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Con il ciclo natalizio 13 giorni in festa. Un grande viaggio nelle città del mondo, la Casa del Cinema regala anche quest’anno al suo pubblico una speciale programmazione per trascorrere insieme le festività, dal 26 dicembre all’8 gennaio. 13 giorni di cinema – come sempre gratuito – per un programma ricco di film internazionali che, dal 26 dicembre all’8 gennaio 2023, porterà in Sala Cinecittà due distinte rassegne e l’evento straordinario del 1° gennaio, nell’ambito dell’iniziativa Capodarte, in cui si terrà l’anteprima di Quattordici giorni, il nuovo film di Ivan Cotroneo che sarà presente in sala insieme ai protagonisti Carlotta Natoli e Thomas Trabacchi.

L’idea guida di quest’anno si riassume bene nel sottotitolo della rassegna, “un grande viaggio nelle città del mondo”, narrato in due programmi paralleli: da un lato Nelle città del sogno / Grandi coppie, grandi storie d’amore, una serie di grandi “duetti” cinematografici con coppie di protagonisti che hanno fatto sognare intere generazioni, da Jack Lemmon&Walter Matthau ne La strana coppia a Richard Gere&Julia Roberts in Pretty Woman, passando per Woody Allen&Diane Keaton (Provaci ancora Sam) o Valeria Bruni Tedeschi&Micaela Ramazzotti (La pazza gioia): nove film in tutto, ambientati in città sognate e custodi del nostro immaginario.

Dall’altro 9 passi nelle città reali / I festival di Casa del Cinema un’iniziativa davvero inedita che ha coinvolto nove festival che negli anni hanno fatto della Casa del Cinema la loro “casa” ideale. Dalla Polonia di Sonata all’Africa de L’atleta – Abebe Bikila, dalla Spagna di O que arde alle Golden Voices di Israele, all’Irlanda di Redemption of a Rogue e alla Svezia di Border, dalla Bulgaria di Il Ritorno2 all’Albania di Una vita con te fino ai Balcani con Storie di boschi di castagni, con i festival internazionali si viaggia nelle “città visibili” che un giorno potremo toccare con mano e che incarnano la vocazione naturale della programmazione pensata per un pubblico appassionato e curioso del nuovo.

Tutto ruota naturalmente intorno al tema di Capodarte 2023 – dedicato a Le città invisibili di Italo Calvino di cui nel 2023 si celebra il centenario della nascita – e non è un caso che il film in programma il 1° gennaio sia Quattordici giorni di Ivan Cotroneo, una storia d’amore nella Roma attualissima eppure sognata su cui si affacciano i due protagonisti, che saranno alla Casa del Cinema a Capodanno per festeggiare il pubblico dalle ore 18.30, insieme al regista.

“Con ‘13 giorni in festa’ – dice il direttore di Casa del Cinema, Giorgio Gosetti – abbiamo voluto riassumere lo spirito del nostro lavoro di questi anni, girando intorno a un tema di grande suggestione come le calviniane ‘città invisibili’. Ma la novità straordinaria questa volta sta nella generosa adesione di tante istituzioni straniere che ci hanno sostenuto in questa bellissima avventura tra fine e inizio d’anno. Tutti i festival si sono trasformati nei Re Magi della Casa del Cinema, ciascuno portando in dono il proprio film del cuore per una panoramica che fonde sorpresa e intrattenimento, scoperta e meraviglia. Legare l’attualità del miglior cinema di oggi con i miti di appena ieri ci sembra il modo migliore per festeggiare insieme il cinema in tutte le sue forme, un grande caleidoscopio in cui ciascuno può trovare il suo regalo di fine d’anno”.

 

La città di Roma e l’arte cinematografica. Due facce che si incontrano davanti ad uno specchio per riflettersi e scoprirsi protagoniste di un legame profondo, di una storia longeva, meritevole oggi di un ulteriore approfondimento. È quello che testimonia il racconto per immagini del fotografo Paolo Grana, artista e curatore della mostra a ingresso gratuito Passeggiate Romane di Cinema, in programma alla Casa del Cinema di Roma fino al 19 dicembre 2022. Il percorso fotografico ci porta indietro nel tempo, al periodo del mitico cinema italiano, dei grandi registi degli anni 50/60, di Antonioni, De Sica, Fellini, Pasolini, al tempo di Cinecittà Hollywood sul Tevere e di Roma come grande set cinematografico. Ispirata da quelle atmosfere mitiche, l’indagine di Grana testimonia quegli anni attraverso il reportage di uno dei fenomeni principali legato a quell’epoca ma avvenuto tra il 1995 e gli inizi del 2000: la rassegna “open air” “Passeggiate romane” che, grazie all’Associazione Città di Cinema, proiettò all’aperto i migliori film italiani degli anni 50/60 in quei luoghi e in quegli scorci della Roma antica e moderna che furono le location di quei set cinematografici.

