, con un solo clic ferma l’immagine. Poi, senza alcuna manipolazione digitale, la traspone su carta fine art con inchiostro di alta qualità in vari formati. Ha al suo attivo varie mostre in Puglia e già cinque mostre in Svezia, a Stoccolma e Göteborg, tra il 2015 ed il 2023. Ogni foto è numerata, firmata, autenticata e garantita.

È salito sul gradino più alto del podio: con i suoi 27 anni, il mottolese Gianluca Trisolini è campione nazionale di cioccolateria nel concorso Belcolade Award 2023. È arrivato primo, dopo un percorso durato circa 6 mesi con decine e decine di concorrenti da tutta Italia. E il giovane pasticcere è stato in grado di conquistare la giuria con una ricetta davvero preziosa: cioccolato e attaccamento al territorio. Perché l’opera che ha realizzato - e che gli è valsa il prestigioso premio - è un una scultura di oltre un metro, un inno d’amore per Taranto e la Puglia abbinato al tema della sostenibilità.

«Sono ancora incredulo. Nel nostro ambito, è tra i concorsi più importanti nel mondo della cioccolateria e pasticceria a livello nazionale. È stata un’esperienza fantastica, professionalmente stimolante e umanamente ricca di scambi. Ringrazio la giuria e gli organizzatori del concorso per questa grande opportunità. Il livello dei partecipanti era altissimo, con prove complesse. All’inizio la mia iscrizione è nata quasi per gioco, poi è stato un crescendo che mi ha portato a crederci sempre di più. Sino al traguardo. E adesso l’emozione è davvero tanta».

La finale, a Milano, ha previsto tre prove: la realizzazione di una pralina a basso contenuto di zuccheri, di uno snack senza glutine e di una vera e propria scultura di cioccolato. Gianluca Trisolini ha ideato un progetto con focus Taranto, in rapporto al tema della sostenibilità richiesto da concorso. «Ho scelto di parlare della mia terra, creando una tartaruga in cioccolata posata sulle onde del mare, tra vari zampilli. Ho subito immaginato la tartaruga Caretta Caretta, animale a rischio estinzione che, nei nostri mari, trova un habitat ideale. E poi ho realizzato anche delle pale eoliche, simbolo di energia rinnovabile, e una dalia per sollecitare l’attenzione sul cambiamento climatico che riguarda la natura sotto molteplici aspetti». Un lavoro di straordinaria abilità che, ancora una volta, ha dimostrato il forte legame di questo ragazzo con le sue origini. Del resto, il suo attaccamento lo aveva già dimostrato con il “Mottolozzo”, dolce della tradizione italiana adattato nel nome e nel gusto alla città di Mottola – dove ha sede la sua pasticceria - composto da brioche e gelato artigianali e panna montata.

Già premiato come miglior gelatiere emergente nazionale, giovane imprenditore del sud Italia, Gianluca Trisolini ha alle sue spalle anche una formazione in cake design e lavorazione del cioccolato. Adesso è anche neo campione d’Italia nel mondo della cioccolateria. In parallelo, coltiva la passione per la musica: è maestro di violino, diplomato al conservatorio Piccinni di Bari.

A decretare i vincitori di Belcolade Award, una giuria di altissimo livello. A cominciare dal presidente, il Maestro Davide Malizia, campione mondiale di pasticceria e allenatore della Nazionale italiana di pasticceria che tra i suoi riconoscimenti vanta il Sucre d’or come miglior artista al mondo dello zucchero, la Stella del World Pastry Star, il premio Migliori Pasticceri del mondo by Iginio Massari e la pergamena nel Leone d’oro di Venezia per meriti professionali. Altri giurati: Francesco Elmi, Emanuele Valsecchi, Rocco Scutellà, Marco De Vivo, Luca Mannori (campione del mondo di pasticceria), Thierry Bamas (tra i suoi titoli, anche quello di Meilluer Ouvrier de France Pâtissier nel 2011).

Allevare i mitili in modo più sostenibile e rispettoso dell’ecosistema marino si può. Accade a Taranto grazie ad un progetto che coinvolge l’Università, il mondo cooperativo della ricerca scientifica e, soprattutto, i mitilicoltori locali. L’obiettivo è sostituire, nelle fasi di allevamento dei mitili, i materiali tradizionali come il nylon, a favore di altri, ecocompatibili e innovativi, in grado di degradarsi qualora finiscano in mare. L’attività di sperimentazione vede insieme la Cooperativa HYDRA - Istituto di Ricerca per la Pesca e l’Acquacoltura di Lecce, il gruppo di Tecnica delle Costruzioni del Dipartimento di Ingegneria dell’Innovazione dell’Università del Salento e la Cooperativa Mytilus Tarenti di Taranto. Area di sperimentazione sarà il Mar Piccolo di Taranto, che vanta peculiari caratteristiche geo-morfologiche del territorio e una storica tradizione nella mitilicoltura, che lo pone al primo posto in Puglia per numero di impianti.

Il progetto è finanziato dalla misura 2.47 del PO FEAMP Puglia 2014/20, finalizzata a sperimentare soluzioni innovative per migliorare la sostenibilità dei processi produttivi nella mitilicoltura, attraverso la cooperazione fra esperti scientifici e imprese acquicole pugliesi. «Con il progetto MIAMI (Materiali Innovativi per l’Allevamento dei Mitili), si stanno ricercando le migliori soluzioni per ridurre l'impatto ambientale sui fondali marini e sulla costa a seguito di possibili rotture delle reti di contenimento dei mitili, avviando così percorsi virtuosi all’interno di questa importante filiera produttiva». Così anticipano i promotori, spiegando poi che una delle fasi più delicate della lavorazione è il cosiddetto “reincalzo”, durante il quale migliaia di retini in plastica, incidentalmente o per distrazione, finiscono in mare con gravi danni per l’ambiente marino. A questo proposito, è già partita la fase di studio e individuazione di tecnopolimeri adatti per la realizzazione di bio-calze affidabili dal punto di vista tecnico e in grado di degradarsi una volta disperse in mare. Un lavoro minuzioso, considerando che il materiale deve avere carichi di rottura adeguati e rispondere alle esigenze di lavoro dei mitilicoltori. «Uno dei punti di forza della nostra attività, spiega il gruppo di lavoro, è la preziosa sinergia con i mitilicoltori locali, che testeranno in prima persona la funzionalità degli attrezzi innovativi, avendo un ruolo di primo piano non solo nella filiera ma anche nella progettazione a lungo termine, finalizzata ad un sistema di allevamento di mitili sempre più eco-sostenibile e a vantaggio della collettività.

Da qui, la progettazione e l’uso di calze di diversa lunghezza e diametro, a seconda delle fasi di “reincalzo”, alle quali si aggiungeranno reti biodegradabili di grammatura differente per l’insacchettamento e la vendita finale dei mitili. «Per Taranto, concludono Cooperative e Università, è un settore prezioso che necessita di azioni mirate per valorizzare sempre più la “Cozza Tarantina”, prodotto d’eccellenza, simbolo indiscusso del territorio. Come in ogni sperimentazione e attività di ricerca innovativa, non sappiamo quali potranno essere i risultati, ma ci auguriamo possano rappresentare una risposta concreta ai bisogni dei mitilicoltori e a quello più generale del territorio tarantino che, soprattutto in questi ultimi anni, sta incentivando l’adozione di pratiche che riducano l’impatto sulle risorse e sull’ecosistema marino, da proteggere e valorizzare».

 

 

 

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