Sono stati presentati ieri, venerdì 4 Marzo a Bari presso la sede dell’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della Provincia di Bari i dati del rapporto Eurocare 5.
Eurocare (European Cancer Registry) è un progetto europeo di ricerca sulla sopravvivenza al cancro promosso dall’Istituto tumori di Milano e dall’Istituto Superiore di Sanità.
I dati di Eurocare 5 dimostrano che la sopravvivenza per tumore è più elevata nei paesi del Nord Europa (59.6%) e Centro Europa (58%), intermedia nel Sud Europa (54.3%) e in Irlanda e UK (50%), e ai livelli più bassi nell’Est Europa (45%). La sopravvivenza è correlata con la spesa sanitaria nazionale totale e i maggiori incrementi di sopravvivenza si sono registrati nei paesi dove la spesa è aumentata maggiormente. Ne deriva che le probabilità di sopravvivenza per un abitante del Nord Europa colpito da tumore sono più alte di un italiano affetto dalla stessa patologia.
L’Italia spende, pro-capite 3.027$, molto meno dei Paesi limitrofi quali Austria (4.593$), Francia (4.121$) e Germania (4.650$). Dal 2009 al 2012 la spesa sanitaria pro-capite in Italia è scesa dell'1,1% (Dati Ministero del Lavoro). In rapporto al PIL spendiamo in Sanità meno della Grecia: 8,8% contro il 9,2% (OCSE Health Statistics 2015) e siamo al 22° posto nella classifica EuroHealth Consumer Index 2015.
Inoltre, si nota anche a livello nazionale una disparità territoriale nella distribuzione delle risorse investite in Sanità. La spesa sanitaria in Puglia nel 2014 è stata di 7,1 miliardi di euro, mentre a parità di popolazione una regione come l’Emilia Romagna ne ha spesi 8,7 miliardi (Dati Agenas).
Nel corso del Piano di Rientro 2011-2013 il blocco del turn over in Puglia ha determinato un depauperamento di risorse pari al 6% del personale del SSN (circa 3500 unità). Con conseguenze che erano evidenti già nel 2012: la Puglia aveva 89,6 unità di personale sanitario ogni 10mila abitanti contro i 133,5 dell’Emilia Romagna e i 135,4 della Toscana (dati Istat 2012). Se guardiamo solo a medici e odontoiatri, ogni 10mila abitanti nel 2012 erano 19,6 in Emilia Romagna e 22,1 in Toscana contro i 15,4 della Puglia. E l’equità territoriale non è riscontrabile nemmeno se si guardano i numeri dei posti letto. I posti letto per assistenza residenziale ogni 10mila abitanti erano 16,8 in Puglia, contro i 39,9 della Toscana e i 47,9 dell’Emilia Romagna. Infine, benché elevato in termini assoluti, il costo per abitante del personale in Puglia è tra i più bassi d’Italia, dopo Lazio e Campania. Una diseguaglianza territoriale nell’accesso al diritto alla salute certificata dalla Corte dei Conti: “La fruibilità del diritto alla salute da parte dei cittadini non sembra uniforme sul territorio nazionale” (Relazione 2014, Corte dei Conti sugli andamenti della finanza territoriale).
Di fronte a questi dati, gli Ordini dei medici di Bari e Napoli hanno deciso di promuovere una campagna di comunicazione rivolta all’opinione pubblica per denunciare una situazione che mette in pericolo la tutela della salute dei cittadini italiani e di coloro che abitano nelle regioni meridionali in particolare. Esiste infatti una nuova “questione meridionale” in Sanità legata ad una iniqua distribuzione delle risorse sul territorio che penalizza maggiormente le regioni del sud.
La campagna mostra un paziente oncologico, che ha perso completamente i capelli in seguito alle cure, accompagnato dall’headline “Ho un tumore. In Norvegia sopravvivrei di più. La sopravvivenza cresce nei paesi che investono in Sanità. Più Risorse, più Salute”.
“Abbiamo scelto un tema particolarmente delicato, cui l’opinione pubblica è sensibile e un’immagine e uno slogan forti, perché vogliamo segnalare l’emergenza” - racconta Filippo Anelli, Presidente dell’OMCeO di Bari – Il Piano di rientro prima, la nuova legge di stabilità ora stanno comprimendo costantemente le risorse investite in Sanità e penalizzando soprattutto regioni del sud come la Puglia. Esiste una correlazione diretta tra povertà e malattia. Tutte le statistiche lo dicono. Se continuiamo a effettuare tagli al sistema sanitario nazionale, non solo avremo una Sanità in cui chi può pagare si può curare e chi non se lo può permettere rinuncerà alle cure, ma potremo fare meno prevenzione e avremo nel complesso una popolazione con un’incidenza maggiore di malattie. Come Ordine chiediamo che sia applicato l’art. 3 della Costituzione italiana, secondo cui è compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli che limitano l’eguaglianza dei cittadini”.
All’incontro hanno preso parte il Presidente dell’Ordine dei Medici di Bari, Filippo Anelli, e l’oncologo Michele Guida. È intervenuto in videoconferenza il Presidente dell’OMCeO di Napoli Silvestro Scotti.