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Un requiem televisivo per i defunti del coronavirus

Io certe trasmissioni di intrattenimento che a getto continuo ci ammanniscono le televisioni non le ho mai guardate anche perché talvolta  veicolano banalità scambiate per cose serie e, viceversa, cose serie scambiate per banalità con ovvia e conseguente confusione mentale di chi è abbonato alla visione e all’ascolto di tali spettacoli. Pertanto, fino a qualche settimana addietro – e mi scuso per l’ignoranza! – non sapevo chi fosse la signora Barbara D’Urso come, del resto, non so di tanti altri personaggi illustri, tipo i cantambanchi frequentatori del “Grande Fratello” e compagnia. Non conoscevo, quindi, l’“incidente” occorso alla presentatrice e all’onorevole Salvini che hanno pregato con una “requiem aeternam” in suffragio delle anime dei Morti del corona virus. Ovviamente approvo tale preghiera anche perché pubblica e sono contento che qualcuno – nonostante il neopaganesimo montante – abbia avuto il coraggio di farla in un luogo inaspettato come la tv. Mi hanno detto, però, delle proteste di ben 400 mila persone – alcune perfino sedicenti “cattoliche”! – che hanno chiesto addirittura le dimissioni della signora, rea di aver mischiato religione e spettacolo!

Non credo che le “400 mila” persone abbiano avuto odio  per la Religione, ché l’odio, per quanto sia cosa terribile, è comunque un sentimento “intelligente” e necessita di una sua profondità nell’animo umano, caratteristica, questa, di sicuro estranea a chi ha l’abitudine di seguire certe trasmissioni passatempo; io credo che i veri odiatori siano i pochi “capi” che segretamente dirigono e manovrano i cervelli di “molti” dall’alto della Piramide. Costoro hanno sempre affermato che Dio non esiste e che la Religione è “oppio dei popoli”, “sovrastruttura”, “superstizione” per le “classi subalterne”…, e ancora insegnano – tramite libri, giornali, riviste, tv, spettacoli, scuole e mezzi imponenti di propaganda spesso finanziati da noi cittadini – il modo di abolirla gradualmente dentro e fuori le chiese: purtroppo questi  maestri riescono ad ammaestrare molti discepoli che, come i “400 mila”, all’occorrenza rispondono, magari inconsapevoli, ai loro “ordini”.

Certo, l’abolizione  completa, a cui tali “maestri” tendono da una vita, non è cosa facile, se è vero che, nonostante persecuzioni di regimi totalitari passati e dabbenaggine attuale di molti cattolici spensierati, non gli è ancora riuscita; tuttavia nel frattempo cercano di corrompere e ammaestrare quanti più possono facendo loro credere – ad esempio – che la vera fede è quella che sta nell’intimo del cuore e che, quindi, non ha bisogno di gesti “pubblici” e meno che mai “televisivi”: da qui la sollevazione dei 400 mila “ammaestrati” contro la coraggiosa presentatrice che, a sua maggior condanna, avrebbe confessato pure di pregare ogni sera col Rosario.

Ora, la preghiera individuale, nell’“intimo del cuore”, è una pratica raccomandata dallo stesso Gesù che dice: “Quando tu preghi, entra nella tua camera, chiudi la porta e prega il Padre tuo, che è nel segreto; e il Padre tuo che vede nel segreto, ti ricompenserà”(Mt. 6,6).

Ciò non significa, però, che Egli abbia voluto abolire la preghiera “pubblica” e il culto esterno; ché, se così fosse, la Chiesa Cattolica in 2000 e più anni avrebbe sbagliato tutto, praticando e organizzando tale culto: ha consacrato vescovi, ordinato preti, creato una societas christiana e una civiltà che, nonostante l’accanita opposizione e persecuzione soprattutto negli ultimi tre secoli, in parte durano ancora; una civiltà che ha  costruito chiese meravigliose per radunare il popolo di Dio e custodire e adorare il Santissimo Sacramento, venerato la Madonna e i Santi con statue, dipinti, stendardi, processioni e pellegrinaggi, ha composto musiche e lasciato capolavori che tutti possiamo ancora ammirare…

In realtà i “capi-suggeritori” – questi sì! – odiano Dio e vorrebbero cancellare la sua Religione dalla faccia della terra; ciò non potendo fare subito, spingono a che ad Essa non sia data visibilità e venga relegata, per quanto possibile, nel chiuso delle chiese e delle sacrestie. I “400 mila” quasi di sicuro ignorano questo lungo processo, ecco perché non possono dirsi veri “odiatori” ma solo beoti esecutori di “ordini” di chi li ha spinti a scagliarsi contro due persone ree di aver recitato, in fondo, una semplice preghiera in un momento di grandi emozioni  per la tragedia che stiamo vivendo nella nostra Patria.