“È un po’ come aver carpito frammenti ‘d’anima’ del cinema italiano di quegli anni” – dichiara il fotografo Paolo Grana. “Ho cercato di cogliere l’attimo, di immortalare l’istante, di fermare in uno scatto l’atmosfera magica di quei momenti che solo il cinema, con il suo fascino avvolgente all’imbrunire nella notte, ti sa dare. Le immagini si susseguono sullo schermo, le dimen­sioni si fondono nel loro abbraccio, volti dei grandi attori, appassionati innamorati attoniti, fermati in un fotogramma sugli sfondi della città eterna. Seguire in quel momento, quegli eventi, avere il privilegio d’esserci con la mia camera e poter realizzare quegli scatti irripetibili nell’atmosfera magica che si viveva è stata un’occasione unica. Ringrazio per questa opportunità l’Associazione Città di Cinema che realizzò quella rassegna”.

La mostra racconta con 16 immagini fotografiche i momenti più significativi e rappresentativi di quel fenomeno e dello spirito di quei film, con le loro ambientazioni iconiche a fare da sfondo per una nuova suggestione della fruizione cinematografica. 16 finestre inedite, 16 momenti di indissolubile connubio tra cinema e città, in cui i luoghi e la proiezione dei film colti in quell’attimo da Grana assumono un significato di memoria, di testimonianza, di storia dei luoghi stessi e della vita (cinematografica) che lì si è vissuta. L’inedito tema fotografico del connubio assume, così, una forza espressiva senza precedenti grazie all’attento lavoro del fotografo che, catturando un preciso istante della proiezione, eleva esponenzialmente il valore simbolico di quel momento e contribuisce a infondere nuova linfa all’atmosfera già mitica di quel cinema e di quell’epoca.

Ecco, quindi, gli scatti delle prime periferie cittadine con lo schermo al Pigneto che irradia i volti pasoliniani di Accattone e quello all’Eur, accanto a quel Palazzo della Civiltà italiana rappresentato da Fellini nel suo Le tentazioni del dottor Antonio. Si arriva poi ai luoghi monumentali del centro storico con le immagini delle proiezioni in Piazza di Pietra (L’eclisse di Michelangelo Antonioni), in Piazza Augusto Imperatore (Morire gratis di Sandro Franchina), in Piazza del Campidoglio (Lo sceicco bianco di Fellini), in Piazza Montecitorio (Gli onorevoli di Sergio Corbucci) e al Pantheon (Umberto D. di Vittorio De Sica). Suggestivo è poi lo sfondo di Castel Sant’Angelo immortalato da Grana durante le proiezioni del film omonimo di Alessandro Blasetti e di Accattone di Pasolini; mentre rappresentano importanti testimonianze storiche gli scatti realizzati alle terme di Caracalla, durante la proiezione di Medea di Pasolini, a via della Conciliazione durante la proiezione de Il vangelo secondo Matteo, al Foro di Traiano, sfondo del film Fabiola di Alessandro Blasetti, alla Piramide Cestia davanti alla quale venne proiettato Paisà di Roberto Rossellini e al Palazzo di Giustizia “Palazzaccio” durante la programmazione del film di Orson Welles Il processo.

Si chiude, infine, con un’ultima incursione nelle piazze estere di Parigi, con lo schermo al Trocadero a restituire Paris est toujours Paris di Luciano Emmer e a Stoccolma, nella centralissima Gamla Stan, immortalata durante la proiezione di Stromboli (Terra di Dio) di Roberto Rossellini.

