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La Russia è pronta al dialogo con gli Usa sul controllo degli armamenti nucleari: lo ha detto il portavoce del Cremlino, Peskov. Mosca: "Da Kiev offensiva su vasta scala". Il ministro della Difesa ha comunicato che "le forze russe hanno sventato un importante operazione militare ucraina nella regione meridionale di Donetsk e ucciso centinaia di truppe pro-Kiev", utilizzando sei battaglioni meccanizzati e due di carri armati. Il cardinal Zuppi in missione a Kiev. Tajani: "Apprezziamo lo sforzo della Santa Sede"

Mosca fa sapere di aver "respinto un'offensiva su larga scala" delle forze ucraine a Donetsk, annessa a Mosca, mentre i combattimenti si intensificavano lungo il confine". Kiev da mesi prepara una "grande controffensiva", sperando di recuperare il territorio perso da quando la Russia ha lanciato la sua operazione militare nel febbraio 2022. L'esercito di Kiev ha recentemente affermato che non ci sarebbe stato alcun annuncio sull'inizio delle manovre. Il ministero della Difesa russo ha riferito che ieri, a sud di Donetsk, "il nemico ha lanciato un'offensiva su larga scala in cinque settori del fronte".

Intanto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha ammesso di aver paura di un possibile ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca nel 2024, prima di implorare più sistemi missilistici Patriot di fabbricazione americana. In un'intervista al  Wall Street Journal , il presidente Zelensky ha ammesso di essere preoccupato per la possibile rielezione di Trump, dicendo di non essere sicuro di come avrebbe reagito esattamente il leader repubblicano se la Russia avesse invaso durante la sua presidenza.

Il capo di stato ucraino ha anche elogiato la risposta dell'amministrazione Biden, che ha regolarmente consegnato miliardi di dollari in aiuti per armi alla nazione dell'Europa orientale dall'inizio dell'invasione di Mosca lo scorso anno. Alla domanda su come si sentiva nei confronti di Trump, Zelensky ha ammesso di essere più a suo agio nel trattare con Biden e che il ritorno di un governo a guida repubblicana potrebbe finire per essere difficile per il suo sforzo bellico. 

"Il presidente Biden è il presidente durante una guerra su vasta scala e ci è stato più utile del presidente Trump", ha detto Zelensky all'intervistatore, qualificando la dichiarazione osservando che "non c'era una guerra su vasta scala" in corso mentre Trump era in ufficio. In una situazione come questa, quando c'è supporto, hai paura dei cambiamenti. E ad essere onesti, quando parli di un cambio di amministrazione, mi sento come chiunque altro... Vuoi cambiamenti in meglio, ma può anche essere il contrario". 

È apparso anche a disagio con l'affermazione di Trump secondo cui sarebbe stato in grado di negoziare un accordo di pace per la guerra in Ucraina entro 24 ore, aggiungendo che al 45° leader americano non sembrava importare che il territorio ucraino, vale a dire la Crimea, fosse "occupato" dalla Russia durante la sua presidenza dopo essere stata annessa illegalmente sotto l'amministrazione Obama nel 2014. Secondo quanto riferito, Zelensky ha anche usato l'intervista come un'opportunità per implorare l'Occidente per più sistemi missilistici Patriot, sostenendo che il suo paese attualmente non ha abbastanza armi difensive per proteggere sia la linea del fronte che i civili nelle città. 

"Attualmente esiste un'arma in grado di fermare alcuni tipi di missili lanciati dalla Federazione Russa contro la nostra popolazione civile, le scuole, le infrastrutture e il sistema energetico. L'unico sistema al mondo è il Patriot." Il presidente ucraino ha concluso che "50 Patriot" sarebbero sufficienti per proteggere l'Ucraina dagli attacchi aerei russi "per la maggior parte", il che implica che tali armi sarebbero estremamente vantaggiose per qualsiasi controffensiva ucraina. 

Al momento, l'Ucraina ha almeno due batterie Patriot, che includono lanciatori, un potente sistema radar, una stazione di controllo e altre attrezzature. La richiesta di Zelensky per ben 50, quindi, sarebbe una richiesta enorme per il mondo occidentale, con ogni singola piattaforma Patriot che, secondo quanto riferito, costa oltre un miliardo di $. A peggiorare le cose, secondo Raytheon, il produttore americano del sistema d'arma, solo da qualche parte nella regione di "240 unità di fuoco Patriot" sono state prodotte per il mondo intero, con singoli razzi di ultima generazione per la piattaforma che costano 4,1 milioni di $ ciascuno. 

Una tale donazione alla fine farebbe impallidire il valore di ciò che è già stato impegnato dai soli  USA, con l'amministrazione Biden che ha stanziato circa 37 miliardi di $ di assistenza per la sicurezza all'Ucraina, sebbene altri miliardi dei contribuenti americani siano stati inviati in altre forme di aiuto. La sicurezza dell'attrezzatura è tutt'altro che garantita se inviata in Ucraina, con una delle  batterie già nel paese che, secondo quanto riferito, è stata colpita con successo da un attacco russo, anche se i funzionari della sicurezza statunitense hanno insistito sul fatto che il danno arrecato è stato minimo.

