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Celebrata a Napoli la Festa Nazionale francese

Sabato 13 a Napoli nei giardini di Palazzo Grenoble, sede del Consolato Generale francese nonché dell’Institut français, vi è stato il pubblico delle grandi occasioni per la Festa Nazionale francese.

«Per noi condividere con Napoli questo momento gioioso che celebra la nostra Festa Nazionale è l’occasione per celebrare l’amicizia con la vostra città». Così ha esordito Laurent Burin des Roziers, Console Generale di Francia e Direttore dell’Institut français Napoli.

«Ci sono in Europa due capitali: Parigi e Napoli», questa la famosa frase di Stendhal ricordata da Christian Masset, Ambasciatore francese in Italia, che nei giorni scorsi è giunto a Napoli in occasione dei festeggiamenti per i Cento anni dell’Institut français Napoli, una delle istituzioni culturali più prestigiose della città. Durante la festa per il centenario è stato celebrato anche il profondo legame tra Napoli e la Francia e l’amicizia tra la Francia e l’Italia, che ha una lunga storia e di cui da un secolo l’Istituto francese fa da ponte. Infatti l’Istituto Francese di Napoli è stato fondato nel 1919, su iniziativa dell’Università di Grenoble, per sviluppare le relazioni tra l’Italia meridionale e la Francia. Nel quartiere residenziale di via Crispi, in un edificio d’ispirazione neo-classica, il Grenoble è luogo di alta cultura francese per i Napoletani e centro di ricerche per i Francesi che si interessano all’Italia del sud. Dal 1945 il palazzo ha aperto i suoi battenti agli studenti universitari. Dal 2001 il Consolato Generale di Francia ha i propri uffici al secondo piano. Dal 1 gennaio 2012 l’Istituto, fondendosi con gli altri istituti e centri culturali francesi sul territorio italiano, ha preso il nome di Institut français Napoli.

«Quando sono venuto a Napoli lo scorso anno - ha detto Laurent Burin des Roziers - sono rimasto colpito dalla dinamicità della città, dalle vostre grandi università e dalle iniziative culturali come ad esempio la mostra sul Caravaggio a Capodimonte. Vorrei sottolineare la preparazione dei docenti che insegnano francese e le importanti iniziative culturali delle università, dove sono emersi i valori dello sport per gli atleti che hanno partecipato alle Universiadi, questi giorni resteranno certamente impressi in modo indelebile nella loro memoria». Il Console Generale di Francia ha poi continuato il suo discorso nella sua lingua, salutando gli atleti francesi in procinto di far ritorno alle loro case. Ha anche salutato la comunità francese presente. Parole di elogio ha avuto per i ricercatori e i professori dell’Institut français e per tutto il personale del Grenoble che svolgono un lavoro eccezionale. Parole di affetto sono state rivolte anche alle associazioni di amicizia italo-francese. Prima del rituale brindisi con lo champagne il Prefetto di Napoli, Dr.ssa Carmela Pagano, ha sottolineato i profondi legami di amicizia e collaborazione che esistono tra l’Italia e la Francia, rapporti che sono basati sulla comune storia europea.

«La cultura francese ha per noi Italiani un valore particolare in questi giorni - ha detto la Dr.ssa Pagano - in cui si sono disputate le Universiadi che hanno rinsaldato i rapporti tra i nostri due paesi per la partecipazione degli atleti che hanno veicolato un messaggio di pace».

Ha concluso gli interventi Luigi De Magistris, Sindaco di Napoli: «sono contento di essere qui per testimoniare il consolidamento dei rapporti con la Francia, a noi molto cara. Le Quattro Giornate di Napoli hanno lasciato un segno nella storia. Ricordiamo quello che vuol dire libertà, uguaglianza e fratellanza. In particolare la libertà deve essere per tutti altrimenti è privilegio. Io cerco di dare un valore a queste parole non dimenticando chi ha dato la propria vita per questo. A queste parole io ne aggiungo un’altra: la giustizia». Il sindaco ha poi fatto omaggio al Console dello stemma di Napoli.

Alla cerimonia è intervenuto il Vice Ammiraglio Gilles Humeau, Rappresentante militare francese presso il comando delle Forze Alleate di Napoli, che ha consegnato le decorazioni della “Legion d’Onore” a due servitori della Patria : «da diversi anni sono impegnati per garantire la libertà ai nostri connazionali. Siamo stranieri in questa terra - ha detto il Vice Ammiraglio - ma siamo grati ai nostri amici Napoletani per il modo con cui ci hanno accolto».

 

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