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Sabato, 07 Dicembre 2024

Giunta comunale approva la "Carta di Palermo2015"

La Giunta comunale, oggi pomeriggio, ha approvato la “Mobilità umana internazionale – Carta di Palermo 2015” che ha come obiettivo l'avvio del processo culturale e politico per l’abolizione del permesso di soggiorno, per la radicale modifica della legge sulla cittadinanza e per il diritto alla mobilità come diritto della persona umana.

L'istituzione della "Carta di Palermo" era stata lanciata dal sindaco Leoluca Orlando come atto conclusivo nel corso del convegno internazionale "Io sono Persona", dalla migrazione come sofferenza alla mobilità come diritto, svoltosi nei giorni scorsi ai Cantieri Culturali della Zisa che ha visto la partecipazione attiva e propositiva di numerose istituzioni, organizzazioni non governative e realtà associative.

“L'approvazione, da parte della Giunta, della “Mobilità umana internazionale - Carta di Palermo 2015” - ha detto il sindaco Leoluca Orlando – è un fatto molto importante che ci riempie di soddisfazione, perché rappresenta la conferma della vocazione multiculturale della nostra città, volta al confronto e al dialogo. Questo documento, le cui conclusioni sono state elaborate al termine del convegno internazionale “Io sono persona”, allo stesso tempo è un punto di arrivo e un punto di partenza. Mai come in questo momento – sottolinea il sindaco di Palermo - nel quale un gruppo di assassini cerca di fomentare l'odio fra persone di diversa religione e di scatenare uno scontro di civiltà, occorre lavorare per l'integrazione e l'accoglienza. Ed uno dei punti principali, per favorire tutto ciò è l'abolizione del permesso di soggiorno e la radicale modifica della legge sulla cittadinanza, previste dalla Carta di Palermo. E' tempo, quindi, che l'Unione europea promuova l’abolizione del permesso di soggiorno sollecitando la Comunità mondiale al riconoscimento della mobilità di tutti gli esseri umani come un diritto, non soltanto al suo interno. Il nodo centrale è, pertanto, il passaggio dalla migrazione come sofferenza, alla mobilità come diritto umano”. Secondo Leoluca Orlando, “occorre, quindi, riconoscere il diritto alla mobilità, sia per quanto riguarda la possibilità di lasciare il proprio Paese, sia per quella di essere accolto. Inoltre bisogna accelerare l’iter per il rilascio della cittadinanza alle persone che nascono sul nostro territorio, occorrono tempi più rapidi. E’ singolare il fatto che il Comune di Palermo, in due anni, abbia concesso più di mille cittadinanze e che, coloro che ci hanno preceduto, ne abbiano concesse appena una decina. La "Carta di Palermo 2015" sarà oggetto di un’apposita seduta della Consulta delle Culture, che si svolgerà domani, ed il testo sarà poi inoltrato al Presidente della Repubblica italiana, Sergio Mattarella, a Papa Francesco, al presidente del Consiglio dei ministri, Matteo Renzi, ai presidenti di Senato e Camera, all’Organizzazione delle Nazioni unite, a tutte le Agenzie internazionali, al presidente del Parlamento europeo, a quello della Commissione europea e, tramite l’Anci nazionale, a tutti i sindaci italiani e all'Ars, sperando di aprire un dibattito su questo argomento che porti all’avvio di una petizione europea che ponga sul tavolo della Comunità internazionale le questioni sulle quali abbiamo discusso in questi giorni che non sono più procrastinabili”.

Per l'assessore alla Partecipazione, Giusto Catania, "La Carta di Palermo è un messaggio di grande civiltà, un modo per ribaltare la logica emergenziale che caratterizza le politiche internazionali sull'immigrazione, riconoscendo la mobilità come un diritto umano inalienabile. L'abolizione del permesso di soggiorno e la connessione tra i diritti di cittadinanza e la residenza sono le due grandi questioni per ripensare le politiche europee sull'immigrazione”, mentre il presidente della Consulta delle culture, Adham Darawsha sottolinea come l'approvazione da parte della Giunta della Carta di Palermo viene salutata da tutti i rappresentanti della stessa Consulta con “con grande emozione”.  “Già con la nascita della nostra istituzione – dice Darawha - la città di Palermo aveva dimostrato la volontà di intraprendere nuove strade in materia di immigrazione e l'approvazione di oggi è un ulteriore messaggio di pace per tutte le comunità che vivono a Palermo e per tutti quelli che guardano a questa città come un modello positivo di contaminazione culturale."

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