Fonte varie agenzie/ breidbart.com/sky/ W.S.J.

 

 

Via libera al Def 2023 e alla nuova relazione sullo scostamento di bilancio dopo la riformulazione da parte del Consiglio dei ministri varata ieri sera. La nuova votazione e la riformulazione si sono rese necessarie a seguito della bocciatura della relazione.

La maggioranza va sotto alla Camera sullo scostamento di bilancio. Per sei voti il centrodestra non raggiunge il quorum richiesto di 201 sì (la maggioranza assoluta) e si ferma a 195 voti favorevoli (105 gli astenuti - Pd, M5s e Terzo polo, a eccezione di Roberto Giachetti che vota a favore - e 19 i contrari - i deputati di Avs). Esito che comporta l'impossibilità di procedere alla successiva votazione sulle risoluzioni al Def. Il titolare del Mef, Giancarlo Giorgetti, assiste in Aula, mentre un incredulo presidente di turno, Fabio Rampelli, sospende la seduta tra gli applausi delle opposizioni.

Tensione alta nell'Aula della Camera, mentre sta intervenendo il capogruppo di FdI Tommaso Foti. Le opposizioni protestano per le parole dell'esponente di maggioranza, il presidente Fontana riprende diversi deputati, tra cui lo stesso Foti, ma la protesta è altissima. Si levano cori e il presidente chiede ai commessi di intervenire. Ma l'ordine non viene ripristinato e quindi Fontana sospende la seduta.

Riferiscono alcuni deputati di maggioranza che, nel momento concitato in Aula, il deputato del Pd Nico Stumpo si è avvicinato nell'emiciclo sotto i banchi di FdI, "con provocazioni e parole grosse". Stumpo è stato più volte ripreso dal presidente Fontana, che ha poi sospeso la seduta, ricordando a tutti che "siamo in diretta televisiva".

Angelo Bonelli è stato colto da un malore in Aula, poco dopo essere intervenuto in dichiarazione di voto sul Def. Il presidente Lorenzo Fontana ha quindi sospeso per alcuni minuti la seduta.

Il coportavoce di Europa verde e deputato di Avs, Bonelli, ha avuto un malore in Aula, poco dopo il suo intervento in dichiarazione di voto sul Def. "Un capogiro", riferiscono alcuni deputati lasciando l'emiciclo. Subito sono arrivati gli assistenti parlamentari per soccorrere il deputato. Dopo pochi minuti, la seduta è ripresa. Bonelli è stato accompagnato in infermeria, spiega un altro deputato.

Ok alla risoluzione di maggioranza sul Def con a favore 221 voti, 115 i contrari.
"Ora manca il Senato, andiamo avanti come previsto con il decreto il Primo maggio -  ha detto il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti, uscendo dalla Commissione Bilancio del Senato -, poi sempre con atteggiamento di responsabilità andiamo avanti. Credo che dagli errori si impara, spero che in futuro non si ripetano situazioni simili".
Giorgetti: 'Bene, ma non e' finita'

"Noi dobbiamo chiedere scusa ai nostri elettori e al governo - ha detto nell'Aula della Camera Andrea Tremaglia (Fdi) riferendosi alle assenze nella maggioranza che ieri hanno determinato la bocciatura della risoluzione sullo scostamento di bilancio -, che sta lavorando bene e molto. Io personalmente mi sento, poi, di dover chiedere scusa al presidente Meloni, che in questi anni ha dato sempre esempio di umiltà e lavoro costante. La politica è dare l'esempio e noi ieri abbiamo dato un cattivo esempio". Tremaglia ha quindi ribadito che gli assenti di Fdi ieri erano "cinque che non erano in missione, ma la maggior parte purtroppo per malattia".

"Non c'è nessuna crisi politica in atto anche se era meglio concludere ieri l'esame del Def - ha detto Paolo Barelli capogruppo di Fi -. I partiti che sostengono il governo sono uniti".

"Per quanto è successo ieri la Lega si prende la sua quota di responsabilità -  ha spiegato il leghista Riccardo Molinari alla Camera in dichiarazione di voto - ma non c'è nessuna crisi politica in atto, nessun messaggio a nessun ministro in particolare: anzi a Giorgetti non possiamo che dire grazie". Per Molinari, "quello che è successo ieri è conseguenza di quella furia iconoclasta che ha portato al taglio dei parlamentari senza pensare che i ruoli apicali alla Camera sono rimasti gli stessi per cui quando qualcuno è in missione non fa il ponte del primo maggio ma sta lavorando per la comunità. Solo chi vede il Parlamento come una alternativa alla disoccupazione può pensare che solo stare qui a schiacciare il bottone è lavorare. Delegittimare il Parlamento dà potere ad altre forze...".

