Tredici anni fa, il 22 luglio 2001, moriva a Milano Indro (scherzosamente chiamato Cilindro) Montanelli. Aveva 92 anni ed era un provocatore genetico. Profetico il suo quarto nome, Schizogene, dal greco ‘Seminatore di zizzanie’. Uomo complesso, un geniale bipolare, è stato il cronista acuto e pungente di 70 anni di storia italiana.
Ha lasciato un segno indelebile, ancora di più in chi ha lavorato con lui. E’ per questo che la Università ECampus ha ritenuto di rendere paralleli il racconto di alcuni giornalisti che sono stati al suo fianco o hanno avuto occasione d’incontrarlo e quello di Paolo di Paolo, autore del recente libro ‘Tutte le speranze – Montanelli raccontato da chi non c’era’ (Rizzoli).
Ne scaturito un racconto animato e cangiante: Montanelli è di ognuno di noi e di tutti insieme, e le sue contraddizioni sono le contraddizioni della storia del cosiddetto ‘Secolo breve’, il ‘900.
Un anticonformismo che confonde, quello di Indro, dalla guerra di Eritrea all’antifascismo, dal carcere alla condanna a morte, dall’ostinata adesione democristiana allo sguardo lungo sui fatti di Ungheria, dal filoberlusconismo alla rottura, alla "gambizzazione" da parte delle BR. Ma confonde solo chi persiste nell'inserire l’apertura al nuovo, la perspicacia, la curiosità nel girone della scarsa coerenza. La 'lezione' che Travaglio ci ricorda è quella di un giornalismo che «sta sempre all’opposizione». 'Il Giornale' (ma anche 'La Voce') di Montanelli costituiva «un argine, un freno alla carenza di qualità e alla stampa grigia» di questi tempi che mancano di bipolarismo ma -forse ancora peggio di una linea originale, decisa, meno trasversale, più chiara.
Molte le sue frasi memorabili. sono state scelte, fra le tante, dal Universita e campus come questa, rivolta alle giovani generazioni, che ha un tono profondamente pedagogico:
‘L'unico consiglio che mi sento di dare e che regolarmente do ai giovani è questo: combattete per quello in cui credete. Perderete, come le ho perse io, tutte le battaglie. Ma solo una potrete vincerne. Quella che s'ingaggia ogni mattina davanti allo specchio.’
La commerozione e stata fatta da Gambescia Mazzanti Travaglio Mazzuca e Anna Maria Greco, tutti hanno lavorato con lui ogni uno di loro un bellissimo ricordo...
Tra l'altro Marco Travaglio ha ricordato parlando della ideologia politica di Montanelli che : La cosa che mi lascia perplesso e che la gente vuole sapere se era di destra o di sinistra e la domanda piu terribile che si puo fare a un giornalista, chiaro che un giornalista ha le sue idee, lui ha vissuto 92 anni e chiaro che si e attraversato situazioni ideologiche diverse e deve fare i conti con un Italia cambiata piu volte..questa ricerca ossessiva di capire la definizione ideologica di Montanelli credo che farebbe ridere soprattuto lui che la parola ideologia lo terrorizzava,credo che l aspetto umano e sempre prevalso su di lui dal aspetto ideologico anche a suo lavoro non si mai posto la domanda se era di destra o di sinistra,chiaro i valori che professava erano conservatori,proveniva da una famiglia di conservatori,di conservatorismo rurale.....