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Le coppie e i sacerdoti a San Pietro

 

L’amore fatto di piccole cose. Quello che non conosce l’usura del tempo. Capace di rinnovarsi nel contesto dello spirito cristiano. E di indicare, soprattutto ai giovani, la strada più virtuosa da compiere. E’ stato questo l’amore celebrato e portato ad esempio da don Salvatore Giaquinta, vicario parrocchiale della chiesa San Pietro apostolo, nella cerimonia di martedì pomeriggio animata dai gruppi famiglia e a cui hanno partecipato coloro che ricordano il 25esimo e il 50esimo anniversario di matrimonio. L’appuntamento rientra nel calendario delle iniziative promosse per i solenni festeggiamenti dei santi apostoli Pietro e Paolo a Ragusa. Don Giaquinta ha ricordato come, nella comunità parrocchiale, il matrimonio assuma un valore sempre più significativo a cui occorre, in un periodo di disgregazione dei punti di riferimento come quello che stiamo vivendo, trovare sempre lo spazio dovuto. Ecco perché, da qualche anno, è stato pensato di organizzare un appuntamento del genere che tende a fornire la giusta rilevanza all’unione tra uomo e donna con la consacrazione della Chiesa. Alla fine, il momento è stato particolarmente sentito tanto da spingere tutte le coppie partecipanti ad immortalare la partecipazione con una foto ricordo alla presenza di don Giaquinta e del parroco don Salvatore Guarneri. Proseguono, intanto, gli appuntamenti inseriti nel calendario dei festeggiamenti. Domani, giovedì 27 giugno, a San Pietro, in mattinata ci sarà la raccolta alimentare per i bisognosi che sarà effettuata nei supermercati presenti sul territorio della parrocchia. Alle 15,30 è fissata l’esposizione del Santissimo Sacramento mentre alle 18,30 si terrà l’ora di adorazione animata dai seminaristi del seminario di Ragusa. Gli stessi seminaristi, alle 19,30, terranno un incontro con i giovani. Alle 21, inoltre, è in programma l’esibizione delle scuole di ballo “Blue Stars” diretta dai maestri Gianna e Vito Scollo e “Come dancing” diretta dai maestri Giusy e Salvatore Massari. A San Paolo, invece, sempre domani, alle 8,30 la santa messa mentre alle 17,30 si terrà la funzione religiosa con la partecipazione dei malati. Subito dopo la celebrazione, questi ultimi e gli anziani trascorreranno un’ora lieta con la comunità parrocchiale. Alle 19,30 si terrà la santa messa con la partecipazione dei cori parrocchiali di alcune comunità della città. Alle 20,30 le corali presenti eseguiranno brani di musica sacra.

parcheggio disabili

 

Il parcheggio SiSosta di Ragusa per quanto riguarda l’abbattimento delle barriere architettoniche è perfettamente in regola. E’ quanto chiarisce la società dopo la protesta di alcuni disabili riportata da alcune testate giornalistiche e in particolare dal Giornale di Sicilia il 20 giugno scorso attraverso un articolo dal titolo “Disabili in rivolta”. Lungi da noi ogni forma di polemica, siamo comunque costretti a manifestare alcune precisazioni. Spiace constatare che le argomentazioni a supporto della protesta simbolica del comitato “Ragusa contro le barriere” in merito al superamento delle barriere architettoniche, non riportano le reali condizioni dei luoghi dopo la realizzazione del parcheggio. Sono dunque doverose alcune brevissime precisazioni. La società Sisosta ha realizzato il parcheggio in conformità agli elaborati progettuali approvati dall’Amministrazione di Ragusa anche in funzione del superamento delle barriere architettoniche, tant’ è che sono state realizzate a ragion veduta le seguenti opere:

- due ascensori, di cui uno ad accesso diretto sulla piazza Matteotti, con apertura porta 90 cm e vano cabina ampiamente sufficiente a contenere una carrozzina.

- una rampetta sul marciapiede di via Rapisardi in corrispondenza dell’ accesso laterale delle Poste;

- varco a raso con la via Rapisardi in posizione mediana rispetto al lato corto del parcheggio, tale da consentire l’accesso anche ai mezzi (ad esempio carrozzine elettriche) utilizzati dai diversamente abili.

- stalli per diversamente abili ad ogni piano del parcheggio.

