In primis, diciamo che l’occupazione, secondo gli ultimi dati Istat, su base annuale, rispetto a novembre del 2014, registra una crescita di 206mila unità. Il quadro, pur se certamente positivo, si presenta nel corso del 2015, piuttosto frastagliato,ovvero, l’occupazione, a nostro modesto avviso, continua ad essere un’incognita, che aumenta, poi, il divario Nord-Sud del Paese. Questo aspetto emerge, anche, dai dati relativi alla disoccupazione: il numero di coloro che cercano un lavoro è diminuito di 479mila unità, che certamente è un valore significativo.Ancora, va detto senza mezzi termini, che se da un lato, i dati statistici registrano unaumento dell’occupazione nazionale, il lavoro regolare continua ad essere carente, soprattutto, nel Mezzogiorno. Vediamo perché. A Lecce, da controlli effettuati dall’Ispettorato del Lavoro e dalla Direzione territoriale del lavoro, in collaborazione con i carabinieri, è risultata un’azienda su due, non in regola. Il lavoro sommerso è risultato a quota 41%, mentre, il lavoro nero totale a quota 20% dei dipendenti.E dulcis in fundo, diciamo che non è un caso se su questa difficile situazione occupazionale del Sud è intervenuto, nel suo discorso di fine anno, il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, con questa eccellente frase:” Il lavoro manca, soprattutto, nel Mezzogiorno. Si tratta di una questione nazionale. Senza una crescita del Meridione, l’intero Paese resterà indietro.”