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Passeggiate romane di cinema

La città di Roma e l’arte cinematografica. Due facce che si incontrano davanti ad uno specchio per riflettere e scoprirsi protagoniste di un legame profondo, di una storia longeva, meritevole oggi di un ulteriore approfondimento. È quello che testimonia il racconto per immagini del fotografo Paolo Grana, artista e curatore della mostra a ingresso gratuito Passeggiate Romane di Cinema, in programma alla Casa del Cinema di Roma dal 14 novembre al 19 dicembre 2022. Il percorso fotografico ci porta indietro nel tempo, al periodo del mitico cinema italiano, dei grandi registi degli anni 50/60, di Antonioni, De Sica, Fellini, Pasolini, al tempo di Cinecittà Hollywood sul Tevere e di Roma come grande set cinematografico. Ispirata da quelle atmosfere mitiche, l’indagine di Grana testimonia quegli anni attraverso il reportage di uno dei fenomeni principali legato a quell’epoca ma avvenuto tra il 1995 e gli inizi del 2000: la rassegna “open air” “Passeggiate romane” che, grazie all’Associazione Città di Cinema, proiettò all’aperto i migliori film italiani degli anni 50/60 in quei luoghi e in quegli scorci della Roma antica e moderna che furono le location di quei set cinematografici.

“È un po’ come aver carpito frammenti ‘d’anima’ del cinema italiano di quegli anni” – dichiara il fotografo Paolo Grana. “Ho cercato di cogliere l’attimo, di immortalare l’istante, di fermare in uno scatto l’atmosfera magica di quei momenti che solo il cinema, con il suo fascino avvolgente all’imbrunire nella notte, ti sa dare. Le immagini si susseguono sullo schermo, le dimen­sioni si fondono nel loro abbraccio, volti dei grandi attori, appassionati innamorati attoniti, fermati in un fotogramma sugli sfondi della città eterna. Seguire in quel momento, quegli eventi, avere il privilegio d’esserci con la mia camera e poter realizzare quegli scatti irripetibili nell’atmosfera magica che si viveva è stata un’occasione unica. Ringrazio per questa opportunità l’Associazione Città di Cinema che realizzò quella rassegna”.

La mostra racconta con 16 immagini fotografiche i momenti più significativi e rappresentativi di quel fenomeno e dello spirito di quei film, con le loro ambientazioni iconiche a fare da sfondo per una nuova suggestione della fruizione cinematografica. 16 finestre inedite, 16 momenti di indissolubile connubio tra cinema e città, in cui i luoghi e la proiezione dei film colti in quell’attimo da Grana assumono un significato di memoria, di testimonianza, di storia dei luoghi stessi e della vita (cinematografica) che lì si è vissuta. L’inedito tema fotografico del connubio assume, così, una forza espressiva senza precedenti grazie all’attento lavoro del fotografo che, catturando un preciso istante della proiezione, eleva esponenzialmente il valore simbolico di quel momento e contribuisce a infondere nuova linfa all’atmosfera già mitica di quel cinema e di quell’epoca.

Ecco, quindi, gli scatti delle prime periferie cittadine con lo schermo al Pigneto che irradia i volti pasoliniani di Accattone e quello all’Eur, accanto a quel Palazzo della Civiltà italiana rappresentato da Fellini nel suo Le tentazioni del dottor Antonio. Si arriva poi ai luoghi monumentali del centro storico con le immagini delle proiezioni in Piazza di Pietra (L’eclisse di Michelangelo Antonioni), in Piazza Augusto Imperatore (Morire gratis di Sandro Franchina), in Piazza del Campidoglio (Lo sceicco bianco di Fellini), in Piazza Montecitorio (Gli onorevoli di Sergio Corbucci) e al Pantheon (Umberto D. di Vittorio De Sica). Suggestivo è poi lo sfondo di Castel Sant’Angelo immortalato da Grana durante le proiezioni del film omonimo di Alessandro Blasetti e di Accattone di Pasolini; mentre rappresentano importanti testimonianze storiche gli scatti realizzati alle terme di Caracalla, durante la proiezione di Medea di Pasolini, a via della Conciliazione durante la proiezione de Il vangelo secondo Matteo, al Foro di Traiano, sfondo del film Fabiola di Alessandro Blasetti, alla Piramide Cestia davanti alla quale venne proiettato Paisà di Roberto Rossellini e al Palazzo di Giustizia “Palazzaccio” durante la programmazione del film di Orson Welles Il processo.

Si chiude, infine, con un’ultima incursione nelle piazze estere di Parigi, con lo schermo al Trocadero a restituire Paris est toujours Paris di Luciano Emmer e a Stoccolma, nella centralissima Gamla Stan, immortalata durante la proiezione di Stromboli (Terra di Dio) di Roberto Rossellini. 

BIOGRAFIA PAOLO GRANA

Diplomato in fotografia presso lo IED di Roma. Fonda un’agenzia giornalistica nella quale si occupa di immagini di moda collabo­rando con varie case di couture italiane. Entra a far parte della maison Valentino Garavani per la quale lavora un decennio come fotografo. Realizza editoriali Valentino per “W” ed altre pubblicazioni della Fairchild Pubblications di New York. Realizza immagini per la campagna mondiale AIRC con Mattew Modine. Successivamente coglie l’occasione di entrare nel mondo del cinema seguendo per l’Associazione Roma Città di Cinema rassegne cinematografiche itineranti per l’Europa. Roma, Parigi, Berlino, Stoccolma le città dove vengono proiettati ‘open air’ i più famosi film del cinema italiano degli anni 50/60, realizzando le immagini irripetibili di questa mostra fotografica. Collabora per la Televisione Italiana RAI 2 al programma ‘Callas Day’ maratona su Maria Callas come ricerca iconografica e ritrae per la trasmissione direttori d’orchestra famosi come Zubin Mehta e Georges Prêtre. Mostre fotografiche di Passeggiate Romane di Cinema a Roma presso la galleria l’Attico di Fabio Sargentini in via del Paradiso, Parigi e Stoccolma presso i rispettivi Istituti Italiani di Cultura, Sono in allestimento mostre a Venezia e Città del Messico. Attualmente cura rapporti editoriali e pubblicitari in vari settori.

Fonte Zetema

 

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