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Coro di critiche da maggioranza e opposizioni sulla vignetta sulla "sostituzione etnica"

Nel 2022 in Italia si contano 392.598 nascite, 7.651 in meno rispetto al 2021 (-1,9%), "nuovo record negativo che accentua la denatalità degli ultimi anni". È quanto emerge dall'ultimo report Istat sulla dinamica demografica.

"Se l'andamento delle nascite del 2021 - spiegano i ricercatori dell'Istat - ha lasciato pochi dubbi sul ruolo svolto dall'epidemia nei confronti dei mancati concepimenti, più complesse sono le dinamiche alla base del calendario nel 2022. Il contesto della crisi sanitaria ancora presente nel 2021 e le conseguenti incertezze economiche potrebbero avere incoraggiato le coppie a rimandare ancora una volta i loro piani di genitorialita'".

Intanto coro di polemiche da maggioranza e opposizioni per la vignetta, apparsa sul 'Fatto Quotidiano'', che ironizza sulle recenti dichiarazioni del ministro dell'Agricoltura, Francesco Lollobrigida, il quale aveva evocato la "sostituzione etnica" a proposito del crollo della natalità in Italia.

La vignetta in questione mostra una donna bianca che parla, a letto, con un uomo di colore. Lui chiede "e tuo marito?", lei risponde "tranquillo sta tutto il giorno fuori a combattere la sostituzione etnica". Sopra la scenetta, le didascalie "obiettivo incentivare la natalità" e "intanto, in casa Lollobrigida".

Tra i primi a esprimere "solidarietà sincera ad Arianna e Francesco Lollobrigida" è il presidente del Senato, Ignazio La Russa: "C'è un limite a tutto, anche all'indecenza. Quella pubblicata dal Fatto Quotidiano non è una vignetta divertente, non è satira, è solo spazzatura dalla quale tutti dovrebbero prendere le distanze".

Il presidente del Consiglio Giorgia Meloni prende posizione in prima persona, pubblica la vignetta e spiega che "quella ritratta nella vignetta è Arianna. Una persona che non ricopre incarichi pubblici, colpevole su tutto di essere mia sorella. Sbattuta in prima pagina con allusioni indegne, in spregio di qualsiasi rispetto verso una donna, una madre, una persona la cui vita viene usata e stracciata solo per attaccare un governo considerato "nemico".

"E il silenzio assordante su una cosa del genere, da parte di quelli che dalla mattina alla sera pretendono di farci la morale, dimostra plasticamente la malafede della quale siamo circondati", aggiunge il premier, "ma se qualcuno pensa di fermarci così sbaglia di grosso. Più sono circondata da questa ferocia, più sono convinta di dover fare bene il mio lavoro. Con amore. La cattiveria senza limiti la lasciamo agli autoproclamatosi 'buoni'".

"Il Fatto Quotidiano dimostra, ancora una volta, di avere problemi seri con la satira. La vignetta pubblicata oggi, squallida, volgare e sessista, non fa ridere e oltrepassa qualsiasi limite di decenza". A sollevare la questione è il capogruppo FdI alla Camera, Tommaso Foti. "In attesa di una condanna unanime da parte di tutte le forze politiche, Pd, 5 stelle e altri, dei benpensanti e del mondo femminista, il direttore Travaglio assuma la responsabilità di quanto il suo giornale pubblica e chieda scusa", ha aggiunto Foti, "al ministro Lollobrigida e ad Arianna Meloni rivolgo tutta la mia vicinanza", conclude.

"Qualcuno a sinistra confonde la satira con l'offesa volgare. La vignetta pubblicata stamattina dal Fatto Quotidiano è un'oscenità che colpisce un ministro e la sua famiglia, senza far ridere. Mi auguro che tutte le forze politiche prendano le distanze. Al ministro Lollobrigida e ad Arianna Meloni va la mia solidarietà, afferma da parte sua Lucio Malan, capogruppo FdI sul Senato.

Anche dalle opposizioni giungono messaggi di condanna della vignetta, che è stata definita "vergognosa, sessista e misogina" dalla deputata Pd Michela Di Biase e "sessista e vomitevole" dal senatore Pd Dario Parrini, che ha espresso solidarietà ad Arianna Meloni, moglie del ministro.