"Oggi siete pronti? Ieri avete mostrato che non vi rendete conto del fatto che siete pagati lautamente per lavorare. Ci aspettavamo che Meloni andasse a chiedere scusa al Quirinale per quello che è successo": così rivolto ai banchi della maggioranza, Riccardo Ricciardi di M5s, accusando il governo di "gettare il fumo negli occhi degli italiani". "Quello che è successo ieri è una farsa che ci preoccupa poco. Ci preoccupa il fatto che state distruggendo il futuro di questo Paese", conclude.

Intanto Giorgia Meloni sta a Londra dove si e incontrata con il primo Ministro Inglese
"Ringrazio il primo ministro del Regno Unito Rishi Sunak per la calorosa accoglienza.
Abbiamo avuto un ampio e cordiale confronto sulle comuni sfide: dal contrasto all'immigrazione illegale, alla cooperazione economica e industriale.
Lavoriamo, insieme, per rafforzare le nostre già solide e ottime relazioni". Lo scrive su Twitter la presidente del Consiglio Giorgia Meloni.

Rafforzare il dialogo e la cooperazione strategica tra Italia e Regno Unito in piena coerenza e complementarità con l'adesione italiana all'UE.

È statoo l'obiettivo, riferiscono fonti italiane, di un Memorandum of understanding firmato dalla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni e il primo ministro del Regno Unito, Rishi Sunak, in occasione della visita di Meloni a Londra.

L'intesa mette a sistema iniziative congiunte in ambiti di collaborazione prioritari (sicurezza e difesa, energia, clima e ambiente, migrazione, economia, scienza e innovazione) e permette di consolidare le ampie convergenze con Londra sul piano internazionale.

La firma di un accordo sulla cooperazione bilaterale, viene spiegato, "corona l'ottimo stato delle relazioni fra le due nazioni e rilancia il dialogo strategico a tutto tondo con un partner e alleato chiave come il Regno Unito, soprattutto alla luce delle molteplici sfide a livello globale, in particolare la guerra di aggressione della Russia contro l'Ucraina, che rappresenta una minaccia concreta alla sicurezza e ai valori comuni". Italia e Regno Unito, sottolineano fonti italiane, sono uniti da una storica amicizia oltreché da forti legami economici e condividono una visione comune su molte questioni internazionali a partire dal forte impegno per la sicurezza e la stabilità dell'Europa, dell'Euro-Atlantico e della più ampia comunità internazionale attraverso un approccio multilaterale con al centro le Nazioni Unite.

"È un nuovo inizio" nelle relazioni tra Italia e Regno Unito. Così la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, si è rivolta al primo ministro britannico, Rishi Sunak, prima dell'incontro bilaterale a Downing Street. "Sono molto felice di essere qui - ha aggiunto -, sono convinta che possiamo fare un buon lavoro insieme". "Grazie Giorgia benvenuta a Londra", le ha detto in italiano Sunak, ringraziandola poi anche in inglese, di fronte a telecamere e fotografi: "È un grande piacere averti qua".

"La lotta ai trafficanti e all'immigrazione clandestina è qualcosa che i due governi stanno facendo molto bene: sto seguendo il tuo lavoro sono assolutamente d'accordo con il tuo lavoro", ha detto ancora la presidente del Consiglio.

"I valori di Regno Unito e Italia sono allineati", ha detto il premier britannico nell'incontro a Downing Street con la presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Il primo ministro ha aggiunto che i due Paesi collaborano sulle stesse sfide, come l'invasione illegale dell'Ucraina e il contrasto all'immigrazione illegale, ricordando la stretta "amicizia" tra Londra e Roma, alleate nella Nato. Ha citato la collaborazione militare nell'ambito del Global Combat Air Program e detto che c'è "molto da discutere oggi" per rafforzare i legami fra i due Paesi. Sunak ha concluso in italiano: "Grazie Giorgia, benvenuta a Londra".

Fonte Agi Ansa e varie agenzie

 

 

Nel 2022 in Italia si contano 392.598 nascite, 7.651 in meno rispetto al 2021 (-1,9%), "nuovo record negativo che accentua la denatalità degli ultimi anni". È quanto emerge dall'ultimo report Istat sulla dinamica demografica.

"Se l'andamento delle nascite del 2021 - spiegano i ricercatori dell'Istat - ha lasciato pochi dubbi sul ruolo svolto dall'epidemia nei confronti dei mancati concepimenti, più complesse sono le dinamiche alla base del calendario nel 2022. Il contesto della crisi sanitaria ancora presente nel 2021 e le conseguenti incertezze economiche potrebbero avere incoraggiato le coppie a rimandare ancora una volta i loro piani di genitorialita'".

Intanto coro di polemiche da maggioranza e opposizioni per la vignetta, apparsa sul 'Fatto Quotidiano'', che ironizza sulle recenti dichiarazioni del ministro dell'Agricoltura, Francesco Lollobrigida, il quale aveva evocato la "sostituzione etnica" a proposito del crollo della natalità in Italia.

