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Mali, attacco terroristico: ancora 137 ostaggi in hotel a Bamako

Attacco jihadista in Mali, all'hotel Radisson Blue della capitale Bamako: un commando con una dozzina di terroristi con armi da fuoco e granate ha gridato "Allah u Akbar!", Dio è grande, quando hanno aperto il fuoco. Poi hanno preso almeno 170 persone in ostaggio 140 ospiti e 30 persone dello staff. Almeno tre sono stati uccisi, secondo la Cnn si tratta di due maliani e un francese. Ottanta di loro sono stati liberati in un blitz di forze maliane e Usa, ancora in corso, mentre gli assalitori si stanno muovendo nell'albergo "piano per piano". Sono stati liberati i 12 membri dell'equipaggio dell'Air France e 5 dei sei ostaggi della Turkish Airlines che erano stati trattenuti nell'albergo. Ci sarebbero ancora 124 ospiti e 13 impiegati dentro l'hotel.

Gli assalitori hanno liberato alcuni ostaggi, compresi coloro in grado di recitare versi del Corano.

L'attacco è avvenuto al settimo piano della struttura dove , secondo il quotidiano francese Liberation - "si trovano le camere utilizzate dal personale di volo dell'Air France". I diplomatici del Quai d'Orsay a Parigi hanno attivato una cellula d'emergenza. "Ancora una volta i terroristi hanno voluto segnare la loro presenza barbara, in luoghi dove possono uccidere e impressionare. Dobbiamo dimostrare la nostra solidarietà al Mali, un Paese amico". Lo ha detto il presidente francese François Hollande, invitando i francesi a Bamako a raggiungere l'ambasciata e a mettersi al sicuro.

Anche l'Unità di crisi della Farnesina si è subito attivata e sono in corso verifiche. Sono 15 i militari italiani presenti in Mali, nell'ambito di tre diverse missioni internazionali: nessuno è rimasto coinvolto nell'attacco terroristico. L'ambasciata Usa ha diramato un allerta in cui chiede ai cittadini americani di mettersi al sicuro.

Il presidente del Mali, Idriss Déby Itno, ha evocato la matrice islamista dell'attacco terroristico: "Condanno nella maniera più ferma possibile questo atto barbaro che non ha niente a che vedere con la religione", ha detto il capo di Stato. I servizi di sicurezza del Mali sospettano che dietro l'attacco ci sia il network jihadista Ansar Din, di cui fa sapere di aver sventato vari progetti di attentati nella stessa capitale maliana ad opera delle due brigate Khalid Ibn Walid e Fronte di liberazione di Massina.

Il Consiglio europeo della Giustizia e degli Affari interni, convocato in sessione straordinaria dopo i sanguinari attentati terroristici di Parigi, ha chiesto alla Commissione europea di presentare proposte per una revisione dell'articolo 7 degli accordi di Schengen. L'Unione europea sembra aprire gli occhi. Anche se, per il momento, a parole. "Dobbiamo essere implacabili nella nostra determinazione - ha tuonato il ministro dell’Interno francese Bernard Cazeneuve - dobbiamo velocizzare la nostra azione, altrimenti l'Europa perderà la sua strada (i cittadini europei, ndr)". Proprio per questo i Ventotto hanno sottoscritto l'accordo di "applicare immediatamente i necessari sistematici e coordinati controlli ai confini esterni, tra cui degli individui che godono del diritto di libera circolazione". Le nuove misure rafforzeranno i controlli in modo che i documenti di chi entra nell'area di Schengen siano verificati sistematicamente a fronte delle banche dati su reati e sicurezza. Entro fine anno l'esecutivo europeo proporrà, quindi, un nuovo "codice" delle frontiere.

Oggi i ministri europei hanno deciso di accelerare l’attuazione di tutte le misure anti-terrorismo in diverse aeree. Per le frontiere esterne gli Stati dovranno organizzare i controlli "sistematici e coordinati" mediante la connessione a tutti i database Interpol, controllo automatico dei documenti entro marzo 2016. Gli immigrati saranno registrati sistematicamente (con la presa delle impronte digitali) con un rafforzamento dei controlli di sicurezza secondari.

Intanto prima i grossolani errori dell intelligence francese, poi le leggerezze della polizia belga. Intervistato dal sito informativo politico  il portavoce della Procura Federale belga, Eric van der Sypt, ha ammesso che due dei fratelli Abdeslam, Brahim e Salah, furono fermati e interrogati dalla polizia prima degli attacchi terroristici di venerdì scorso a Parigi. "Tuttavia - si è difeso - non davano segno di costituire una potenziale minaccia". E così, alla fine, furono lasciati andare.