- ingresso pedonale da corso Italia, sufficientemente ampio a garantire il passaggio di una sedia a rotelle che può agevolmente raggiungere il piano parcheggio attraverso una rampetta di collegamento.

Vogliamo precisare, in ultimo, che il marciapiede in corrispondenza dell’ ingresso al parcheggio da corso Italia è privo di rampetta per una scelta progettuale ben precisa. Detto ingresso, come si può constatare, fa registrare quotidianamente un flusso veicolare di notevole intensità che, di fatto, costituisce una sorta di ostacolo per i diversamente abili sul piano della sicurezza. L’alto livello di guardia e di attenzione da parte del diversamente abile, necessario prima di attraversare il varco d’ingresso, specie in quanto la strada è in forte discesa, potrebbe, infatti, non essere del tutto sufficiente a garantire le condizioni di sicurezza per se e per gli altri utenti del parcheggio. Per queste motivazioni si è preferito non prevedere questo attraversamento, suggerendo in tal modo l’uso di percorsi alternativi nelle aree limitrofe.

L'incontro al convento delle Grazie

 

“Dal confronto si cresce. Solo attraverso la conoscenza reciproca di percorsi di studio che possono anche fare registrare linee comuni, si traggono indicazioni che esaltano gli indirizzi che il professionista intende portare avanti, confrontandosi in un panorama completamente nuovo”. Parola di Gaetano Manganello, architetto, e presidente della Fondazione Arch. La stessa che, negli ultimi mesi, ha lavorato senza un istante di tregua, con il supporto dell’Ordine degli architetti della provincia di Ragusa, per riuscire a promuovere una serie di incontri con alcuni protagonisti dell’architettura contemporanea del panorama nazionale e internazionale. E il successo di presenze fatto registrare sabato scorso al convento di Santa Maria delle Grazie, a Vittoria, suggestiva corte che ha ospitato il primo confronto, testimonia di come la ricerca di sensazioni visive anche da parte di chi non è uno studioso ma un semplice osservatore di paesaggi e ambiente che meritano di essere apprezzati sia in sostanziale crescita. “Ed è un aspetto – chiarisce Manganello – che ci stimola ad andare avanti perché questi appuntamenti sono certo rivolti agli addetti ai lavori ma intendono, soprattutto, condividere con la gente comune la passione che nutriamo per l’architettura, per la ricerca di nuove linee, nel contesto di una serie di scelte che devono spingerci a fare considerare le città sempre più a misura d’uomo”. Perché ciò accada, la Fondazione ha invitato a partecipare i rappresentanti di quattro studi internazionali: “Autonome Forme” di Palermo, “On site studio” di Milano, “Barozzi / Veiga” di Barcellona, “Baukuh” di Genova-Milano. Grande attenzione nei confronti di questi ultimi che hanno illustrato i contorni di un elaborato tendente alla realizzazione di una “Casa della memoria” da realizzare nel capoluogo lombardo, una sorta di contenitore storico della storia partigiana e del terrorismo. Un edificio rivestito da una pelle di terracotta in cui, alla maniera di un antico bassorilievo, saranno rappresentate scene, volti, personaggi di quel tempo e di quella storia. Ma questo è soltanto uno degli esempi illustrati nel corso della conferenza che ha avuto il sapore di fare conoscere la storia delle linee. Quelle stesse che l’architettura cerca di mettere assieme, di combinare in modo sapiente, per rendere più gradevole e funzionale il luogo dell’abitare e, più in generale, dello stare.

 

L'uscita di San Giovanni Battista dalla chiesa commendale

 