La vignetta in questione mostra una donna bianca che parla, a letto, con un uomo di colore. Lui chiede "e tuo marito?", lei risponde "tranquillo sta tutto il giorno fuori a combattere la sostituzione etnica". Sopra la scenetta, le didascalie "obiettivo incentivare la natalità" e "intanto, in casa Lollobrigida".

Tra i primi a esprimere "solidarietà sincera ad Arianna e Francesco Lollobrigida" è il presidente del Senato, Ignazio La Russa: "C'è un limite a tutto, anche all'indecenza. Quella pubblicata dal Fatto Quotidiano non è una vignetta divertente, non è satira, è solo spazzatura dalla quale tutti dovrebbero prendere le distanze".

Il presidente del Consiglio Giorgia Meloni prende posizione in prima persona, pubblica la vignetta e spiega che "quella ritratta nella vignetta è Arianna. Una persona che non ricopre incarichi pubblici, colpevole su tutto di essere mia sorella. Sbattuta in prima pagina con allusioni indegne, in spregio di qualsiasi rispetto verso una donna, una madre, una persona la cui vita viene usata e stracciata solo per attaccare un governo considerato "nemico".

"E il silenzio assordante su una cosa del genere, da parte di quelli che dalla mattina alla sera pretendono di farci la morale, dimostra plasticamente la malafede della quale siamo circondati", aggiunge il premier, "ma se qualcuno pensa di fermarci così sbaglia di grosso. Più sono circondata da questa ferocia, più sono convinta di dover fare bene il mio lavoro. Con amore. La cattiveria senza limiti la lasciamo agli autoproclamatosi 'buoni'".

"Il Fatto Quotidiano dimostra, ancora una volta, di avere problemi seri con la satira. La vignetta pubblicata oggi, squallida, volgare e sessista, non fa ridere e oltrepassa qualsiasi limite di decenza". A sollevare la questione è il capogruppo FdI alla Camera, Tommaso Foti. "In attesa di una condanna unanime da parte di tutte le forze politiche, Pd, 5 stelle e altri, dei benpensanti e del mondo femminista, il direttore Travaglio assuma la responsabilità di quanto il suo giornale pubblica e chieda scusa", ha aggiunto Foti, "al ministro Lollobrigida e ad Arianna Meloni rivolgo tutta la mia vicinanza", conclude.

"Qualcuno a sinistra confonde la satira con l'offesa volgare. La vignetta pubblicata stamattina dal Fatto Quotidiano è un'oscenità che colpisce un ministro e la sua famiglia, senza far ridere. Mi auguro che tutte le forze politiche prendano le distanze. Al ministro Lollobrigida e ad Arianna Meloni va la mia solidarietà, afferma da parte sua Lucio Malan, capogruppo FdI sul Senato.

Anche dalle opposizioni giungono messaggi di condanna della vignetta, che è stata definita "vergognosa, sessista e misogina" dalla deputata Pd Michela Di Biase e "sessista e vomitevole" dal senatore Pd Dario Parrini, che ha espresso solidarietà ad Arianna Meloni, moglie del ministro.

La vignetta è "vergognosa" per Maria Elena Boschi d'Italia Viva, mentre per il leader di Azione, Carlo Calenda, fa semplicemente "schifo". "È imbarazzante notare come, col paravento della satira, alcuni organi di informazione riescano a raggiungere livelli così bassi senza alcun rispetto per la dignità delle persone", afferma da parte sua Matteo Richetti, capogruppo di Azione-Italia Viva alla Camera, esprimendo solidarietà a Giorgia e Arianna Meloni.

Lollobrigida ha chiarito in un'intervista al Corriere il senso delle sue parole sulla "sostituzione etnica", che hanno suscitato un'aspra polemica, e rivendica di "aver preso distanza da qualsiasi forma di razzismo", il che "ci permette di affrontare con serenità polemiche strumentali di avversari che ricorrono alla macchina del fango per coprire gli errori compiuti nei loro anni di governo".

Il ministro sottolinea che "chi abbia voglia di farlo e non di creare il caos, può ascoltare almeno la parte del mio intervento che riguardava l'immigrazione. Nelle mie parole non c'era alcun riferimento a visioni ben lontane dalla mia formazione" e dunque, rivendica l'esponente Fdi, "non credo sia corretto definirmi 'ignorante' perché fino a ieri non sapevo chi fosse il signor Kalergi". Insomma, chiarisce il ministro dell'Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, "ho letto molto nella vita, ma non perdo tempo con folli e complottisti a cui la sinistra dedica molta attenzione".

"Stavo parlando in positivo - spiega - di immigrazione legale, il cui primo nemico è quella illegale. Un concetto chiaro, per dire che l'indirizzo del governo è prendere atto di un drammatico decremento della natalità, che fa prevedere nei prossimi anni un abbattimento drammatico della nostra popolazione. La mia locuzione voleva indicare un'alternativa. C'è chi pensa che, se facciamo meno figli la strada sia avere un maggior numero di immigrati. A nostro avviso invece la prima scelta è costruire un sistema di welfare che crei le condizioni per chi vuole mettere al mondo i figli".

