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La gioventù comunista in piazza con gli studenti: «contro buona scuola, Renzi e UE»

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«Studenti in piazza contro buona scuola, Renzi e Ue», «contro la scuola di classe»: questi gli slogan dello spezzone studentesco organizzato dal Fronte della Gioventù Comunista nel corteo contro la riforma della scuola partito questa mattina da Piazza Politeama a Palermo.

«La Buona scuola di Renzi apre definitivamente all’ingresso dei capitali privati nelle scuole, sotto forma di finanziamenti che permetteranno alle imprese di influire sulla didattica» – ha affermato Vincenzo Battaglia, studente del Liceo Scientifico A.Einstein e militante del FGC - «Inaccettabili l’aziendalizzazione delle scuole, l’attacco al titolo di studio con la differenziazione dei curriculum studenteschi, la sostituzione della formazione tecnica e professionale con un’alternanza scuola-lavoro che consegna gli studenti nelle mani di aziende private, trasformandoli in manodopera a basso costo. Non si spende un euro per il diritto allo studio, pochi spiccioli per l’edilizia scolastica, mentre in Italia uno studente su tre abbandona gli studi a causa della crisi e una scuola su cinque necessita di interventi strutturali urgenti.»

«Spetta a noi organizzare l’offensiva contro il modello di scuola imposto da questo sistema.» - ha concluso Vicenzo Battaglia - «Rivendichiamo la piena gratuità dell’istruzione, dai libri ai trasporti; l’abolizione dei finanziamenti alle scuole private e dei contributi scolastici; interventi urgenti sull’edilizia scolastica. Lottiamo contro la scuola di classe imposta dai dettami di UE, BCE e FMI, che ci condannano a un futuro di precarietà, disoccupazione e assenza di diritti.»

Nel mirino della gioventù comunista anche le esercitazioni NATO. Nel corteo sono stati distribuiti volantini contro le esercitazioni “Trident Juncture” in corso a Trapani Birgi, chiamando gli studenti a partecipare al corteo regionale del prossimo 31 ottobre a Marsala: «Oggi si spendono pochi spiccioli per il diritto allo studio e l’edilizia scolastica, ma la priorità dell’Italia è quella di giocare alla guerra. Il Governo mantiene stanziato un budget di 13 miliardi per gli F-35, una cifra vicina a quella che servirebbe per finanziare la ristrutturazione urgente dell’edilizia scolastica. Non accettiamo – ha affermato Ignazio Terrana, resp. locale del FGC - che si continui a tagliare sul nostro futuro: soldi alla scuola, non per la guerra.»

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