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Giovedì, 02 Maggio 2024

L'Istat certifica che l'Italia è in recessione

Le rilevazioni dell'Istat certificano un nuovo calo: nei primi tre mesi la crescita era stata negativa per lo 0, 1%. Questa seconda flessione riporta l'Italia tecnicamente in recessione. Su base annua il pil fa segnare un - 0, 3%. "Il Pil italiano peggiore delle attese ritarda di nuovo la ripresa e avrà un impatto negativo sulle finanze, ma è troppo presto per fare valutazioni sul deficit", ha commentato il portavoce del commissario Ue all'economia che ha giudicato positivamente le dichiarazioni di Padoan sulla necessità di accelerare le riforme.

''Dietro l'angolo non c'è una manovra. Il governo osserva attentamente l'andamento della finanza pubblica e con un controllo attento delle spese la manovra non c'è''. Lo afferma il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan in un'intervista al Tg2. 'Un dato negativo ma ci sono anche aspetti positivi, la produzione industriale sta andando molto meglio e i consumi continuano seppur lentamente a crescere''. Così in un'intervista al Tg2, il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan commenta il dato sul Pil del secondo trimestre. ''Se ne esce - dice Padoan - continuando con la strategia del governo, riforme strutturali, semplificazioni, aumento della competitività''. 'Per le famiglie soprattutto, ma anche per le imprese abbiamo abbattuto le tasse''. Con la legge di stabilità ''renderemo permanente il bonus, quindi alle famiglie dico: dovete avere allo stesso tempo fiducia e spendere al meglio le risorse aggiuntive che vi vengono trasmesse

I dati hanno portato a una raffica di sospensioni al ribasso a Piazza Affari, che ha reagito male alla notizia dell'ingresso in recessione tecnica dell'Italia. Al momento il Ftse Mib cede il 3,3% a 19.383 punti. Per la prima volta da febbraio, l'indece è sceso sotto i 19.500 punti.

"Il calo congiunturale - scrive l'Istituto nazionale di statistica - è la sintesi di una diminuzione del valore aggiunto in tutti i tre i grandi comparti di attività economica; agricoltura, industria e servizi". Risulta nullo il contributo della componente nazionale dal lato della domanda, mentre è negativo quello della componente estera.

A giugno la produzione industriale è tornata a salire, evidenziando un rialo dello 0,9% rispetto a maggio. Un dato positivo (+0,4%) anche su base annua, anche se nella media del terzo trimestre è in diminuzione dello 0,4% sul trimestre precedente, quando aveva segnato un aumento dello 0,1%.

Il portavoce del commissario Ue all'Economia, Simon O'Connor, ha sottolineato che il dato sul Prodotto interno lordo "avrà un impatto negativo sulle finanze, ma è troppo presto per fare valutazioni sul deficit".

Per l'Italia è la terza contrazione dell'economia in cinque anni. Dopo il 2008-2009 e la breve ripresa del 2010, la recessione era proseguita fino al terzo trimestre del 2013, con una ripresa dello 0,1% nel quarto. Ora il cosiddetto "triple dip".

l'indice Ftse Mib - ampliamente il peggiore in Europa - perde il 3%. Sospensione in asta di volatilità per Fiat (-8% teorico), Bpm, Mps e Atlantia. Unicredit e Intesa cedono il 4%, tengono Pirelli e Tod's.

Dal lato della domanda, spiega infatti l'Istat, il contributo alla variazione congiunturale del Pil della componente nazionale, al lordo delle scorte, risulta nullo, mentre quello della componente estera netta è negativo. L'Istat, diffondendo le stime, spiega come si tratti di dati destagionalizzati e corretti per gli effetti di calendario. A riguardo evidenzia che il secondo trimestre del 2014 ha avuto una giornata lavorativa in meno sia a confronto con il trimestre precedente sia rispetto allo stesso periodo del 2013.  Il calo congiunturale del Pil nel secondo trimestre è il risultato di una diminuzione del valore aggiunto in tutti e tre i grandi comparti di attività economica, ovvero agricoltura, industria e servizi. Guardando agli altri Paesi, per cui è disponibile la stima sul secondo trimestre, l'Istituito di statistica sottolinea che il Pil è aumentato in termini congiunturali dell'1% negli Stati Uniti (+2,4% in termini tendenziali) e dello 0,8% nel Regno Unito (+3,1% su base annua).

"Non è un dato soddisfacente, l'obiettivo è di riportarlo in positivo". Il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, ha commentato i dati Istat sul pil, sottolineando che comunque nel 2013 il pil era a -1,9% e che "siamo partiti da una previsione dello 0,8%, ritarata nel tempo". Il ministro ha poi escluso l'eventualità di una manovra aggiuntiva. "Anche Padoan l'ha escluso" ha detto. "Nella legge di stabilità 2015 dovremo fare i conti con questa situazione - ha aggiunto - ma anche a livello europeo dobbiamo insistere sulla crescita". "Il rallentamento del pil non è solo una questione italiana ma europea. Questo pone l'esigenza per noi di dare continuità e accelerare le riforme: non cambiano le priorità della crescita e dello sviluppo".

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