La pandemia da Covid-19 lascerà sicuramente alcune semplici, basilari, norme di educazione: lavarsi bene e spesso le mani, non mettere le dita nel naso, le mani in bocca, non star sempre a toccare gli altri quando si parla. Tossire e starnutire coprendosi accuratamente. Oltre al distanziamento sono le pratiche più utili per evitare il contagio e se ci pensiamo bene, sono cose che dovrebbero essere normali, sempre, a prescindere dalla pandemie. Se facciamo una ricerca in rete troviamo pagine e pagine che insegnano a lavarsi le mani e ci imbattiamo in un personaggio, Ignazio Filippo Semmelweis (1818-1865) che scoprì come il lavaggio delle mani fosse fondamentale per evitare di propagare delle malattie. Questo medico ungherese intuì (1846), lavorando in un ospedale di Vienna, che le mani potessero essere il veicolo di infezioni che funestavano i reparti di ostetricia e che portavano alla morte di molte neo mamme per febbre puerperale. Molti medici che passavano da fare autopsie ai reparti di maternità non si disinfettavano le mani infettando così le mamme, bastava una semplice disinfezione per ridurre notevolmente la mortalità, come facevano le ostetriche in un altro reparto. Ma non fu considerato, anzi, addirittura perseguitato, costretto a trasferirsi e infine rinchiuso in un ospedale psichiatrico con la scusa della pazzia per una presunta sifilide. Qualche anno fa il prof. Giuseppe Sermonti (1925-2018) gli dedicò una “commedia da tavolo”: Il caso Semmelweis, dove in un dialogo avvincente si descrive la stupidità, l’ignoranza degli esponenti della scienza ufficiale di fronte alla realtà che si oppone alle loro convinzioni. Ignoranza che sarà la responsabile indiretta della morte del medico ungherese che, nell’estremo tentativo di dimostrare che le infezioni si trasmettevano con la scarsa igiene, si sarebbe infettato con un bisturi dopo aver sezionato un cadavere infetto morendo proprio per una setticemia. Nel 1864 Louis Pasteur (1822-1895) dimostrò la contaminazione batterica e Semmelweiss, l’uomo che voleva convincere a lavarsi le mani, il “salvatore delle madri”, aveva finalmente ottenuto giustizia. Dopo un secolo e mezzo siamo ancora a raccomandarsi di lavare bene le mani!