BIOGRAFIA PAOLO GRANA

Diplomato in fotografia presso lo IED di Roma. Fonda un’agenzia giornalistica nella quale si occupa di immagini di moda collabo­rando con varie case di couture italiane. Entra a far parte della maison Valentino Garavani per la quale lavora un decennio come fotografo. Realizza editoriali Valentino per “W” ed altre pubblicazioni della Fairchild Pubblications di New York. Realizza immagini per la campagna mondiale AIRC con Mattew Modine. Successivamente coglie l’occasione di entrare nel mondo del cinema seguendo per l’Associazione Roma Città di Cinema rassegne cinematografiche itineranti per l’Europa. Roma, Parigi, Berlino, Stoccolma le città dove vengono proiettati ‘open air’ i più famosi film del cinema italiano degli anni 50/60, realizzando le immagini irripetibili di questa mostra fotografica. Collabora per la Televisione Italiana RAI 2 al programma ‘Callas Day’ maratona su Maria Callas come ricerca iconografica e ritrae per la trasmissione direttori d’orchestra famosi come Zubin Mehta e Georges Prêtre. Mostre fotografiche di Passeggiate Romane di Cinema a Roma presso la galleria l’Attico di Fabio Sargentini in via del Paradiso, Parigi e Stoccolma presso i rispettivi Istituti Italiani di Cultura, Sono in allestimento mostre a Venezia e Città del Messico. Attualmente cura rapporti editoriali e pubblicitari in vari settori.

 Fonte Zetema

Dopo un lungo lavoro di programmazione è stata finalmente definita la rosa dei nomi che parteciperanno alla IV edizione del Premio Città di Velletri per la Carriera Cinematografica. Un’iniziativa ideata da Fernando Mariani, attore e volto noto nel panorama del cinema e della tv per le sue numerose comparse, e sostenuta dalla Fondazione di Partecipazione Arte & Cultura Città di Velletri che per il secondo anno consecutivo ha lavorato al progetto.

La cerimonia di premiazione e la consegna ufficiale del trofeo, che raffigura la Torre del Trivio, iconico monumento della città di Velletri, avrà luogo venerdì 18 novembre alle ore 18.30 presso l’Auditorium della Casa delle Culture e della Musica ora intitolato a Romina Trenta. Presenterà la serata Maria Rosaria Perillo, mentre interverranno Patrizia Audino e l’ideatore Fernando Mariani nell’accogliere gli ospiti. Riccardo Taddei intratterrà i presenti con gli interventi musicali, mentre il Sindaco Orlando Pocci presenzierà all’evento consegnando materialmente i premi.

Saliranno sul palco dell’Auditorium Daniela Cecchini, giornalista culturale; Angela D’Aguanno, responsabile dell’agenzia cinematografica Extras New; Blasco Giurato, direttore/autore della fotografia; Graziano Marraffa, Fondatore e Presidente dell'Archivio Storico del Cinema; Renzo Musumeci Greco, schermidore, docente del Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma; Stefano Reali, regista; Andrea Roncato, attore; Flora Vona, attrice; parteciperà inoltre quale ospite d’onore Novella Calligaris, ex nuotatrice di livello internazionale e giornalista.

L’evento patrocinato dal Comune di Velletri e dalla Fondazione di Partecipazione Arte & Cultura sarà ad ingresso libero fino a esaurimento posti. Il premio, giunto alla sua quarta edizione, si conferma annualmente un’occasione importante per entrare nel mondo del cinema a trecentosessanta gradi, conoscendo sia gli attori e i registi che le maestranze. L’appuntamento è per venerdì 18 novembre alle ore 18.30.

 

 

 

La città di Roma e l’arte cinematografica. Due facce che si incontrano davanti ad uno specchio per riflettere e scoprirsi protagoniste di un legame profondo, di una storia longeva, meritevole oggi di un ulteriore approfondimento. È quello che testimonia il racconto per immagini del fotografo Paolo Grana, artista e curatore della mostra a ingresso gratuito Passeggiate Romane di Cinema, in programma alla Casa del Cinema di Roma dal 14 novembre al 19 dicembre 2022. Il percorso fotografico ci porta indietro nel tempo, al periodo del mitico cinema italiano, dei grandi registi degli anni 50/60, di Antonioni, De Sica, Fellini, Pasolini, al tempo di Cinecittà Hollywood sul Tevere e di Roma come grande set cinematografico. Ispirata da quelle atmosfere mitiche, l’indagine di Grana testimonia quegli anni attraverso il reportage di uno dei fenomeni principali legato a quell’epoca ma avvenuto tra il 1995 e gli inizi del 2000: la rassegna “open air” “Passeggiate romane” che, grazie all’Associazione Città di Cinema, proiettò all’aperto i migliori film italiani degli anni 50/60 in quei luoghi e in quegli scorci della Roma antica e moderna che furono le location di quei set cinematografici.

