Login to your account

Username *
Password *
Remember Me

Create an account

Fields marked with an asterisk (*) are required.
Name *
Username *
Password *
Verify password *
Email *
Verify email *
Captcha *
Reload Captcha
Sabato, 27 Aprile 2024

Convegno Nazionale per la…

Apr 23, 2024 Hits:250 Crotone

L'Associazione "Pass…

Apr 05, 2024 Hits:726 Crotone

Ritorna Calabria Movie Fi…

Apr 03, 2024 Hits:768 Crotone

La serie evento internazi…

Mar 27, 2024 Hits:902 Crotone

L'I.C. Papanice investe i…

Mar 01, 2024 Hits:1478 Crotone

Presentato il Premio Nazi…

Feb 21, 2024 Hits:1593 Crotone

Prosegue la formazione BL…

Feb 20, 2024 Hits:1409 Crotone

Si firmerà a Crotone il M…

Feb 14, 2024 Hits:1579 Crotone

OIM: 6.000 migranti sono arrivati sulle coste italiane

Circa 6.000 migranti sono arrivati sulle coste italiane in cinque giorni e i numeri sono destinati ad aumentare nelle prossime ore. E' l'allarme lanciato dall'Organizzazione internazionale per le migrazioni a Ginevra. "6.021 migranti e profughi hanno compiuto la pericolosa traversata del Mediterraneo da martedì scorso", ha dichiarato il portavoce dell' Oim Joel Millman precisando che 174 di queste persone sono invece approdate in Grecia.

l'Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim), lancia l'allarme in un momento in cui si teme la ripresa a tamburo battente degli arrivi con la bella stagione. "Questa settimana quasi tutti gli arrivi" sono stati registrati in Italia, ha affermato un portavoce dell'organizzazione. In totale, da martedì sono giunti in Europa 5.664 migranti, ma solo 174 sono stati segnalate in Grecia. A Messina stamane sono arrivate 357 persone. L'annuncio arrivo nel momento in cui il governo italiano si appresta a inviare una lettera di aiuto all'Unione Europa per fronteggiare gli arrivi dalla Libia.

E mentre le ondate di sbarchi non si placano, il premier Matteo Renzi minimizza: "C'è un problema che riguarda il nostro Paese ma non c'è un'invasione in corso. Sono in corso iniziative ma non siamo in presenza di una invasione. È un grande problema, abbiamo idee chiare su come affrontarlo. L'Ue si faccia portatrice di una strategia a partire dagli aiuti ai paesi africani e bloccare i viaggi della morte. Io non voglio minimizzare ma voglio dare un messaggio di serietà. I numeri degli sbarchi sono appena qualcuno in più rispetto allo scorso anno. Dico a italiani: buonsenso e ragionevolezza".E mentre il premier minimizza Il governo italiano chiede aiuto all'Europa sull'emergenza migranti

È questa la sostanza contenuta nella missiva che l'esecutivo che sta preparando per invitare l'Unione Europea a un'iniziativa di ampio respiro ribattezzata "Immigration Compact". Come scrive Repubblica, le paure di Palazzo Chigi riguardano soprattutto la situazione libica, dove le fazioni contrarie al nuovo governo di Tripoli potrebbe usare la migrazione massiccia per screditare Al Sarraj. Nei giorni scorsi infatti l'Onu aveva lanciato l'allarme proprio sulle situazione in Libia paventando l'arrivo in Italia di almeno 250mila migranti.

Intanto : "La visita di Papa Francesco è di natura strettamente umanitaria. Non c'è nessun risvolto politico". Lo ha detto il direttore della sala stampa vaticana, padre Federico Lombardi, presentando il viaggio del Papa a Lesbo che si terrà sabato 16 aprile. Una visita di carattere umanitario "vissuta in chiave ecumenica", considerata la presenza, insieme al Papa, del Patriarca ecumenico di Costantinopoli Bartolomeo, e dell'arcivescovo di Atene e di tutta la Grecia Ieronymos. Il cuore della visita dei tre leader religiosi nella 'Lampedusa greca' sarà la visita al Campo profughi di Moria.

Pranzeranno con alcuni di loro in un container. Poi la firma di una dichiarazione congiunta, la preghiera, e il lancio in mare delle corone in ricordo dei migranti che non ce l'hanno fatta.
Il Papa sarà a Lesbo in tutto cinque ore e parole di vicinanza concreta saranno espresse anche per la popolazione di Lesbo, che ha mostrato solidarietà ma che vede tutte le difficoltà legate al protrarsi dell'emergenza.

Dal altro lato del problema profughi continua a provocare un enorme problema al UE : Vienna va avanti con la linea dura sui profughi, con due nuovi segnali a Roma e Budapest: annuncia la possibilità di chiudere completamente il Brennero e nello stesso giorno la costruzione di una nuova barriera, stavolta lungo il confine ungherese. Due, secondo l'Austria, i pericoli da scongiurare: un Tirolo trasformato in "sala d'attesa", se il comportamento italiano non fosse abbastanza 'rigoroso' sulla gestione dei migranti in arrivo dal Mediterraneo; e gli effetti di una tendopoli per rifugiati a Koermend, in Ungheria.