"L'ultima volta che ho sentito parlare di suprematismo bianco stavo guardando i Blues Brothers, uno dei miei film preferiti", ha poi sdrammatizzato Lollobrigida, "e non ero dalla parte dei nazisti dell'Illinois".

Secondo il quotidiano il Giornale, e il bersaglio è di destra, la differenza tra la satira e lo squallore scompare. E allora vale tutto. Valgono le volgari allusioni, il sessismo di bassa lega, le battutacce grevi. Le offese gratuite. E i diritti delle donne o la lotta agli stereotipi? Chissenefrega. La disgustosa vignetta pubblicata sull'odierna prima pagina del Fatto Quotidiano sta comprensibilmente destando indignazione, eppure c'è persino chi è riuscito a giustificarla. A definirla "azzeccatissima" e a non conoscere pudore è stato il vignettista Vauro, il quale - mentre si scatenava la bufera contro quel triviale disegno - ha espresso apprezzamento per il suo autore, il collega Natangelo.

Sottolinea il Giornale, "Ho mandato a Natangelo un messaggio di complimenti quando ho visto la sua vignetta, è azzeccatissima. Sono molto felice che fra tanta satira bonacciona che c'è in Italia ci sia un giovane che fa satira vera è autentica", ha affermato il vignettista pistoiese, noto a sua volta per i propri disegni urticanti e al limite dell'oltraggio (nei mesi scorsi aveva ritratto il presidente della Camera sopra un escremento). Interpellato dall'Adnkronos sulla vignetta del Fatto che alludeva alla moglie del ministro dell'Agricoltura - sorella di Giorgia Meloni - Vauro ha persino incoronato l'autore del degradante fumetto. "Visto che sono anziano, posso dire che se devo lasciare un testimone lo lascio proprio a Natangelo", ha affermato in tono ironico.

Fonte  Agi/ Il Giornale e varie agenzie

 

 

A Roma la conferenza bilaterale per la ricostruzione dell'Ucraina. Una rinascita che il governo punta a far passare anche dall'Italia, che vuole giocare un ruolo da protagonista in questa sfida, pianificando una strategia prima che il conflitto finisca.

Ma anche un primo colloquio telefonico tra il presidente cinese, Xi Jinping, con l'omologo ucraino, Volodymyr Zelensky."Ho avuto una telefonata lunga e significativa con il presidente cinese Xi Jinping.
Credo che questa chiamata, così come la nomina dell'ambasciatore dell'Ucraina in Cina, darà un potente impulso allo sviluppo delle nostre relazioni bilaterali", scrive su Twitter il presidente ucraino  .."Il dialogo e la negoziazione sono l'unica via d'uscita praticabile", secondo il presidente cineseche, nella sua prima telefonata dallo scoppio della crisi ucraina con Zelensky ha voluto sottolineare che "non ci sono vincitori in una guerra nucleare".
Nell'affrontare la questione nucleare, "tutte le parti interessate dovrebbero rimanere calme e sobrie, concentrarsi veramente sul futuro e sul destino di se stesse e di tutta l'umanità, e gestire e controllare congiuntamente la crisi", ha aggiunto Xi, nel resoconto del network statale Cctv.

Ma la regia a Roma è politica al più alto livello: a fare gli onori di casa la premier Giorgia Meloni, i suoi vice Antonio Tajani e Matteo Salvini, i ministri Giancarlo Giorgetti e Adolfo Urso. In rappresentanza di Kiev, il primo ministro Denys Shmyhal ed il titolare degli Esteri Dmytro Kuleba tra gli altri.

"Parlare della ricostruzione dell'Ucraina - dice Giorgia Meloni - significa scommettere sulla vittoria e la fine del conflitto, e sono sicura che il futuro dell'Ucraina sarà di pace, benessere e sempre più europeo. L'Italia continuerà a fare la sua parte a 360 gradi a sostegno dell'Ucraina sul piano politico, militare, umanitario e anche della ricostruzione per alcune infrastrutture strategiche nelle aree liberate e sprattiutto per domani. Il futuro dell'Ucraina deve essere di sempre maggiore capacità di inserirsi nelle dinamiche e nelle istituzioni europee. 

Il modo più intelligente di ringraziare gli ucraini di quello che stanno facendo è accelerare la possibilità di far parte delle istituzioni europee. Bisogna riconoscere gli sforzi enormi di Kiev, anche durante la guerra, per riformare il suo sistema e avvicinarlo ai target richiesti dalla Commissione. E' fondamentale riconoscere quello sforzo accelerando e avviando in tempi rapidi i negoziati di adesione all'Ue. Investire sulla ricostruzione dell'Ucraina non è azzardato ma uno degli investimenti più oculati e lungimiranti che si possono fare in questo tempo. Noi continueremo a fare la nostra parte, non solo a livello bilaterale ma anche multilaterale, tra l'altro ricordavo che il prossimo anno, nel 2024 l'Italia sarà anche presidente di turno del G7, per cui per noi un ruolo sempre più centrale. 