Lo “scandalo” ha pesato di più anche perché co-protagonista del “requiem televisivo” è stato il politico on. Salvini. Sono sicuro che se fosse stato un altro, magari dell’area della maggioranza, la cosa sarebbe scivolata senza tanto strepito. L’onorevole, infatti, non è nuovo a tali manifestazioni di religiosità pubblica e “popolare”: come è noto egli talvolta nei comizi ha mostrato il Rosario, lo ha baciato, ha invocato la Madonna e i Santi, con ciò provocando la riprovazione non solo degli “ammaestrati”, come i suddetti “400 mila”, ma pure di parecchi “chierici”; questi ultimi forse non hanno ancora capito che in Italia esiste un popolo silenzioso e sommerso di fedeli cattolici di “periferia” che, nel vuoto e nel disorientamento attuali di cui sono responsabili in minima parte, amano sentire, possibilmente anche fuori delle chiese, il suono – almeno quello! – di certe “antiche” parole e preghiere e approvano, quindi, le devozioni e le esternazioni “religiose” di un Matteo Salvini qualsiasi che magari  protervamente le pronuncia: ciò al di là della sua più e meno retta coscienza che, ovviamente, solo Domineddio può giudicare!

È quel popolo che male ha sopportato la frettolosa chiusura ermetica dei “luoghi di culto” perfino nella notte e nel giorno della Santa Pasqua, cosa che mai era accaduta nella Cristianità dall’epoca dell’Editto di Milano del 313…; è quel popolo che, non potendo far altro, ha spalancato di forza le chiese mettendo in mezzo alla porta le statue dei Santi come San Rocco, protettore contro la peste, a Mìlici, o ha esposto sui muri delle case e al balcone del municipio le gigantografie della Madonna di Lourdes a Rodì (sono i due borghi che compongono il mio comunello di origine in provincia di Messina, davanti al mare delle Eolie) o come è avvenuto in innumerevoli centri dell’Italia profonda che a suo modo ha riscoperto nel momento del bisogno le vere radici.

Bene, dunque, ha fatto il Sindaco di Venezia che si è inginocchiato in Santa Maria della Salute, bene l’Arcivescovo di Milano che è salito sul tetto del Duomo per invocare la “Madunina” col sonoro dialetto milanese; bene ha fatto il Sindaco di Rozzano a piantare, il Venerdì Santo, una Croce in una piazza in ricordo di quella che San Carlo portò nelle strade di Milano mentre imperversava la peste (“per urbem circumtulit, grassante lue”, c’è scritto), benissimo il Parroco don Roberto che, la vigilia di Pasqua, è passato col megafono nelle strade a dire una preghiera pubblica e ricordare a tutti la Festa più importante di noi cristiani. È meglio, quindi, lasciar perdere le critiche che certi soloni, seguiti da tanti inconsapevoli, potrebbero fare alle forme di religiosità tradizionale come il “requiem televisivo”, visto che loro –  onniscienti – non sanno ancora rispondere a noi poveri se il virus sia venuto dai serpenti o dai pipistrelli o è sfuggito da qualche alambicco di laboratori della Cina comunista e perché abbia colpito soprattutto la nostra Lombardia…

Infine, e in margine, avrei anche qualcosa da obiettare e domandare, magari sottovoce visto il momento drammatico che stiamo vivendo, intorno all’unanime compianto per la “strage” di tanti anziani: con qual faccia la nostra società compiange questi Morti se proprio per gli anziani, che ormai siamo moltissimi, essa prepara l’eutanasia? Sì, certo, lo so bene: questa, ovviamente, avverrà per gradi, prima  “libera” e “volontaria” e solo per alcuni casi, con dei “paletti precisi” (sembra crederci anche “Avvenire” del 23-XI-2019 che titolava: “Eutanasia, i paletti della Consulta”); poi sarà per altri casi e poi per altri ancora…fino a quando il varco diverrà voragine. La mia non è fantasia a  buon prezzo perché ciò che immagino e pavento è già avvenuto con la “legge” 194 del 1978 nel cui titolo i “manovratori” di allora – ma sono gli stessi di ora! –, apposero addirittura la frase “tutela della maternità”; quella “legge”, infatti, doveva servire per i casi che coloro dissero “necessari” e invece ha prodotto a tutt’oggi quasi 7 (sette) milioni di vite umane eliminate prima di nascere.

E altra domanda: come fa questa società “giovanilistica” a piangere i nonni quando opera tutto l’opposto all’esempio di dedizione alla Famiglia vera e alla Vita che loro ci hanno lasciato? Non pensano i ragazzi “legislatori” improvvisati di oggi che siedono in Parlamento – intendo i molti che vogliono la “maternità surrogata”, il “matrimonio egualitario”, le adozioni “per tutti e per tutte”, l’“utero in affitto” con compravendita di corpi di donne e bambini, i figli a cui sarà negato il sacrosanto diritto di conoscere il proprio padre, l’ “omotransfobia”, quelli che io riassumo nel “cartello” blasfemo che una autorevole signora sciorinava a Verona (8-III-2019) “Dio, patria, famiglia: che vita de mer...”, quelli che già preparano la “pedofilia” e ad altre mostruosità per il  futuro... – non pensano, dico, costoro che stanno facendo una violenza alla memoria di quei nonni Morti che codeste cose sicuramente rifiutavano e a noi ancora vivi?

Qualcuno può rispondere a noi che siamo  nati nella prima metà del secolo scorso e pretendiamo il diritto di rifiutare il mondo che questi “ammaestratori” stanno già preparando per quando sarà passata l’attuale tempesta?

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