Nelle stesse ore, a Berlino, si parla una lingua completamente diversa: il governo di Angela Merkel ha annunciato infatti il raggiungimento di un'intesa per la prima "legge sull'integrazione" del Paese. Un "passo storico", così viene presentato dai socialdemocratici, nella Repubblica federale, che nel 2015 è stata investita dall'esodo di 1,1 milioni di richiedenti asilo. Nei confronti dei partner austriaci, però, la Germania tarda a prendere posizione. "Non si commentano misure di altri Stati", ha liquidato ieri la questione il portavoce di Merkel, Steffen Seibert. Per il governo del cancelliere Faymann è stato il ministro della Difesa, Hans Peter Doskozil, ad affermare all'Apa: "Se l'Italia continuasse a far passare i profughi e non prendesse indietro i respinti, chiederemmo di poter controllare anche sul suo territorio". Il Tirolo, ha avvertito, non deve trasformarsi "in una sala d'attesa".

La risposta italiana, affidata al ministro degli Esteri Gentiloni, è stata immediata: la chiusura dei confini "sarebbe un brutto segnale per l'Europa". "Vedremo di cosa si tratta", ha aggiunto il titolare della Farnesina. "Se si trattasse di muri sarebbe grave, perché vorrebbe dire che si dimentica che i problemi vanno affrontati insieme e non certo, come ha ricordato il presidente della Repubblica, erigendo muri". L'Italia spera che Vienna si fermi agli "annunci". Ma in serata ne arriva anche un altro: dalla polizia austriaca, stavolta. È in preparazione adesso anche nel Burgenland, ai confini con l'Ungheria, una nuova barriera. Misure affrontate in vista dell'entrata in funzione di un campo profughi a Koermend. Tutta un'altra musica a Berlino. In un lungo vertice, protrattosi fino a tarda notte, Angela Merkel e i suoi riottosi alleati sembrano aver d'improvviso ritrovato l'armonia perduta, con la cancelliera che promette di dare un futuro a chi potrà restare in Germania.

Ci sono nuove agevolazioni per entrare nel mercato del lavoro, e centomila cosiddetti 'Ein-Euro-Jobs', misure pubbliche per facilitare quest'integrazione. Merkel ha anche sottolineato che i richiedenti asilo hanno doveri da rispettare: i corsi di integrazione sono obbligatori, e l'accesso dei rifugiati sarà velocizzato. E ci saranno risposte forti per chi si macchia di reati. L'impegno del suo governo è "non solo registrare ma integrare", la sintesi. Un segnale di unità, dopo mesi di aspri scontri con Sigmar Gabriel e Horst Seehofer. Perfino lui, il ribelle bavarese che ha minacciato di portarla davanti alla Corte costituzionale se il numero dei migranti non fosse drasticamente ridotto, ha vestito i panni della colomba. Armonia necessaria: di fronte alla flessione registrata nei sondaggi di queste settimane dai grandi partiti nazionalpopolari, l'avanzata della destra populista di Afd può essere fermata soltanto se la politica si mostra ferma e coesa nell'affrontare i problemi e le ansie dei tedeschi.

Intanto il Governo Italiano sta preparando una nuova lettera che arrivera dopo quella inviata da Gentiloni e Alfano per protestare contro la costruzione della barriera austriaca al Brennero. Questa volta l'obiettivo è quello di mettere in piedi una strategia organica per affrontare i molti punti critici della questione immigrazione. La prima richiesta di Roma è quella di convincere le Cancellerie ad accettare la proposta di smistamento dei richiedenti asilo fatta dal presidente della Commissione Juncker. Ma la vera novità è che l'Italia chiederà alla Ue un'accelerazione sugli accordi con i Paesi dai quali i migranti partono e transitano. Con fondi destinati ai primi per bloccare il flusso di partenze, e ai secondi per bloccare il passaggio sul proprio territorio.

I tecnici di Palazzo Chigi proprio in queste ore stanno limando la lettera che nei prossimi giorni sarà inviata alle istituzioni europee e agli altri governi del continente. Partendo dal presupposto che l'Italia è il paese che più sopporta il peso dell'immigrazione, Roma presserà affinché le Cancellerie accolgano la proposta lanciata dal presidente della Commissione, Jean-Claude Juncker, di smistare automaticamente tutti i richiedenti asilo che arrivano in Europa.

Pubblicità laterale

  1. Più visti
  2. Rilevanti
  3. Commenti

Per favorire una maggiore navigabilità del sito si fa uso di cookie, anche di terze parti. Scrollando, cliccando e navigando il sito si accettano tali cookie. LEGGI