E intendiamo utilizzarlo per sostenere questa causa, che è una causa di libertà, non solo per gli ucraini ma anche per noi. Continueremo a fornire tutto il sostegno necessario, anche al piano di pace in 10 punti che è stato presentato dal presidente Zelensky: crediamo nella possibilità di una soluzione diplomatica di questo conflitto, a patto che, come abbiamo detto tante volte, non si pensi che la soluzione del conflitto possa essere una resa dell'Ucraina, di un Paese aggredito. Non sarebbe giusto e costruirebbe un mondo in cui il diritto del più forte vince sulla forza del diritto, un mondo che non conviene a nessuno. E' nostro compito aiutare l'Ucraina - ha proseguito Meloni - a scrivere il nuovo capitolo della sua storia, e l'Italia ha le carte in regola per essere protagonista, non solo per la determinazione, la credibilità con cui ha fatto le sue scelte e senza mai tentennare, ma anche perché nel 2024 sarà presidente di turno del G7, è stata protagonista di tutte le grandi scelte di questi anni e perché si candida a ospitare nel 2025 la Ukraine Recovery Conference, una conferenza molto più grande di questa, per segnare la nostra volontà ad andare avanti su questo terreno".

"La soluzione al conflitto in Ucraina non può essere la resa di Kiev, "perché sarebbe ingiusto e costruirebbe un mondo dove il diritto del più forte vince sulla forza del diritto, un mondo che non conviene a nessuno" ha detto il presidente del Consiglio "Siamo convinti che alla pace si possa arrivare solamente quando la Russia cesserà le ostilità, quando cesserà gli attacchi agli obiettivi civili".

"Il primo ministro ucraino" ha aggiunto Meloni "ci ha ringraziato come Italia per i generatori di energia elettrica che abbiamo fornito, spiegando che hanno aiutato i civili ucraini a superare l'inverno. La Russia sta colpendo sistematicamente le infrastrutture civili e questo vuol dire cercare di piegare la popolazione al freddo". Come Italia, "continueremo a fornire tutto il sostegno necessario" all'Ucraina, "anche il sostegno al piano di pace in 10 punti presentato dal presidente Zelensky".

In videocollegamento con la conferenza per la ricostruzione dell'Ucraina , il presidente Volodymyr Zelensky ha ricordato che "siamo tutti insieme nel nostro desiderio di libertà, di sicurezza, e benessere per i nostri genitori, i nostri figli, le nostre città. Di questo vi propongo di parlare", di cosa fare cioè per "dare più libertà e sicurezza ai nostri bambini e le nostre città".  Esprimendo un ringraziamento all'Italia e alla premier Giorgia Meloni per il sostegno. "Cara Italia. Grazie per aver organizzato questa conferenza per sostenere e ricostruire l'Ucraina. So che i rappresentanti di tante imprese italiane mi ascoltano e vorrei parlare loro non soltanto come rappresentanti del business, ma come genitori, figli e figlie. Noi siamo tutti insieme nel desiderio della libertà, della sicurezza, del benessere per i nostri genitori, per i nostri figli, per le nostre città e per i nostri pasi. Di queste vi propongo di parlare e di come dare più libertà e sicurezza ai bambini, al popolo e alle città ucraine".

"Siamo ad un nuovo livello della partnership tra i nostri Paesi - ha detto il premier ucraino Denys Shmyhal - La ricostruzione inizia adesso. Siamo uniti nella difesa e siamo uniti nella ricostruzione.  Shmyhal ha ringraziato la presidente del Consiglio, le istituzioni e il popolo per il sostegno a 360 gradi. L'Italia - ha aggiunto - è stata chiave nel sostegno all'Ucraina per l'adesione dell'Ue, lo ricorderemo".

Il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba  ringrazia per "l'interesse dimostrato dalle imprese italiane è la notizia migliore che potessimo ricevere atterrando a Roma. Ringrazio le istituzioni e le aziende per essere al fianco dell'Ucraina e per un impegno di lunga durata. I contatti tra i nostri governi sono più dinamici che mai. Molti anni fa - ricorda - quando Odessa prosperava, c'erano molte persone che parlavano in italiano, c'era anche una segnaletica in italiano. I rapporti tra Italia e Ucraina erano stretti e non verranno più offuscati dal nostro vicino. Nei momenti più bui siete stati al nostro fianco".

 

 

Fonte ansa e varie agenzie

Il presidente francese Emmanuel Macron ha incaricato il suo consigliere per la politica estera Emmanuel Bonne di collaborare con l'alto diplomatico cinese Wang Yi per stabilire un piano che potrebbe essere utilizzato come base per futuri negoziati tra Mosca e Kiev.
Lo riporta Bloomberg citando persone che hanno familiarità con il progetto.
La strategia francese prevede che i colloqui tra Russia e Ucraina si svolgono già quest'estate. Un funzionario dell'ufficio di Macron ha confermato l'intenzione di Bonne di parlare con Wang aggiungendo che gli alleati della Francia sono stati informati di qualsiasi iniziativa francese.