Brahim, uno dei kamikaze che si sono fatti saltare in aria nella capitale francese, tentò di raggiungere la Siria, ma riuscì ad arrivare soltanto in Turchia. "Fu sottoposto a interrogatorio al suo ritorno - ha spiegato van der Sypt - e insieme a lui anche il fratello", appunto Salah, attualmente latitante. "Sapevamo che si erano radicalizzati, e che avrebbero potuto cercare di andare in Siria, ma non davano segno di costituire una possibile minaccia", ha proseguito il portavoce confermando che i due non furono neppure segnalati ai servizi segreti francesi. "Se anche lo avessimo fatto - si è giustificato - dubito che avremmo potuto arrestarli". Contro Brahim, in particolare, la polizia belga non procedette perché non disponeva di "prove di una sua affiliazione a un gruppo terroristico". Lo stesso avvenne per Salah, malgrado fosse già noto agli inquirenti per spaccio di droga e avesse un precedente persino per una rapina, nella quale era coinvolto pure Abdelhamid Abaaoud, altro super-ricercato come mente del piano stragista, sfuggito al blitz della notte scorsa a Saint Denis.

Intanto Salah Abdeslam sarebbe stato visto aggirarsi ieri sera nelle strade di Anderlecht, un quartiere alla periferia di Bruxelles, a bordo di un'auto di marca francese. Lo riporta la Derniere Heure. Inoltre è stata pubblicata una foto del presunto Salah, che per camuffarsi indosserebbe occhialoni neri e un cappello da rapper. Secondo gli investigatori francesi, che hanno diffuso un nuovo identikit alle polizie europee, Salah Abdeslam usa un altro nome: Yassine Baghli. Stando a quanto riporta 'el Mundo' - che cita fonti dell'antiterrorismo spagnole - il nuovo 'look' di Salah comprende occhiali da 'nerd' e una parrucca.

Salah Abdeslam inoltre sarebbe stato visto in diversi locali gay di Bruxelles a fine ottobre. E' quanto scrive la Libre Belgique. Secondo il quotidiano belga, l'ipotesi è che abbia passato in quei locali diversi serate, assieme al fratello kamikaze Brahim, per rubare portafogli alla ricerca di carte d'identità da falsificare. In Belgio le carte d'identità hanno una pulce elettronica molto difficile da contraffare. Nei locali gay, spiega il giornale, è più facile rubare per via dei minor controlli, e in quel periodo sono stati denunciati diversi furti avvenuti proprio nei locali.

Salah era poi a Bari nell'agosto scorso da dove, si sarebbe imbarcato per la Grecia per poi rientrare nel giro di pochi giorni. Secondo quanto pubblicato dal Corriere della Sera, il primo agosto scorso Salah sarebbe arrivato al porto di Bari in auto insieme con un amico per imbarcarsi su un traghetto diretto a Patrasso. Il rientro è avvenuto pochi giorni dopo, il 5 agosto, sempre al porto di Bari dove Salah è giunto sempre a bordo di un traghetto. Non si conoscono al momento i suoi spostamenti sul suolo greco.

Abdelhamid Abaaoud ha preso la metro subito dopo gli attacchi. Il terrorista ucciso nel blitz dell'altro ieri era stato filmato dalle telecamere della videosorveglianza alla stazione Croix-de-Chavaux, sulla linea 9, a Montreuil, il comune alle porte di Parigi dove venne ritrovata la Seat nera carica di kalashnikov. Erano le 22:14. Secondo BFMTV, due telecamere della videosorveglianza lo filmano mentre passa, senza aver pagato il biglietto, i tornelli del metro. E' a circa cinquecento metri da questa stazione della frequentatissima e lunghissima linea 9 - che collega l'est e l'ovest della capitale, da Montreuil a Pont de Sèvres - che è stata ritrovata la Seat nera della morte, quella usata per gli assalti ai tavolini di bar e ristoranti. Questo potrebbe lasciare pensare che il jihadista belga potesse essere presente a bordo dell'auto durante il massacro e che una volta parcheggiato abbia ripreso la metropolitana.

"Senza dubbio per tornare fino all'appartamento di Saint-Denis", scrive Le Parisien, riferendosi al covo dove è morto durante l'assalto delle teste di cuoio. Venerdì 13, la mattanza della Seat nera contro i clienti del bar Le Carillon e del ristorante Le Petit Cambodge cominciò alle 21:25. Sempre con l'auto nera i terroristi insanguinano altri locali della capitale, in particolare, la Bonne Bière, la Belle Equipe e il ristorante Casa Nostra. L'auto con i fucili d'assalto venne ritrovata il giorno dopo, sabato. Per ora è certo che nel commando della Seat ci fosse Brahim Abdeslam, il kamikaze che si è fatto esplodere al ristorante Comptoir Voltaire nonché il fratello Salah Abdeslam ancora in fuga dopo aver chiamato nella notte due amici per farsi venire a prendere. Questi sono in stato d'arresto a Bruxelles. Ma di Salah si è persa ogni traccia.

"E' presumibilmente di un uomo" il terzo corpo ritrovato nel covo dei terroristi di Saint-Denis: è quanto precisa all' ansa il gabinetto del procuratore di Parigi, Francois Molins. "L'unico corpo di donna" ritrovato nell'appartamento è quello di Hasna Ait Boulahcen, la ragazza kamikaze di 26 anni, afferma il servizio stampa di Molins.

E una grande cerimonia di omaggio alle vittime degli attentati del 13 novembre a Parigi si terrà il 27 novembre nel complesso degli Invalides, alla presenza del presidente francese Franois Hollande che pronuncerà un discorso solenne. Resta altissima la tensione in Francia.

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