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Giovedì, 12 Dicembre 2024

Book Baby Boom, personale sanitario e libri: un entusiasmante incontro

Il 15 e il 21 giugno sulla piattaforma Google Meet sono stati tenuti dalla dott.ssa Leonarda Fascia, psicologa e psicoterapeuta dell’età evolutiva, due seminari indirizzati al personale sanitario a contatto con il mondo dell’infanzia sui benefici e sull’importanza della lettura condivisa precoce dalla gravidanza ai 6 anni di vita. La formazione – come spiegato nell’introduzione da Antonio D’Ettoris –  è parte fondamentale del progetto Book Baby Boom, vinto dalla Fondazione D’Ettoris posizionandosi al 5 posto su scala nazionale e finanziato dal Cepell, che intende diffondere e rivalutare l’importanza della lettura nella sottovalutata fascia d’età 0-6. Partnership strategica è la Fimp – Federazione Italiana Medici Pediatri sezione Crotone che ha esteso a livello regionale l’evento. Secondo la Convenzione sui diritti del bambino  del 1989 “I bambini hanno il diritto allo sviluppo in tutti gli aspetti della loro vita compreso lo sviluppo fisico, emotivo, cognitivo, psicosociale, sociale e culturale”. La Fimp, aderendo al progetto, concretizza dunque l’obiettivo di prendersi cura del bambino a 360 gradi, del suo benessere fisico e psichico. I pediatri, come emerso dall’intervento del dott. Martino Barretta presidente della Fimp – sezione Crotone, necessitano per mezzo di una formazione legata alla lettura di migliorare le proprie competenze sia per “vedere il bambino tutto intero”  durante le visite e le attività di screening del neuro sviluppo sia per dialogare con le famiglie cercando di conferir loro nuove competenze genitoriali che consentano di avere “una diversa lettura dei comportamenti e dei bisogni del bambino” aiutandolo nel suo sviluppo relazionale e cognitivo oltre che organico, e di contrastare la povertà educativa a livello sociale. Il cervello dei bambini è come un giardino in cui crescono le sinapsi, le connessioni tra neuroni, ragione per la quale va curato sin dalla gravidanza. La dott.ssa Fascia ha spiegato infatti che già a 8 settimane di vita intrauterina l’embrione è capace di ascoltare e ciò è testimoniato dal fatto che diversi bambini ricordano passaggi di testo o frasi ascoltate durante la gestazione. La lettura durante la gravidanza ha quindi numerosi benefici: porta il bambino alla maturazione delle aree cerebrali, costruisce il legame affettivo con la madre, riduce stress e depressione ed aumenta l’autostima. I media digitali, diventati ormai pervasivi, devono essere dunque evitati per i gravi danni che creano, dal momento che sul bambino provocano incapacità di controllo impulsivo ed emotivo, disturbi del sonno e dell’alimentazione, ed impattano negativamente sullo sviluppo dell’attaccamento, della comunicazione e delle interazioni sociali conducendo all’isolamento. Dopo aver indicato ai pediatri come curare la sala d’attesa e aver rimarcato loro il ruolo del libro durante la visita come strumento di ascolto e di osservazione delle competenze e delle abilità del bambino, nel secondo incontro la dott.ssa Fascia si è soffermata sulle tipologie di libri da far sperimentare ai piccoli a seconda del neuro sviluppo e delle loro eventuali fragilità e patologie. Il libro diventa così un medium relazionale tra il paziente, la malattia, le emozioni negative che questa comporta, i medici e il terapeuta e viene fatto rientrare nel ‘maternage’, ossia nell’approccio di cure materne giacché è risaputo che la gestione della paura e del dolore influiscono sul decorso clinico. A seconda della situazione si può scegliere di leggere un emotional book, un silent book, o un libro che ricorda la situazione clinica del bambino. Significativo è stato infine l’intervento del dott. Domenico Capomolla, consigliere del direttivo regionale della Fimp Calabria, che ha rimarcato quanto sia importante l’aggiornamento medico da questo punto di vista dal momento che le università si soffermano soltanto su una formazione basata sul corpo e sull’addestramento del medico nel riconoscere le patologie trascurando l’aspetto mentale che invece per la fascia d’età 0-6 è fondamentale curare per il futuro del bambino, concetto che nelle università non viene mai spiegato. I seminari hanno riscosso successo e si sono conclusi con un dibattito di domande e risposte tra gli operatori sanitari e la dott.ssa Fascia.

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