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Il Papa in Grecia a Lesbos per offrire solidarietà ai profughi

Nuovi scontri sono scoppiati tra la polizia macedone e i migranti bloccati a Idomeni che hanno tentato di scavalcare il recinto al confine con la Grecia. Le autorità greche riferiscono che i poliziotti hanno sparato gas lacrimogeni e granate assordanti per scoraggiare un gruppo di 30 persone che cercava di scavalcare la recinzione di filo spinato con l'uso di coperte. Al momento non si segnalano feriti.

In questo clima ostile Il Papa ha ricordato che sabato sarà a Lesbo,ma non a Idomeni dove esiste il vero dramma dei profughi, "per esprimere vicinanza e solidarietà sia ai profughi sia ai cittadini di Lesbo e a tutto il popolo greco, tanto generoso nella accoglienza. Chiedo per favore - ha aggiunto - di accompagnarmi con la preghiera, invocando la luce e la forza dello Spirito Santo e la materna intercessione della Vergine Maria".

"Sabato prossimo - ha detto il Papa prima di salutare i gruppi italiani in udienza generale - mi recherò nell'isola di Lesbo, dove nei mesi scorsi sono transitati moltissimi profughi. Andrò, - ha ricordato - insieme con i miei fratelli il patriarca di Costantinopoli Bartolomeo e l'arcivescovo di Atene e di tutta la Grecia Hieronymos, per esprimere vicinanza e solidarietà sia ai profughi, sia ai cittadini di Lesbo e a tutto il popolo greco tanto generoso nella accoglienza. Chiedo per favore di accompagnarmi con la preghiera, invocando la luce e la forza dello Spirito Santo e la materna intercessione della Vergine Maria".

Dalla parte del Patriarcato ecumenico si nota che : "Si rende noto che, durante l’ultimo periodo, il Patriarcato Ecumenico e personalmente Sua Santità il Patriarca Ecumenico Bartolomeo seguono  con attenzione gli sviluppi ed i conflitti bellici nella vicina regione del Medio Oriente e la cacciata dei Cristiani da quei luoghi.  Per questo Sua Santità il Patriarca ha espresso in tutti i modi fino ad oggi la Sua preoccupazione per la grande questione della ondata di profughi. Con questo spirito, si è messo in contatto attraverso un Suo rappresentate con Sua Santità Papa Francesco durante il mese di Febbraio e il 30 marzo Gli ha inviato una lettera pertinente.

Nell’ambito di tale riconosciuto interesse e della preoccupazione comune dei Capi religiosi e della necessità impellente di  assumere una loro  iniziativa collegiale ed una azione per sensibilizzare la opinione pubblica internazionale e gli Organi e Organizzazioni competenti, Sua Santità il Papa Francesco, il Patriarca Ecumenico Bartolomeo e Sua Beatitudine l’Arcivescovo di Atene e di tutta la Grecia visiteranno tra brevissimo l’Isola di Lesbo per mettersi in contatto e sostenere i profughi che si trovano lì.

Questo gesto e iniziativa dei Capi Religiosi sosterrà e rafforzerà le migliaia di profughi provati e spingerà l’assunzione di iniziative idonee per proteggere le particolari Comunità Cristiane e per affrontare correttamente la questione di massima importanza dei profughi".

Pero pioggia di gas lacrimogeni e di granate assordanti dalla Macedonia stamane su centinaia di migranti del campo profughi di Idomeni, in Grecia, un accampamento-lager a pochi chilometri da un confine sigillato da settimane e che più di 500 disperati hanno cercato di superare, tentando di abbattere le barriere di reti e muraglie che bloccano la cosiddetta 'rotta dei Balcani'.

Decine i feriti, centinaia le persone intossicate e tra loro anche molti bambini e molte donne dato che il fumo tossico dei lacrimogeni è stato portato dal vento fin sulla tendopoli. I video e le fotografie postati su Internet mostrano persone a terra svenute, con i volontari che cercano di prestare soccorso in condizioni a dir poco precarie. La polizia macedone, secondo molteplici testimonianze, ha anche sparato pallottole di gomma e almeno trenta persone sono state ferite in modo serio e sono state ricoverate nell'ospedale di Kilkis.

Le autorità di Skopje hanno negato l'uso delle pallottole di gomma ma da Atene sono arrivate dure parole di critica da chi è costretto a gestire situazioni pressoché insostenibili. "L'uso indiscriminato di prodotti chimici, di proiettili di gomma e bombe assordanti contro persone vulnerabili, e soprattutto senza che tale forza sia giustificata, è un atto pericoloso e deplorevole", hanno affermato operatori umanitari governativi.

Intanto e' stata annullata per motivi di sicurezza la visita che i presidenti di Macedonia, Slovenia e Croazia avevano in programma per oggi al confine fra Macedonia e Grecia. Nel darne notizia, i media macedoni riferiscono che e' stata la polizia a sconsigliare l'arrivo dei tre presidenti, il macedone Gjorgje Ivanov, lo slovemo Borut Pahor e la croata Kolinda Grabar-Kitarovic. I tre capi di stato avevano in programma di visitare il centro di accoglienza profughi a Gevgelija, in territorio macedone, a poca distanza da Idomeni, il campo dall'altra parte in territorio greco, dove in mattinata vi sono stati nuovi scontri fra migranti e la polizia di frontier macedone.

Intanto : le barriere che dividono l'Europa sono una zavorra che ne appesantisce il cammino". Lo ha detto il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, intervenendo a Torino all'Italian German High Level Dialogue. "Sono lieto - ha aggiunto - che il rappresentante della Commissione ieri abbia pronunciato parole chiare su quanto sta avvenendo al Brennero. Tornare indietro da Schengen sarebbe un atto di autolesionismo, per tutti". "Non basteranno i muri e le barriere a proteggerci - aggiunge Mattarella - se l'Europa non farà passi avanti come progetto comune. Abbiamo lavorato settant'anni per abbattere i muri che dividevano l'Europa: non lasciamo che rinascano, creando diffidenze e tensioni laddove, al contrario, servono coesione e fiducia".

"Lasciare senza risposte le migliaia di donne e uomini che fuggono da guerre, violenze, devastazioni e che oggi bussano alle porte dell'Europa, non è possibile", ha detto ancora Mattarella.

La Germania avrà una "legge sull'integrazione dei profughi". In un vertice prolungatosi fino a tarda notte, la coalizione di Angela Merkel ha trovato un accordo a riguardo. Si tratta di un pacchetto di misure concepito per affrontare la sfida dell'integrazione dei moltissimi rifugiati approdati nel paese lo scorso anno (oltre 1,1 milioni) e di una serie di provvedimenti anti-terrorismo

Ma l'Austria tira dritto. E dopo l'avvio della costruzione di una barriera al confine con l'Italia fa sapere che "in caso estremo" potrebbe chiudere completamente il Brennero. A dirlo il ministro della Difesa austriaco Hans Peter Doskozil - secondo quanto riporta l'Apa - durante una riunione del suo partito, lo Sphe, a Innsbruck.

Se l'Italia continuasse a far passare i profughi - ha detto - e non prendesse indietro i respinti con il Tirolo trasformato in "sala d'attesa", "chiederemo all'Italia di poter controllare noi anche sul suo territorio". Pronti, nel caso più estremo, a chiudere i confini, ha ribadito.

La replica di Gentiloni, 'se l'ipotesi di bloccare la frontiera da parte dell'Austria fosse una decisione concreta, "sarebbe grave perché significa dimenticare che i problemi vanno affrontati insieme" e sarebbe "un brutto segnale per l'Europa".

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