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Venerdì, 03 Maggio 2024

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Caravaggio, Van Gogh, Syd Barrett, Thelonious Monk, se "trattati" sul lettino dello psicoanalista, si sarebbero "corretti" in luciditá ma autodanneggiando l'elaborazione dell'atto creativo?
O non è più probabile che la bizzarria non esista come tale, che l'artista eccentrico sia solo uno che si colloca dall'altra parte del cancello per esprimere una visione differente rispetto alla veduta corrente che si ha delle cose e del mondo?
Rosario Di Rosa, pianista sperimentatore, non è estraneo, in quanto a poetica, a tali interrogativi; esplora strade inedite, indaga l'a-razionale, si pone emblematicamente come Robert Johnson di fronte al Crocevia e in Crossroad Blues, il nuovo album registrato con Basic Phonetics (Deep Voice) si schiude a più possibilitá, anche non prevedibili rispetto ai canoni dell'accettabile/non accettabile, agli steccati di genere musicale, per lasciar scaturire invenzioni senza sbarramento alcuno, ad ogni "costo" per "musica che si divide. E che divide. Crocevia tra il giorno e la notte".
Minimale, elettronico, cyber, "concreto", si presenta sfaccettato il sound prodotto col flautista Carlo Nicita, il chitarrista Alberto N. A. Turra, il batterista Davide Bussoleni e la vocalist Sarah Stride. Si avverte che l'istanza di base è jazzistica. Davanti al quadrivio, sceglie il passaggio più emancipato e coerente rispetto al grembo da cui Di Rosa ha partorito le idee sonore che solcano le nove tracce del disco, tutte di sua composizione tranne l'ultima, Dusk, di Andrew Hill: oggetti sonori, spesso prolungati in successione ambivalente tensione-distensione, che non rispettano gerarchie; sono cellule tematiche di un linguaggio di grammaticalitá slegata e metallica, maniera di far musica non di maniera a partire dai pricipi psichici che stanno a fondamento del nostro essere: vita, mente, anima.
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Di diverso tenore la proposta discografica del pianista Vittorio Solimene in trio con Francesco Ponticelli al contrabbasso e Riccardo Gambatesa alla batteria. L'album è Urlo Piano ed è inciso su etichetta Auand. Si tratta di un talento da poco emerso negli under 21 del jazz nazionale che si cimenta in uno standard, El Gaucho di Shorter, ed in brani suoi lavorando sul concetto-antinomia dell'Urlo (sussurrato, non alla Munch) e di Piano (avverbio di modo, sostantivo sinonimo di quiete ma anche abbreviazione di pianoforte). Opposti che si conciliano nell'alternare ragionato di temi e impro, nel conciliare dinamiche e ritmica, nel lavorare al meglio su un interplaying integrato, sull' espressivitá, lo stile melodico, il disegno armonico. Il risultato è un cd di fattura morbida ed andamento ondulato. Una prova di precoce maturitá artistica.

In un teatro antico stracolmo in ogni ordine di posto si è tenuta sabato 22 giugno la serata di gala di Taobuk, il festival del libro ideato e diretto da Antonella Ferrara. A presentare l’evento il giornalista del TG1 Rai Alessio Zucchini e la stessa Antonella Ferrara, presidente e direttore artistico del festival. 

Sul palco sfilata di big per una grande serata di letteratura, musica e cinema, che ha visto sul palco - premiati con il Taobuk Award for Literary Excellence - il premio Pulitzer  Jhumpa Lahiri, scrittrice statunitense di origine bengalese, e  Ian McEwan, uno dei più grandi autori britannici.
Ampio spazio anche alla musica internazionale più raffinata: diretti da  Valter Sivilotti e accompagnati dall’orchestra del  Teatro Massimo Bellini di Catania, partner del Festival, si sono esibiti - applauditissimi -  Simone Cristicchi, autore di tanti brani di spessore anche sociale, Nina Zilli, una delle voci più soul del panorama italiano, la violinista ex enfant prodige Anastasiya Petryshak e il mezzo soprano georgiano Nino Surguladze. Insieme a loro hanno ricevuto il Taobuk Award Nancy Brilli, Massimo Ghini e Marella Ferrera. Nel corso della serata è stata premiata anche Eleonora Bufalino, prima classificata del contest TaoTim, riservato a giovani dai 18 ai 35 anni; la ventisettenne netina ha ricevuto il premio dalle mani di Carlo Nardelli, chief strategy di Tim. 

