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Domenica, 01 Dicembre 2024

Atene-Nicosia in vista degli sviluppi sulle questioni greco-turca e cipriota

Con le "armi" del sostegno americano diretto dello stesso presidente Biden ma anche con la carta forte del Rapporto della Commissione, Nicosia si prepara alla possibilità di convocare una Pentalaterale su iniziativa del segretario generale dell'ONU A. Guterres.

Il Presidente di Cipro, N. Christodoulides, dopo il suo importante incontro per Cipro alla Casa Bianca con T. Biden, ieri, ad Atene, ha discusso con il Primo Ministro Kir. Mitsotakis i risultati di questo incontro, i prossimi passi dopo l'incontro Trilaterale alle Nazioni Unite con A. Guterres e il leader turco-cipriota E. Tatar e il prossimo incontro intergovernativo tra Grecia e Cipro del 26-27 novembre.

Atene e Nicosia apprezzano come estremamente positivo l'incontro alla Casa Bianca, che ha evidenziato il fatto che il rapporto strategico non solo con la Grecia, ma anche con Cipro, è ormai un pilastro importante dell'approccio e della politica americana nel Mediterraneo orientale, qualcosa che crea obblighi ma offre anche notevoli opportunità.

Alexandroupolis, Souda e Limassol sono un importante arco strategico per la presenza degli Stati Uniti nella regione che guarda sia alla crisi in Ucraina che in Medio Oriente. Certo, è proprio questa disposizione geografica che infastidisce e provoca forti reazioni da parte di Ankara.

Ma il rapporto del presidente Biden, che si basava tipicamente su un testo scritto preparato dalle agenzie competenti della Casa Bianca e del Dipartimento di Stato, che sosteneva una soluzione al problema di Cipro sulla base di una federazione bizonale e bicomunitaria, era un chiaro messaggio da parte di Washington che rifiutava la posizione estrema di Ankara per una soluzione a due Stati e insisteva sul fatto che la "Federazione è finita".

Questa posizione è di particolare importanza in quanto coincide con le mosse dietro le quinte di Guterres per trovare un modo per convocare una Conferenza Pentalaterale informale e mobilitarsi che mantenga viva l'attesa di ripresa dei colloqui sulla questione cipriota. La parte turco-cipriota insiste sul fatto che solo se la richiesta di "uguaglianza sovrana e pari status internazionale" sarà accettata, accetterà la ripresa dei colloqui.

Secondo le informazioni, durante l'incontro di ieri a Palazzo Maximos, è stata presa in considerazione anche la possibilità durante l'incontro Gerapetritis-Fidan di venerdì prossimo di trasmettere il messaggio che sarà utile nelle relazioni greco-turche mantenere il processo sul problema di Cipro e partecipare a un processo multilaterale senza termini e condizioni che renderanno praticamente obsoleta la convocazione di un Pentalaterale.

Ad Ankara, la relazione della Commissione ha suscitato irritazione anche in quanto, oltre al fatto che sono state sollevate tutte le questioni relative alle relazioni greco-turche, vi sono riferimenti particolarmente duri agli obblighi della Turchia di cercare una soluzione al problema di Cipro sulla base delle decisioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite e dell'acquis europeo, mentre vengono registrate tutte le mosse unilaterali della Turchia che tentano di rovesciare lo status quo e provocare il fatto compiuto sull'isola.

Il ministero degli Esteri turco ha rilasciato una dichiarazione rabbiosa in cui, tra le altre cose, afferma che il rapporto della Commissione europea riflette le opinioni "illegali" e "massimaliste" della Grecia e della parte greco-cipriota che sono "incompatibili con la realtà" e insiste sul fatto che l'UE non avrà voce in capitolo nel processo, sottolineando che il processo per la soluzione del problema di Cipro include solo le due parti sull'isola. le tre potenze garanti e le Nazioni Unite".

Atene e Nicosia si preparano a un periodo particolarmente difficile e ricco di sfide, a partire dall'incontro Gerapetritis-Fidan dell'8 novembre e dalla prevista convocazione da parte del Segretario generale dell'ONU di una conferenza multilaterale sul problema cipriota e la "tappa" finale è l'incontro Mitsotakis-Erdogan all'inizio del 2025 in Turchia.

 

Fonte varie agenzie 

 

 

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