Un riconoscimento che arriva da lontano. La Calabria Society, tra le associazioni più importanti di calabresi nel mondo, ha premiato Miss Calabria Annalisa Alfieri e Miss Eleganza Myriam Melluso (vincitrice degli altri due titoli nazionali di Miss Linkem e Miss Social) nell’ambito dell’annuale manifestazione che organizza al Surf Club on the Sound di New Rochelle, a New York.
Le reginette in carica hanno pertanto avuto la possibilità di giungere in America e ritirare il premio in qualità di ambasciatrici della bellezza calabrese. Oltre a loro, la Carli Fashion Agency di Linda Suriano e Carmelo Ambrogio ha ricevuto una targa di merito per l’attività di valorizzazione e promozione dei territori che svolge da ben sei anni consecutivi a Sud Italia.
Tra i premiati dall’associazione presieduta da Domenico Procopio, che nelle scorse edizioni ha insignito persino l’ex sindaco di New York Rudolph Giuliani, anche altre eccellenze calabresi, distintesi nei rispettivi campi professionali.
Grande l’entusiasmo degli esclusivisti regionali di Miss Italia Calabria, che hanno dichiarato: «Ringraziamo il presidente dell’associazione Domenico Procopio e tutti i suoi soci per averci invitato, il trustees Costantino Fragale per l’accoglienza che ci ha riservato e il nostro Andrea De Iacovo, speaker radiofonico e conduttore delle selezioni regionali, che ci ha accompagnato in questa magica avventura. Siamo davvero orgogliosi di essere stati scelti per rappresentare la Calabria in America e di aver ritirato un premio così importante. Ci auguriamo che questo sia il primo passo per ulteriori e future collaborazioni».
A Taormina Gourmet si discute anche di prospettive sul futuro, di turismo, di patrimonio artistico e culturale. Non sono solo i temi del food&wine ad appassionare il pubblico della settima edizione della manifestazione, ma anche numeri e dati sul futuro del sud Italia, illustrati e commentati da grandi esperti dell’imprenditoria, della politica e dell’economia italiana: tra questi Oscar Farinetti, patron di Eataly, il sindaco di Taormina Mario Bolognari, il presidente della Fondazione Unesco Sicilia Aurelio Angelini in un incontro moderato da Fabrizio Carrera, in occasione della premiazione del concorso Sud Top Wine.
Il sindaco Mario Bolognari è partito da una considerazione supportata dai numeri: “Delle 60 mila aziende biologiche italiane il 60% si trovano nel mezzogiorno ed il 13% in Sicilia, regione che detiene il primato nazionale - ricorda il sindaco - Anche il mondo del vino mostra un salto di qualità. Se i volumi di produzione annuale al Sud rimangono più o meno invariati, da 10 anni a questa parte si sono decuplicati i dati relativi alle etichette Dop. Questi dati ci dicono che dobbiamo creare imprenditori attraverso la valorizzazione di ciò che di più prezioso ha il sud in questo momento: il capitale umano. La verità è che nessuno ha il coraggio di intraprendere la propria attività e molti giovani competenti hanno difficoltà a trovare una collocazione in Italia”.
Angelini, presidente della Fondazione Unesco Sicilia, è convinto che la forza del brand Italia e la sua consapevolezza possa fare la differenza nel mondo: “Il Sud ce la può fare? La risposta è sì. La società è cambiata, la gente del sud è cambiata ed è sempre più consapevole che non c’è al mondo brand più forte dell’Italia. Attraverso la presa di coscienza di questa generazione il cambiamento arriverà”. Un commento poi sugli attuali siti UNESCO in Sicilia: “Il patrimonio della Sicilia è pari a quello di tutto il sud Italia. Tra i siti che funzionano c’è sicuramente la Palermo arabo normanna e le Cattedrali di Cefalù e Monreale, mentre stentano a decollare le Eolie, la Val di Noto e l’Etna in parte, poiché in questi territori non c’è ancora una sufficiente promozione del territorio”.