La Russia è interessata a porre fine al conflitto in Ucraina il prima possibile, ha dichiarato il Ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov in un briefing a Brasilia dopo i colloqui con il ministro degli Esteri brasiliano Mauro Vieira.Lo riporta Ria Novosti.

"È chiaro che siamo interessati a porre fine al conflitto ucraino il prima possibile. Abbiamo spiegato in modo molto dettagliato in più di un'occasione le ragioni di ciò che sta accadendo, gli obiettivi che stiamo perseguendo a questo proposito", ha detto Lavrov, aggiungendo che oggi con il suo omologo brasiliano hanno parlato del "contesto che deve essere tenuto presente per risolvere questi problemi non su base momentanea, ma sulla base di accordi a lungo termine, che devono prima di tutto essere basati sul principio del multilateralismo e sulla considerazione degli interessi di sicurezza di tutti gli Stati senza eccezioni".

Intanto i ministri degli Esteri del G7 annunciano che i Paesi che aiutano la Russia a portare avanti la guerra in Ucraina "affronteranno gravi costi" in una dichiarazione diffusa dopo due giorni di colloqui in Giappone. A queste "terze parti" arriva l'esortazione di "cessare l'assistenza alla guerra della Russia altrimenti affronteranno gravi costi".
Dal G7 giunge anche la condanna della minaccia russa di collocare armi nucleari in Bielorussia che viene definita "inaccettabile".

I ministri degli Esteri del G7 si impegnano a intensificare le sanzioni contro la Russia e a "sostenere l'Ucraina per tutto il tempo necessario" avvertendo Mosca della "gravi conseguenze" a cui andrà incontro se dovesse usare armi nucleari. "Condanniamo la guerra di aggressione della Russia contro l'Ucraina, che costituisce una grave violazione del diritto internazionale. La Russia deve ritirare immediatamente e senza condizioni tutte le sue forze e le sue attrezzature dall'Ucraina", si legge nella dichiarazione congiunta diffusa al termine della riunione nella città giapponese di Karuizawa.

Il presidente russo Vladimir Putin ha visitato il quartier generale di un'unita' militare che combatte nella regione ucraina di Kherson, annessa alla Russia lo scorso settembre, dove ha chiesto informazioni sulla situazione in questa provincia meridionale e nella vicina Zaporizhia. Lo ha riferito il Cremlino.

"Il comandante in capo supremo delle forze armate della Federazione Russa ha visitato il quartier generale del gruppo "Dnepr" in direzione di Kherson", ha comunicato la presidenza russa in una breve dichiarazione pubblicata sul suo sito web sulla prima visita di Putin al fronte di questa regione in quasi 14 mesi di campagna militare in Ucraina. Secondo il Cremlino, il presidente russo ha ascoltato i rapporti del comandante delle forze aviotrasportate, il colonnello generale Mikhail Teplinsky, il comandante del gruppo delle forze "Dnepr", il colonnello generale Oleg Makarevich e altri capi militari.

Il presidente russo, Vladimir Putin, nella sua visita a sorpresa alle truppe impegnate nelle regioni ucraine di Kherson e Lugansk ha fatto ai soldati gli auguri per la Pasqua ortodossa, celebrata la scorsa domenica 16 aprile, e regalato icone. Ai comandanti del gruppo Dnepr, di stanza nella regione di Kherson - dove il leader del Cremlino si è recato in elicottero - Putin regalato una copia dell'icona, che "apparteneva a uno dei ministri della Difesa di maggior successo dell'Impero russo". Il presidente ha aperto e mostrato l'icona, come si vede da un video pubblicato dall'agenzia ufficiale Ria Novosti.

Il ministro delle Infrastrutture ucraino, Oleksandr Kubrakov, è atteso in Turchia, dove incontrerà il ministro della Difesa turco Hulusi Akar. Proprio Akar è stato uno degli attori principali che hanno permesso la chiusura dell'accordo che dallo scorso luglio permette il passaggio di grano ucraino bloccato nei porti del Mar Nero.

Accordo che sarà inevitabilmente al centro dell'incontro di oggi, sia per il malcontento di Mosca che rischia di far saltare tutto, ma soprattutto dopo che la Slovacchia si è unita alla decisione di Polonia e Ungheria di bloccare unilateralmente l'import di grano e prodotti agricoli dall'Ucraina, per proteggere la produzione agricola interna.

Una decisione che potrebbe prendere anche la Bulgaria, ma definita inaccettabile da Kiev e dalla Commissione Europea che ha già fatto sapere di "attendere delle spiegazioni". "Il primo necessario passo deve essere quello di consentire al grano ucraino di transitare attraverso la Polonia. Un passo da compiere senza porre condizioni", ha invece tuonato il ministro dell'Agricoltura ucraino, Mykola Solsky, al termine dei primi colloqui che hanno avuto luogo in Polonia.

