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Venerdì, 06 Dicembre 2024

“L’archivio della coscienza” di Benedetto Scampone

Ho incontrato lo scrittore romano Benedetto Scampone alla stampa estera, abbiamo parlato del sua opera prima , il suo primo lavoro come scrittore e mi ha portato in ufficio il suo libro molto interessante con il titolo, “L’archivio della coscienza”, un thriller ad alta tensione in cui si raccontano le indagini per catturare il primo serial killer della storia di Roma, e in cui si riflette sui tortuosi percorsi della mente di un assassino. Un romanzo coinvolgente che mette in scena una vicenda sanguinosa legata a un oscuro passato; una storia di disperata vendetta, di colpe mai espiate e di segreti inconfessabili, chiusi a doppia mandata nell'archivio della coscienza.

Parlaci un po del libro

L'archivio della coscienza è un thriller intrigante ambientato nelle strade della Città Eterna, sporcate da una serie di omicidi simbolici che sconvolgono e atterriscono la popolazione. Nell’incipit del romanzo si presenta una cruenta scena del crimine: un uomo sta contemplando l’orrore che ha causato; perso nelle sue febbrili elucubrazioni e con le mani imbrattate di sangue, afferma di non far più parte del mondo, e di aver attuato la prima fase della sua missione di vendetta. Ho riservato al killer dei capitoli brevi e incisivi, introdotti da citazioni che vanno lentamente ad arricchire la personalità dell’oscura figura. In questi tragici inserti costruisce non solo il presente ma anche il passato dell’omicida, indagando le motivazioni che lo spingono ad agire con tanta violenza.

Parlami dei protagonisti del tuo libro Benedetto

I tre protagonisti di questa affascinante storia, i cui destini vanno ad intrecciarsi profondamente, e il cui travagliato passato viene rivelato poco alla volta mostrando coincidenze inaspettate. Michele Pisano è il comandante della sezione Anticrimine della Polizia romana: un uomo burbero che ne ha viste tante, totalmente devoto al proprio lavoro anche se la sua professione sta diventando un peso sempre più insopportabile. La Dottoressa Maela Mannini è un’anatomopatologa intuitiva e sensibile, una donna estremamente forte, che si destreggia in un mondo maschile e maschilista. Alessandro Scantini, il personaggio più intenso di questa storia, è un criminologo specializzato in delitti seriali e in profiling; un professionista brillante, con un passato nell'FBI e un presente autodistruttivo: “Era un uomo erudito che aveva passato quasi tutta la vita a studiare gli altri senza preoccuparsi di sé. Completamente solo, affronta i giorni combattendo coi fantasmi che albergano nella sua mente”.

Parlami di te

Sono nato a Roma, nel 1979 e ho lavorato a lungo nell’ambito amministrativo rivestendo ruoli manageriali, fino ad approdare, circa cinque anni fa, nel mondo del Ministero della Pubblica Istruzione. Mi sono trasferito a Bracciano, una cittadina lacustre con paesaggi ameni e pittoreschi, e ho trovato la giusta ispirazione per scrivere la mia prima opera, il thriller “L’archivio della coscienza” (Gruppo Albatros Il Filo, 2019).

SINOSSI. Cos'è la coscienza se non il luogo dove memorizziamo quei momenti che ci hanno segnato o cambiato? Sono quelle situazioni che decidiamo di mettere da parte, di nascondere, di archiviare per non doverle più affrontare, poiché il solo pensiero di farlo ci distrugge. Spesso però, arriva il tempo in cui ognuno di noi deve farci i conti. È stato così per la Dottoressa Maela Mannini, anatomo patologo forense della questura di Roma, per il comandante Michele Pisano, capo della sezione Omicidi della Polizia romana e per il dottor Alessandro Scantini, ex agente dell'FBI ed esperto del comportamento umano. Tre destini apparentemente diversi, tre background diametralmente opposti che si incontrano e si intersecano durante un'indagine, dalla quale emergeranno sconcertanti episodi legati al loro passato, ma che delineeranno la strada per catturare il primo serial killer della storia di Roma.

Benedetto Scampone ci offre il ritratto di tre personaggi profondamente umani, dipinti con pennellate cariche dei colori della vita; ci permette di entrare nei loro archivi della coscienza e di conoscere anche i loro segreti più inconfessabili, mostrando sfaccettature del loro carattere assolutamente inimmaginabili. Nelle loro indagini scandite in apertura di capitolo dai giorni e dagli orari in cui si svolgono - tanto da avere l'impressione di essere in un film d’azione per la carica di tensione che tale espediente veicola - si entra in un mondo di violenza e di cieca vendetta dove le vittime del serial killer sono messe in posa come le donne dei quadri di Vincent Van Gogh, e le loro bocche vengono incollate per preservare dei messaggi criptici scritti in latino sulla pagina di un libro. Un enigma che aprirà più di un vaso di pandora e che costringerà i protagonisti ad affrontare i loro errori e le loro sofferenze; una frenetica corsa contro il tempo per salvare il vero e sconvolgente obiettivo del folle mostro.  

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