Agevolazioni per i tirocinanti degli studi professionali siciliani: è questa la novità assoluta del Piano Giovani Sicilia varato dal governo regionale in collaborazione con Italia Lavoro. L’incentivo sarà regolamentato dal secondo bando dell’iniziativa, la cui divulgazione è prevista a settembre. In queste settimane invece, dopo la pubblicazione nella Gurs del 27 giugno, è in corso il primo bando, quello per l’inserimento lavorativo nelle imprese di duemila giovani attraverso tirocini formativi indennizzati. Al Piano si affianca in modo complementare il progetto nazionale “Garanzia Giovani” nato anch’esso con l’obiettivo di rilanciare l’occupazione giovanile. Sulle opportunità offerte da questi strumenti operativi si sono confrontati ieri (8 luglio), per la prima volta in via ufficiale, l’Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili (Odcec) e il Centro per l’impiego (Cpi) di Catania.
«Rispetto al passato – ha affermato il presidente Odcec Sebastiano Truglio – la nostra categoria è maggiormente impegnata nell’Area Lavoro, attraverso iniziative e proposte volte a coinvolgere sempre più colleghi nel dibattito delle problematiche. Oggi in Sicilia un giovane su due è disoccupato, i commercialisti guardano ai nuovi incentivi proponendosi come trait d’union tra gli stessi giovani, il mondo delle imprese e del lavoro in genere».
Il dirigente del Servizio XII Cpi di Catania Paolo Trovato ha definito il Piano e la Garanzia Giovani «laboratori operativi, un banco di prova significativo ma non una soluzione definitiva. Le forme di incentivazione, le misure di accompagnamento, possono certamente aiutare il mercato ma solo dalle politiche economiche può arrivare la scossa decisiva per la ripresa. Il tirocinio dove essere un passaggio verso il vero obiettivo finale, la stabilizzazione». Il responsabile del Servizio Eures Cpi Massimo Floridia ha illustrato nello specifico le modalità con cui accedere agli incentivi sottolineando come «nel caso del Piano Giovani, il Centro per l’impiego, e dunque l’assessorato regionale, intervengano solo dopo che l’impresa e il candidato “si siano scelti”. L’incontro tra la domanda e offerta è infatti mediato attraverso una piattaforma telematica dedicata, riducendo al minimo gli aspetti burocratici. I nostri uffici subentreranno nel momento della formalizzazione del tirocinio».
Alcune criticità e numerosi spunti di dibattito sono stati rilevati dal consigliere delegato Area Lavoro dell’Ordine Marcello Murabito, che ha moderato l’incontro: «È indubbia la validità dei nuovi strumenti per contrastare la disoccupazione giovanile tuttavia – ha affermato – la previsione di diversi requisiti in capo alle aziende, alcuni molto stringenti, quali ad esempio, la regolarità contributiva, il rispetto dei contratti collettivi, l’assenza di ispezioni e verifiche fiscali o di licenziamenti ingiustificati, rischia di restringere tanto il numero di fruitori. Il perdurare dello stato di sofferenza di molte imprese siciliane duramente colpite dalla crisi economica le ha poste infatti al di fuori della regolarità contributiva. Per supportare realmente l’ingresso dei giovani nel mondo del lavoro e creare occupazione stabile è necessario coniugare questi interventi con una nuova politica di investimenti che superi il tradizionale assistenzialismo che tanto male ha fatto alla nostra regione».
Nel corso dei lavori il vicepresidente della Commissione Lavoro dei Commercialisti etnei Matteo Sanfilippo ha spiegato ai presenti che «i tirocini formativi, a prescindere dagli incentivi, rappresentano una grande opportunità per le aziende che intendono introdurre soggetti svantaggiati nel loro organico senza instaurare un vero e proprio contratto di lavoro, sebbene dalla loro introduzione, nel 2002, ad oggi risultano poco sfruttati».