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Quando l'arte vuol dire sofferenza e denuncia

Apre il 27 settembre 2018 a Taranto in una insolita sede, il Chiostro dell'ex ospedale vecchio SS. Annunziata, una mostra di lavori pittorici di Katundo, alias Vincenzo Leone, pittore e cardiologo, nato a San Marzano di San Giuseppe nel 1948, ed impegnato a Taranto per molti anni ad esercitare la professione presso il Servizio Sanitario Nazionale.

Avendo presto avvertito l'esigenza di portare il suo ausilio in Paesi in cui la organizzazione sanitaria è meno sviluppata ed il bisogno di salute più stringente, è stato promotore di iniziative di cooperazione internazionale, con un sostanziale consenso da parte della Azienda sanitaria presso cui ha operato.

La sua azione si svolge per oltre 20 anni, dalla fine degli anni '80 fino ai primi del 2000, in Romania, Nicaragua, Somalia, Brasile, Kenia, Ruanda, Bosnia, Albania, El Salvador, Congo, Libano, Siria, Armenia, Georgia, Bulgaria: Paesi tutti in cui le condizioni politiche e sociali richiedevano massima prudenza. La fine degli interventi di cooperazione coincidono con il suo collocamento a riposo e con il suo ritorno alla terra ed alla cultura di origine, riprendendo la sua attività artistica, che aveva rallentato in costanza del suo impegno socio-professionale.

Sin da giovane infatti, aveva avuto molteplici frequentazioni con la scultura in pietra, l'incisione su rame, la pittura murale. Intensifica la pittura di acrilico su tela, ricorrendo in alcuni casi anche al grande formato (2m x 3m), rappresentando il degrado umano ed il dolore che avevano accompagnato le sue esperienze di cooperazione.

Il riaffiorare in questo periodo anche della cultura arbresh che aveva caratterizzato la sua infanzia lo induce a scegliere Katundo (“Il paese”) come suo nome d'arte.

Pur non avendo mai effettuato alcuna mostra ufficiale, diverse sue opere sono sparse per il mondo perché espressamente commissionate (Nicaragua, Brasile, Italia).

Il ricavato della vendita di diverse sue opere è stato reimpiegato in azioni di cooperazione internazionale, verso la quale, pur se non più impegnato fisicamente, l'Artista continua a mostrare una viva partecipazione.

Durante la inaugurazione della mostra saranno proiettati alcuni documenti maturati nel corso dell'esperienza cooperativistica dell'artista

Appare evidente, guardando alcune delle sue opere, che il suo modello comunicativo si avvicina fortemente all'Iperrealismo, modalità che meglio esprime le condizioni di sofferenza e tragicità che sono il fulcro dell'ispirazione artistica di Katundo. Il dolore e il degrado in cui è ridotta la condizione umana in varie parti del mondo, realtà, che non sono lontanamente immaginabili per un occidentale 'benpensante' (anche se spesso è proprio la "distrazione" di quest'ultimo la causa principale di tale condizione), contrassegnano la sua produzione artistica che quindi, lungi dall'essere un semplice sfogo d'interesse individuale, si traduce in strumento di accorata denuncia e dolorosa testimonianza.

Sede della mostra:

Chiostro dell'ex ospedale vecchio SS. Annunziata

Via SS. Annunziata, Taranto

Durata: dal 27.09.2018 al 07.10.2018

orari: da Lunedì a Venerdì   ore 08 – 20 / Sabato ore 08 – 14

 

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