In conclusione il commento di Oscar Farinetti: “Il sud ce la farà. Dipende dal tempo e dai suoi cicli ma dipende soprattutto dalle persone”.
Secondo Farinetti sono due i sogni realizzabili per il sud Italia: raddoppiare le esportazioni e raddoppiare il turismo. “La prima meta desiderata al mondo per i viaggi all’estero è l’Italia che, però, è solo sesta nella classifica dei paesi più visitati. Cosa c’è di mezzo?” chiede al pubblico Farinetti. Un attimo di silenzio, poi la risposta: "Ci sono gli italiani, c’è la loro pigrizia”. All’incontro è seguita la premiazione del concorso Sud Top Wine con i vincitori annunciati dal presidente della commissione di giuria, Daniele Cernilli. Trentanove i vini premiati, provenienti da Sicilia, Calabria, Campania, Puglia e Basilicata.
Il recente album del pianista napoletano Antonio Fresa - Piano Verticale - ha un titolo che incuriosisce. È un richiamo allo strumento in copertina, al pianoforte verticale effettivamente utilizzato? O è una scelta tecnico musicale, connessa al tipo di improvvisazione orizzontale o verticale (basata cioè su progressioni di accordi che utilizzino una sola o più scale)? Che sia invece legato ad un fatto audio cioè al tipo di percezione sensoriale? La risposta sta ... nell'ascolto del disco, edito da The Writing Room, nella verticalizzazione dei suoni intesa come "espandersi" minimale di emozioni, un ventaglio di e-motion in ascesa crescente come in Inner Life a cui partecipano il vibrafonista Marco Pacassoni, il violinista Armand Priftuli e Stefano Jorio al cello. Dopo il solo di Fra sette anni eccolo affiancato dal flautista Ninon Valder in Cinque, score del documentario firmato da Stefano Incerti. Giá perché trattasi di musica connessa spesso a movies, come la successiva Mio padre, scritta per Core & Sang del regista Lucio Fiorentino, ospite il sassofonista Raffaele Casarano con The Writing Room String Ensemble ed El Campo, composta per un film di Hernan Belon. Il brano Hanami è preceduto da Ispirazione, con la tromba "soffiata" di Luca Aquino, e seguito da Perdita, in chiusura, scrittura per L'antico presente, una short series di Fiorentino, dove oltre ai ricordati Pritfuli e Jorio, si affianca Pino Navelli alla viola. Primo step di una trilogia, il cd é prodotto colto di epidermica sensibilitá, scava dentro, a-scende e tra-sale con sussulti impercettibili, intensi, solari. Per la cronaca Antonio Fresa ha prodotto con i Gatos do Mar, per RadiciMusic Records, il loro nuovo disco, La sindrome di Wanderlust. La formazione, di matrice campana, con la vocalist Annalisa Madonna, Gianluca Rovinello all'arpa e Pasquale Benincasa alle percussioni, produce una musica intrisa di mediterraneo, dolcemente affetta dai sintomi di quella "malattia del viaggiatore" che li porta a scoprire nuovi percorsi alla ricerca di quel che si è, delle radici di ciò che si è stati, in uno sperimentare vagabondo vocal-strumentale che naviga come onda sonora fra le amate sponde. Una rotta che porta a Mashalaima, isola (che non c'è) dove si attua la fusione di tutte le musiche del mondo, su una zattera che zigzaga idealmente da Violeta Parra a Cesaria Evora, fra Catania e il Parco Marino della Gaiola di Napoli, ospitando diversi musicisti "naufraghi" : il clarinettista Pino Ciccarelli, il fisarmonicista Luigi Esposito, Arcangelo Michele Caso al cello, il trombonista Attila Mahovics, il vocalist Roberto Colella e, fra gli altri ancora, tornando ab initio, il summenzionato Antonio Fresa.
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