Pubblico entusiasta e tante emozioni per un evento spettacolare che, grazie alla Main Media Partnership Rai, andrà in onda su Rai 3 sabato 13 luglio in seconda serata. Hanno dato il proprio contributo al format gli autori Federico Zatti e Valerio Callieri, il regista Stefano Sartini, il direttore della fotografia Gianluca Fiore e il direttore di scena Sara Scotti.

Taobuk continua fino a martedì con incontri, dibattiti, presentazioni di libri e interventi di grande spessore. Info taobuk.it

Taormina International Book Festival, a cui è stata conferita la Medaglia di Rappresentanza del Presidente della Repubblica, è patrocinato dal Mibac-Ministero per i Beni e le Attività Culturali, è sostenuto e promosso da Regione Siciliana – Assessorato Regionale del Turismo, dello Sport e dello Spettacolo, Assessorato Regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, Assessorato Regionale dell’Istruzione e della Formazione Professionale. Main sponsor Tim,  e con il contributo di Comune di Taormina, Parco Archeologico di Naxos, Associazione Albergatori di Taormina; Università degli Studi di Messina, Università degli Studi di Catania, Università degli Studi di Palermo, Teatro Massimo Bellini di Catania, Fondazione Bonino Pulejo, Sac Società Aeroporto Catania, Land Rover, Fondazione Sicilia, Banca Agricola Popolare di Ragusa, Istituto Enciclopedia Italiana Treccani, Treccani Cultura, Unioncamere Sicilia, Taormina Arte, Videobank, Gais Hotels Group Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, Consiglio Nazionale Forense, Ordine degli Avvocati di Messina, Taormina Arte. Mediapartner di Taobuk sono Rai e il Gruppo Gazzetta del Sud – Giornale di Sicilia.

 

Immaginiamo una caravella portoghese con a bordo musicisti italiani che si fermano nello stato insulare di Capo Verde, sotto le Canarie, per scoprirvi e portar via nel viaggio di ritorno ... musica.
L'ottavo volume di Capo Verde terra d'amore della Incipit, distribuito da Egea, si profila ancora come un bastimento carico di canzoni dal repertorio di Cesaria Evora, Teofilo Chantre, Elida Almeida che con Culla d'oro segna il giusto incipit alle 12+2 tracce sulle orme del percorso progettato da Alberto Zeppieri.
L'arcipelago è un trampolino sonoro/canoro sospeso, ad ovest del Senegal, sul continente latinoamericano che, nell'annullare la distanza oceanica, si allaccia, via Mediterraneo, alla terra madre lusitana fino, in questo caso, all'italica patria della melodia. Nel disco scopriamo infatti nostri artisti di punta quali Tosca (intensa assieme a Tete Alhinho in Bacio Furtivo), Vittorio De Scalzi dei New Trolls (nel poetico È dolce morir nel mare), Alberto Fortis (nella personale Una storia del lago), Gigliola Cinquetti con Teofilo Chantre (Ricordando Capo Verde) artigiani dell'incollare frammenti di due culture musicali non poi cosí lontane.
Alcune notazioni: Marina C feat. Aniello Misto in Il mio Anton Scorderò ricorda il Chico Buarque de Hollanda di Funeral do Lavrador come climax d'insieme ma in salsa acid-partenopea (brano riproposto poi in chiusura in versione estesa da Naif Herin); il vocoder ben temperato di Bellissima dei Sismica feat. Charbel; il santaniano Murdeira degli Oggi 4uattro; l'etnos sanguigno di Karin Mensah in Mamma Criola; Solange Cesarovna in una contrattempata Alla bandiera; il singolare Sei di Verona Se.. interpretato da Veronica Marchi; la ballad tutta coraçao Stai con me di Nancy Viera; la coralizzata A te il mio amore di Cristina Mauro. Insomma una immersione piena in un mondo in cui la musica fa parte di una vita da vivere nel quotidiano serenamente anche attraverso il gioco strumentale di fisarmonica tamburi chitarre cavaquinhos che accompagnano "morna" e valsa, passada e batuko, coladeira e funaná, e negli stessi canti di fede e credenze, di attesa e lacrime, di terra e mare, di sole e sale.

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