La vignetta è "vergognosa" per Maria Elena Boschi d'Italia Viva, mentre per il leader di Azione, Carlo Calenda, fa semplicemente "schifo". "È imbarazzante notare come, col paravento della satira, alcuni organi di informazione riescano a raggiungere livelli così bassi senza alcun rispetto per la dignità delle persone", afferma da parte sua Matteo Richetti, capogruppo di Azione-Italia Viva alla Camera, esprimendo solidarietà a Giorgia e Arianna Meloni.

Lollobrigida ha chiarito in un'intervista al Corriere il senso delle sue parole sulla "sostituzione etnica", che hanno suscitato un'aspra polemica, e rivendica di "aver preso distanza da qualsiasi forma di razzismo", il che "ci permette di affrontare con serenità polemiche strumentali di avversari che ricorrono alla macchina del fango per coprire gli errori compiuti nei loro anni di governo".

Il ministro sottolinea che "chi abbia voglia di farlo e non di creare il caos, può ascoltare almeno la parte del mio intervento che riguardava l'immigrazione. Nelle mie parole non c'era alcun riferimento a visioni ben lontane dalla mia formazione" e dunque, rivendica l'esponente Fdi, "non credo sia corretto definirmi 'ignorante' perché fino a ieri non sapevo chi fosse il signor Kalergi". Insomma, chiarisce il ministro dell'Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, "ho letto molto nella vita, ma non perdo tempo con folli e complottisti a cui la sinistra dedica molta attenzione".

"Stavo parlando in positivo - spiega - di immigrazione legale, il cui primo nemico è quella illegale. Un concetto chiaro, per dire che l'indirizzo del governo è prendere atto di un drammatico decremento della natalità, che fa prevedere nei prossimi anni un abbattimento drammatico della nostra popolazione. La mia locuzione voleva indicare un'alternativa. C'è chi pensa che, se facciamo meno figli la strada sia avere un maggior numero di immigrati. A nostro avviso invece la prima scelta è costruire un sistema di welfare che crei le condizioni per chi vuole mettere al mondo i figli".

"L'ultima volta che ho sentito parlare di suprematismo bianco stavo guardando i Blues Brothers, uno dei miei film preferiti", ha poi sdrammatizzato Lollobrigida, "e non ero dalla parte dei nazisti dell'Illinois".

Secondo il quotidiano il Giornale, e il bersaglio è di destra, la differenza tra la satira e lo squallore scompare. E allora vale tutto. Valgono le volgari allusioni, il sessismo di bassa lega, le battutacce grevi. Le offese gratuite. E i diritti delle donne o la lotta agli stereotipi? Chissenefrega. La disgustosa vignetta pubblicata sull'odierna prima pagina del Fatto Quotidiano sta comprensibilmente destando indignazione, eppure c'è persino chi è riuscito a giustificarla. A definirla "azzeccatissima" e a non conoscere pudore è stato il vignettista Vauro, il quale - mentre si scatenava la bufera contro quel triviale disegno - ha espresso apprezzamento per il suo autore, il collega Natangelo.

Sottolinea il Giornale, "Ho mandato a Natangelo un messaggio di complimenti quando ho visto la sua vignetta, è azzeccatissima. Sono molto felice che fra tanta satira bonacciona che c'è in Italia ci sia un giovane che fa satira vera è autentica", ha affermato il vignettista pistoiese, noto a sua volta per i propri disegni urticanti e al limite dell'oltraggio (nei mesi scorsi aveva ritratto il presidente della Camera sopra un escremento). Interpellato dall'Adnkronos sulla vignetta del Fatto che alludeva alla moglie del ministro dell'Agricoltura - sorella di Giorgia Meloni - Vauro ha persino incoronato l'autore del degradante fumetto. "Visto che sono anziano, posso dire che se devo lasciare un testimone lo lascio proprio a Natangelo", ha affermato in tono ironico.

Fonte  Agi/ Il Giornale e varie agenzie

 

 

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