“È un po’ come aver carpito frammenti ‘d’anima’ del cinema italiano di quegli anni” – dichiara il fotografo Paolo Grana. “Ho cercato di cogliere l’attimo, di immortalare l’istante, di fermare in uno scatto l’atmosfera magica di quei momenti che solo il cinema, con il suo fascino avvolgente all’imbrunire nella notte, ti sa dare. Le immagini si susseguono sullo schermo, le dimen­sioni si fondono nel loro abbraccio, volti dei grandi attori, appassionati innamorati attoniti, fermati in un fotogramma sugli sfondi della città eterna. Seguire in quel momento, quegli eventi, avere il privilegio d’esserci con la mia camera e poter realizzare quegli scatti irripetibili nell’atmosfera magica che si viveva è stata un’occasione unica. Ringrazio per questa opportunità l’Associazione Città di Cinema che realizzò quella rassegna”.

La mostra racconta con 16 immagini fotografiche i momenti più significativi e rappresentativi di quel fenomeno e dello spirito di quei film, con le loro ambientazioni iconiche a fare da sfondo per una nuova suggestione della fruizione cinematografica. 16 finestre inedite, 16 momenti di indissolubile connubio tra cinema e città, in cui i luoghi e la proiezione dei film colti in quell’attimo da Grana assumono un significato di memoria, di testimonianza, di storia dei luoghi stessi e della vita (cinematografica) che lì si è vissuta. L’inedito tema fotografico del connubio assume, così, una forza espressiva senza precedenti grazie all’attento lavoro del fotografo che, catturando un preciso istante della proiezione, eleva esponenzialmente il valore simbolico di quel momento e contribuisce a infondere nuova linfa all’atmosfera già mitica di quel cinema e di quell’epoca.

Ecco, quindi, gli scatti delle prime periferie cittadine con lo schermo al Pigneto che irradia i volti pasoliniani di Accattone e quello all’Eur, accanto a quel Palazzo della Civiltà italiana rappresentato da Fellini nel suo Le tentazioni del dottor Antonio. Si arriva poi ai luoghi monumentali del centro storico con le immagini delle proiezioni in Piazza di Pietra (L’eclisse di Michelangelo Antonioni), in Piazza Augusto Imperatore (Morire gratis di Sandro Franchina), in Piazza del Campidoglio (Lo sceicco bianco di Fellini), in Piazza Montecitorio (Gli onorevoli di Sergio Corbucci) e al Pantheon (Umberto D. di Vittorio De Sica). Suggestivo è poi lo sfondo di Castel Sant’Angelo immortalato da Grana durante le proiezioni del film omonimo di Alessandro Blasetti e di Accattone di Pasolini; mentre rappresentano importanti testimonianze storiche gli scatti realizzati alle terme di Caracalla, durante la proiezione di Medea di Pasolini, a via della Conciliazione durante la proiezione de Il vangelo secondo Matteo, al Foro di Traiano, sfondo del film Fabiola di Alessandro Blasetti, alla Piramide Cestia davanti alla quale venne proiettato Paisà di Roberto Rossellini e al Palazzo di Giustizia “Palazzaccio” durante la programmazione del film di Orson Welles Il processo.

Si chiude, infine, con un’ultima incursione nelle piazze estere di Parigi, con lo schermo al Trocadero a restituire Paris est toujours Paris di Luciano Emmer e a Stoccolma, nella centralissima Gamla Stan, immortalata durante la proiezione di Stromboli (Terra di Dio) di Roberto Rossellini. 