Proprio il governo polacco guidato dal partito PiS, uno dei principali sostenitori di Kiev dall'inizio del conflitto, si trova costretto a fare i conti con le prossime elezioni e con il decisivo bacino di voti delle aree rurali della Polonia. Tuttavia il nodo rimane, perché mentre il ministro dell'Agricoltura polacco definisce il no al transito "necessario", il collega ucraino risponde che il 10% dei prodotti alimentari prodotto dall'Ucraina transita attraverso la Polonia, ben il 6% dall'Ungheria.

Un bando al transito che, come per l'Ungheria, riguarda anche frutta, verdura, carne, derivati del latte e uova, ma che allo stesso tempo la Commissione Europea ritiene illegittimo, in quanto queste decisioni sul commercio e transito dei beni attraverso le frontiere europee sono di competenza di Bruxelles. Alla situazione già tesa si aggiunge l'allarme lanciato dall'Alrto Rappresentante per la politica estera europea, Joseph Borrell: "La Russia sta bloccando ancora una volta 50 navi con grano urgentemente necessario nel Mar Nero. L'Ue sostiene gli sforzi dell'Onu e continuerà a facilitare le esportazioni attraverso le corsie di solidarietà dell'Ue, che hanno portato 25 miliardi di tonnellate di grano nel mondo".

La visita di Kubrakov in Turchia segue di 12 giorni il viaggio del ministro degli Esteri russo, Sergey Lavrov, nella capitale turca Ankara durante la quale ha incontrato il collega turco Mevlut Cavusoglu, la mente delle trattative tra Russia e Ucraina. Il capo della diplomazia di Ankara aveva anticipato che il dialogo si sarebbe sviluppato sulle relazioni bilaterali tra i due Paesi ma anche sugli sforzi di mediazione di Ankara nel conflitto in Ucraina.

Abbandonata la ricerca di un compromesso che porti a un cessate il fuoco dopo i tentativi andati a vuoto nei primi mesi dall'inizio del conflitto, il dialogo negli ultimi mesi è passato costantemente dalle difficoltà per i rinnovi dell'intesa che dallo scorso luglio permette il passaggio di grano e fertilizzanti bloccati nei porti ucraini. Un'intesa rinnovata lo scorso 18 marzo, ma non senza difficoltà e dubbi da parte di Mosca, che spinge ormai da mesi affinché attraverso il Mar Nero possano passare anche frumento e fertilizzanti russi, come previsto nella bozza iniziale dell'intesa.

Circostanza al momento non realizzata, tanto da spingere il ministro degli Esteri russo Lavrov a definire "complicato" il rinnovo dell'intesa. "Se l'accordo è rispettato a metà, allora il tema estensione si complica" aveva detto Lavrov. A partire dallo scorso luglio a oggi l'intesa, per raggiungere la quale è stata essenziale la mediazione della Turchia, ha permesso il passaggio di circa 28 milioni di tonnellate di grano e frumento ucraino altrimenti destinato a marcire nei porti bloccati dalla guerra e ora giunto per il 55% in Paesi in via di sviluppo e per il 45% in Paesi come la Cina, Spagna, Turchia e Italia per mitigare l'impennata dei prezzi sul mercato e il rischio di una crisi alimentare.

Intanto liberata dalle draconiane restrizioni anti-Covid, la Cina messo a segno una marcata accelerazione della crescita nel primo trimestre, con il Pil che è balzato del 4,5% su base annua dal 2,9% del quarto trimestre 2022, ben al di sopra delle previsioni di mercato del 4%. Da un trimestre all'altro, la crescita del gigante asiatico è salita del 2,2%, dopo aver ristagnato nel periodo ottobre-dicembre.

I dati ufficiali diffusi nella notte italiana sono i primi a valutare un intero trimestre senza l'impatto della strategia zero Covid - politica sanitaria che includeva quarantene obbligatorie, lockdown ripetuti, continui test e restrizioni di viaggio - che è stata revocata all'inizio di dicembre. Dalla sua attuazione nel 2020, ha inferto un duro colpo all'economia del Dragone a causa del clima di incertezza generato e dei disagi causati nella vita quotidiana dei cinesi e delle imprese.

Si è trattato del ritmo di espansione più forte dal primo trimestre del 2022, sulla scia degli sforzi di Pechino per stimolare la ripresa post-pandemia. I dati macro hanno mostrato anche che la crescita delle vendite al dettaglio ha raggiunto il massimo di quasi 2 anni a marzo, la produzione industriale è aumentata di più in 5 mesi e il tasso di disoccupazione è sceso ai minimi di 7 mesi. Le vendite al dettaglio, principale indicatore dei consumi delle famiglie, hanno confermato a marzo la ripresa (10,6% in un anno).

Fonte Agi e Ansa

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