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Assistenza ai disabili e servizio socio-psico-pedagogico , Marino: problemi gravi

“Ieri sera sono stata a palazzo della Provincia. Per andare a fornire il mio sostegno a Grazia, la mamma di Simonetta, e a tutte le altre mamme che stanno protestando perché è stato loro negato un diritto. Mi chiedo: ma a che serve la politica se non è in grado di dare risposte a chi ha fortemente bisogno?”. Così si esprime la consigliera comunale Elisa Marino che mette subito le mani avanti. “Se rendo pubblico questo mio gesto – afferma – non è per propagandare la mia solidarietà che, chi mi conosce, sa che faccio in maniera riservata, ma per gridare la mia indignazione rispetto ad una vicenda che merita grossi riflettori puntati addosso. Dicevo di Simonetta che da parecchi giorni, da quando cioè è iniziata la scuola, non ha l’opportunità di usufruire del servizio di trasporto e di assistenza igienico-sanitaria. E Dio sa quanto ne abbia bisogno per le ricadute della sua patologia che sono molto pesanti. Ma perché i deputati regionali, prima di affrontare in riunione questa problematica e sollecitare la Regione a sbloccare i fondi, non si autotassano, nel frattempo, per aiutare Simonetta e gli altri dando così un esempio da imitare? La questione, come testimonia anche il gesto di protesta delle mamme, è molto seria. Più di tutte le altre vicende di cui la politica si sta occupando in questi giorni. Ma non si riesce a trovare una soluzione”.

E Marino spiega che c’è un altro problema che merita la massima attenzione e che, purtroppo, non è stato ancora definito e, anzi, rischia di non esserlo affatto. “Torno a parlare, infatti – aggiunge – del servizio socio-psico-pedagogico nelle scuole di Ragusa. Il Comune ha fatto sapere che non ha intenzione di prorogare il servizio. Perché non è stato ancora approvato il bilancio di previsione. L’Amministrazione comunale si sta assumendo una grandissima e pesantissima responsabilità, come testimoniano, tra l’altro, i casi molto gravi che sono già stati segnalati proprio in questi giorni alla stessa equipe che è intervenuta, malgrado tutto, per prestare la propria consulenza. Sono 43 i professionisti che, dopo 36 anni di servizio ininterrotto, dal gennaio 1981, non potranno proseguire un’attività fondamentale di supporto a chi, tra i banchi scolastici, ravvisa problemi di vario genere (dal bullismo al disadattamento familiare, passando per decine di altre questioni). E’ altresì comprensibile che, rispetto a queste mancate risposte, gli operatori abbiano deciso di protestare, nella seduta di domani del Consiglio comunale. Protesta a cui, lo dico sin da ora, mi unisco anche perché avevo sollevato la gravità della situazione già nelle scorse settimane. Ma, come sempre, dalla Giunta Piccitto non è arrivata alcuna risposta. Nemmeno per spiegare le ragioni che sottendono il rifiuto. Insomma, un disastro per le fasce deboli. Su tutti i fronti”.

 

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