BIOGRAFIA PAOLO GRANA

Diplomato in fotografia presso lo IED di Roma. Fonda un’agenzia giornalistica nella quale si occupa di immagini di moda collabo­rando con varie case di couture italiane. Entra a far parte della maison Valentino Garavani per la quale lavora un decennio come fotografo. Realizza editoriali Valentino per “W” ed altre pubblicazioni della Fairchild Pubblications di New York. Realizza immagini per la campagna mondiale AIRC con Mattew Modine. Successivamente coglie l’occasione di entrare nel mondo del cinema seguendo per l’Associazione Roma Città di Cinema rassegne cinematografiche itineranti per l’Europa. Roma, Parigi, Berlino, Stoccolma le città dove vengono proiettati ‘open air’ i più famosi film del cinema italiano degli anni 50/60, realizzando le immagini irripetibili di questa mostra fotografica. Collabora per la Televisione Italiana RAI 2 al programma ‘Callas Day’ maratona su Maria Callas come ricerca iconografica e ritrae per la trasmissione direttori d’orchestra famosi come Zubin Mehta e Georges Prêtre. Mostre fotografiche di Passeggiate Romane di Cinema a Roma presso la galleria l’Attico di Fabio Sargentini in via del Paradiso, Parigi e Stoccolma presso i rispettivi Istituti Italiani di Cultura, Sono in allestimento mostre a Venezia e Città del Messico. Attualmente cura rapporti editoriali e pubblicitari in vari settori.

Fonte Zetema

 

Continua con successo, dunque, la collaborazione consolidata di Lo Re con Carrisi,  pluripremiato scrittore ed eclettico regista, spesso a suo agio anche nei panni di sceneggiatore, drammaturgo, giornalista.

All’ interno della colonna sonora è presente la canzone originale "La Mia Queen", scritta appositamente per il film dal compositore Fabrizio Campanelli insieme a Vito Lo Re – anche produttori del pezzo - con la collaborazione del cantautore Fabio Riccio. Il brano, interpretato da Shoker MC e prodotto per l’etichetta Candle Studio, è distribuito da Artist First. Il singolo uscirà su tutte le piattaforme digitali il 4 novembre 2022, mentre il video della canzone avrà anteprima esclusiva su Sky TG24 Web il giorno 10 Novembre.

Vito Lo Re, circa la canzone, ha dichiarato alla stampa: «Volevo scrivere un pezzo che si distanziasse dal resto della colonna sonora, che è strumentale e molto intimista. Doveva diventarne un po’ “l’anima nera”. Al contempo però doveva poter vivere di vita propria anche estrapolata dal film. Fabrizio Campanelli ha capito subito questa mia necessità, è entrato con entusiasmo nel progetto e “La Mia Queen” è il risultato. Fin troppo banale dire che ne siamo molto soddisfatti ma è così».

Fabrizio Campanelli, sulla canzone “La mia Queen”, ha avuto modo di sottolineare: «Il mondo in cui si muove l’interprete è lo specchio delle relazioni in cui si riflettono gli opposti, l’abisso dell’anima come terra di contrasti che non ha vincitori né vinti, ma solo i toni lividi della luce dell’alba».

Tanta la curiosità nell’attesa: è già iniziato il conto alla rovescia verso l’uscita del singolo.

Vito Lo Re è direttore d’orchestra, compositore, autore di commedie musicali, musical, musiche per cortometraggi, documentari, film e trasmissioni televisive nonché orchestratore e arrangiatore, attività questa che lo ha fatto spaziare attraverso i generi musicali più eterogenei. Ha lavorato con: Arisa, Edoardo Bennato, Mario Biondi, Max Gazzè, Gilberto Gil, Bobby Kimball (Toto), John Mahon e Nigel Olsson, (Elton John Band), Massimo Ranieri, Rhapsody of Fire, Toquinho, Davide Van de Sfroos, Amii Stewart. Per Donato Carrisi, ha composto le colonne sonore di “La ragazza nella nebbia” (2017), “L'uomo del labirinto” (2019) e “Io sono l'abisso” (2022).

Fabrizio Campanelli, tra le numerose tappe in carriera, ha scritto e prodotto per il cinema colonne sonore e canzoni con cui è stato più volte candidato al David di Donatello così come ai Nastri d’Argento. Protagonista di campagne pubblicitarie pluripremiate (ha all’attivo due Key Awards per la miglior musica originale, nel 2019 con un brano dal titolo “In the Magic Wood”  e, nel 2012, con la canzone   “Lovely On My Hand”, celebre per una campagna pubblicitaria internazionale con Julia Roberts), nel 2016 fu anche autore delle musiche di “Fukushima: A Nuclear Story”, film-documentario vincitore del DIG Award.

 
Fonte  Lisa Bernardini


 

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