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Berlusconi: Dopo la decadenza, mi faranno fare la fine della Timoshenko

Dopo la decadenza, mi faranno fare la fine della Timoshenko. Silvio Berlusconi ribadisce, con i giovani incontrati ieri, la preoccupazione per quanto gli potrà accadere dopo che sarà decaduto da senatore. Qualche procura, è il ragionamento che avrebbe fatto il Cavaliere a chi ha avuto modo di parlargli, manderà una richiesta d'arresto nei miei confronti. E la prima settimana avrò tutti vicino, la seconda settimana quelli che si batteranno per me saranno la metà e la terza mi accorgerò che non c'è più nessuno.

Nel corso dell'assemblea dei senatori del Nuovo centrodestra, convocata per eleggere il capogruppo e definire le questioni organizzative, il vicepremier Angelino Alfano, secondo quanto si apprende, dedica un passaggio anche all'imminente voto sulla decadenza di Silvio Berlusconi. E ribadisce che anche dopo la separazione da Forza Italia, la linea del gruppo resta immutata: no alla decadenza. I senatori di Ncd si preparano dunque a presentare ordini del giorno o questioni pregiudiziali in Aula per contestare la perdita della carica di senatore da parte di Berlusconi per effetto della legge Severino. Ma resta fermo il principio per cui, anche se passerà il sì alla decadenza, ciò non potrà influire sulla tenuta del governo, che per Ncd non è in discussione.

Il voto in Senato sulla decadenza di Berlusconi resta fissato per il 27 novembre. Lo ha deciso la conferenza dei capigruppo, ma resta subordinato al via libera alla legge di stabilità. Il presidente Grasso dice no ad una nuova convocazione dell'ufficio di presidenza sulle pregiudiziali del centrodestra: 'questione formalmente chiusa il 6 novembre, non risulta che componenti della Giunta abbiano rivelato elementi riferibili alla Camera di consiglio'. Bondi lo attacca: partigiano, non ha mai smesso le vesti di magistrato. La replica: 'Ai posteri l'ardua sentenza'.

"Non si ravvisano gli estremi per una nuova convocazione del Consiglio di Presidenza ai fini del prosieguo di un dibattito su una questione già dichiarata formalmente chiusa il 6 novembre". Lo scrive Pietro Grasso in risposta ai senatori ex Pdl che avevano chiesto una nuova riunione e un rinvio del voto sulla decadenza di Berlusconi.

Il voto sulla decadenza di Silvio Berlusconi da senatore resta fissato per il prossimo 27 novembre. Lo ha confermato la conferenza dei capigruppo del Senato, anche se il voto resta subordinato al via libera alla legge di stabilità il cui approdo in Aula è previsto per lunedì pomeriggio. "Il voto sulla decadenza di Berlusconi è in coda alla legge di stabilità", ha spiegato il sottosegretario ai Rapporti con il Parlamento, Sabrina De Camillis.

Lei presidente ha letto una lunga pappardella formale per eludere la sostanza di una questione evidentemente politica. Lei presidente Grasso non ha dimostrato di essere sopra le parti ma partigiano e ha dimostrato di non avere mai smesso le vesti e lo stile di magistrato''. Così il senatore di Forza Italia, Sandro Bondi, si è rivolto in Aula al presidente del Senato, Pietro Grasso, che ha escluso la riconvocazione del Consiglio di presidenza sulla decadenza di Silvio Berlusconi. ''Lei - ha insistito - sarà ricordato come uomo di parte che ha consentito venisse violata una delle norme più importanti della vita democratica di questo Parlamento''.

Qualcuno diceva: ai posteri l'ardua sentenza''. Il presidente del Senato, Pietro Grasso, ha risposto così all'attacco del senatore di Forza Italia, Sandro Bondi, che l'ha accusato di non aver mai smesso i panni di magistrato e di essere ''uomo di parte''.

Sulla decadenza non ci muoveremo di un millimetro. In Aula faremo battaglia fino in fondo". Angelino Alfano dà la linea ai senatori di Ncd in vista del 27 novembre e, secondo quanto viene riferito, dà il via libera alla presentazione di odg o pregiudiziali contro la decadenza. Ma sottolinea che il voto non avrà riflessi sul governo. Nel corso dell'assemblea dei senatori del Nuovo centrodestra, convocata per eleggere il capogruppo e definire le questioni organizzative, il vicepremier Angelino Alfano, secondo quanto si apprende, dedica un passaggio anche all'imminente voto sulla decadenza di Silvio Berlusconi. E ribadisce che anche dopo la separazione da Forza Italia, la linea del gruppo resta immutata: no alla decadenza. I senatori di Ncd si preparano dunque a presentare ordini del giorno o questioni pregiudiziali in Aula per contestare la perdita della carica di senatore da parte di Berlusconi per effetto della legge Severino. Ma resta fermo il principio per cui, anche se passerà il sì alla decadenza, ciò non potrà influire sulla tenuta del governo, che per Ncd non è in discussione.

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