Non si respirava la solita atmosfera lunedì sera dinanzi alla chiesa di San Giovanni. La decisione di non animare l’uscita con il lancio di ‘nzareddi dai piani alti della facciata ha modificato il tradizionale volto della festa. Un incendio tenutosi nelle zone limitrofe, durante il pomeriggio, ha convinto la confraternita a soprassedere all’esplosione dei fuochi e, correttamente, l’Amministrazione comunale, con in testa il sindaco Vito Fornaro, ha avallato la suddetta decisione. Ma il senso intimo della celebrazione è rimasto intatto. Anche stavolta, così come accade sempre, da secoli, l’intera comunità cittadina, pure dalle contrade rurali, si è riversata nelle vie del centro montano per rendere onore al protettore. Una partecipazione come sempre consistente che ha raggiunto il proprio apice in occasione della “Sciuta” con i fedeli che hanno avuto l’opportunità di salutare le venerate reliquie del santo e il taumaturgo simulacro del Battista. Ancora una volta la confraternita “Maria Santissima Misericordia e San Giovanni Battista” che cura l’organizzazione dei riti religiosi sin nei minimi particolari, ha avuto l’opportunità di rendersi conto di come l’attenzione sia sempre ai massimi livelli. Anche quando, subito dopo la “Sciuta”, ha preso il via la processione con la partecipazione del clero, di tutte le confraternite, con i loro caratteristici stendardi, nonché delle autorità civili e militari di Chiaramonte Gulfi e Rapagnano, il comune marchigiano da cui è arrivata la reliquia del santo braccio del Battista tuttora in esposizione nella chiesa commendale. Oggi, intanto, il giorno dopo la solenne festa, prenderà il via l’ottavario di conclusione, con la cosiddetta “Settimana eucaristica”. In particolare, sino all’1 luglio, ogni giorno a partire dalle 18,45, ci sarà l’esposizione del Santissimo Sacramento, l’ora di adorazione, la benedizione eucaristica e la santa messa. Sabato 29, invece, la solennità dei santi Pietro e Paolo apostoli sarà caratterizzata da un evento molto particolare, il 64esimo anniversario di ordinazione del rettore della chiesa, don Giuseppe Barberaà. Alle 18,45 ci sarà l’esposizione del Santissimo Sacramento. Alle 21, poi, in piazza San Giovanni, una serata di beneficenza con la partecipazione della University dance di Vittorio Terranova. Durante la serata è in programma la vendita all’incanto dei doni offerti al Battista. Il ricavato, naturalmente, sarà devoluto in beneficenza. Quindi, lunedì 1 luglio, la celebrazione della solennità dell’Eucaristia. Alle 8,30 la santa messa, alle 18,30 l’esposizione del Santissimo Sacramento, alle 19 la santa messa solenne presieduta da don Riccardo Bocchieri, vicario parrocchiale. Alle 20, la solenne processione del Santissimo Sacramento per le vie del quartiere e il tradizionale passaggio tra le “cappelle” devotamente preparate dai fedeli. Il rientro in chiesa e la benedizione eucaristica saranno seguiti, alle 21, dalla “ciusura”, la tradizionale velata di San Giovanni tra la commozione dei fedeli.

Il simulacro di San Giovanni Battista a Chiaramonte

Il rito della veglia

 

E’ proseguita senza un istante di pausa, per tutta la giornata di ieri, la visita dei fedeli alla santa reliquia del santo braccio di San Giovanni nella chiesa commendale di Chiaramonte Gulfi. Una presenza consistente che ha confermato, se ce ne fosse di bisogno, quanto è sentita la solennità del precursore di Cristo a maggior ragione se c’è l’opportunità di pregare accanto alla reliquia conservata tutto l’anno nella collegiata del Comune di Rapagnano, nelle Marche, ed eccezionalmente presente nell’area iblea per questa edizione 2013 della festa chiaramontana. Due i momenti significativi che hanno caratterizzato la giornata di ieri, vigilia della solennità di San Giovanni. Nel pomeriggio, la benedizione delle Vesti è stata officiata in maniera semplice ma intensa dai sacerdoti della Chiesa commendale. Si tratta, in pratica, dei “voti” che i fedeli indossano in onore del santo protettore. Poi, l’altro momento caratteristico è stato contrassegnato dalla celebrazione della nascita di San Giovanni secondo l’antico rito della veglia, caratterizzato dalla tradizionale svelata della statua del Battista che oggi, dopo la cosiddetta “Sciuta”, sarà portata in processione. Nel corso della benedizione eucaristica, presieduta dal reverendissimo mons. Pasquale Magnano, sono state esaltate le doti del Battista, rilevando le sue caratteristiche di precursore di Cristo, capace di andare controcorrente per ribadire il proprio credo, una delle difficoltà con cui l’uomo moderno fa i conti, incapace di mettere in evidenza le scelte giuste per cui crede, sempre più costretto a seguire la massificazione. Grande partecipazione, poi, ieri sera, in piazza Duomo, per la classica “Notte di San Giovanni” che ha sancito l’apertura dell’Estate iblea. Una serata di musica poi culminata con l’esibizione del cabarettista Manlio Dovì capace, come sempre, di mettere in rilievo ed esaltare la propria grande versatilità suscitando le risate del pubblico.

Prima della svelata

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