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Volano falchi e colombe sulla sorte del Governo

Riunione in corso a Palazzo Grazioli tra Silvio Berlusconi ed i big del Pdl. A via del Plebiscito sono ora presenti i due capigruppo di Camera e Senato Renato Brunetta e Renato Schifani. Atteso anche il vice premier Angelino Alfano, ora a palazzo Chigi per incontrare il premier Enrico Letta.

Luigi Spaventa si impegnò in Parlamento dal 1976 al 1983, "due legislature entrambe raccorciate, prassi molto italiana, da scioglimenti precoci delle Camere". Lo ha sottolineato il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, oggi a Milano, ricordando la figura di Spaventa. Oggi gli scontri politici, diversamente che in passato, producono "smarrimento di ogni nozione di confronto civile e di ogni costume di rispetto istituzionale e personale", ha aggiunto Napolitano.

Mantengo il mio ottimismo ? Si' se inteso Come ''Non pessimismo'' ma non come ''ingenuita'''. Lo ha affermato il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano avvicinato al termine del suo intervento alla Bocconi.

Pdl avanti tutta sulle dimissioni dei parlamentari, ma non mancano le voci in disaccordo anche nella compagine azzurra. I capigruppo Schifani e Brunetta in una lettera aperta a Napolitano sul Giornale chiariscono: 'il modo per uscire dal caos è rispettare la Costituzione' sulla retroattività della legge Severino. Ma l'ex ministro Martino avverte: i falchi si diano una calmata. E lo stesso Brunetta chiarisce: La fiducia? Se sarà per il Governo, non ci sarà alcun problema. Dal Pd Zanda osserva: la Carta è chiara, chiunque venga condannato in via definitiva deve subire la pena prevista e questo vale per tutti. E Franceschini avverte: è il momento della chiarezza, stop ipocrisie. Secondo il segretario della Lega Maroni 'Ora Letta può solo dimettersi'.

"In queste condizioni, prolungare l'agonia di questo governo e di questa legislatura non giova a nessuno tantomeno all'Italia. Questo Napolitano lo sa bene". Così il senatore Sandro Bondi, uno dei coordinatori del Pdl, in una nota, che invita tutti a "prendere atto" della situazione.

Secondo il leader della Lega, Roberto Maroni le firme raccolte dal Pdl ''sono una mozione di sfiducia palese nei confronti del Governo e quindi Letta dovrebbe fare solo una cosa, rassegnare le dimissioni al presidente Napolitano''.

Ieri "Letta ha parlato di umiliazione, io aggiungerei che è stato anche un colpo alla schiena per l'Italia che lavora, che cerca di uscire dalla crisi". Lo ha detto il segretario del Pd, Guglielmo Epifani, alla direzione del partito, secondo quanto viene riferito da alcuni partecipanti.

Non ho firmato e non firmerò le dimissioni perché ritengo non siano la modalità giusta per costringere le forze politiche ad assumersi le responsabilità nei confronti del paese, soprattutto in vista della prossima imminente campagna elettorale''. Lo sostiene il senatore Pdl Carlo Giovanardi, che ribadisce come la decisione della giunta su Berlusconi sia ''una mascalzonata" "incostituzionale".

Una crisi di Governo ora sarebbe un gravissimo danno per l'Italia e rischierebbe di far ripiombare il nostro Paese in una spirale negativa, con conseguenze pesanti per imprese e famiglie''. Lo affermano in una nota congiunta le associazioni delle imprese, Abi, Ania, Confindustria, Rete Imprese Italia e Alleanza Cooperative.
Napolitano?  Lui ha perso la partita, ma si ostina a negarlo come chi avendo sempre vinto (o almeno pareggiato) non riesce a darsi pace per la sconfitta. Si alzi dal tavolo di gioco, e prima di uscire, spenga le luci del Quirinale". Lo scrive Beppe Grillo sul suo blog, prima di concludere: "Il morto, già lo sapevate, è la democrazia".

"Berlusconi ha la faccia di chi pensa 'Chi mi ha fregato?'. L'accelerazione della sentenza della Cassazione lo ha inchiodato come una farfalla al muro. Continua a sbattere le ali, ma non può più muoversi. E' finito, e lo sa". Così sul suo blog Beppe Grillo. "Marina Berlusconi - aggiunge - ha detto, può capitare, una cosa sensata al pdmenoelle 'Se mio padre è un delinquente perché governate insieme?'. La risposta non è arrivata". Al Pd "i delinquenti di lotta, ma soprattutto di governo, piacciono" per il "fascino di appalti e poltrone".

Beppe Grillo sul suo blog dipinge l'attuale crisi politica come un 'poker con il morto', dove il morto "è la democrazia". Il leader del Movimento 5 Stelle ricostruisce gli ultimi mesi: "Come nei romanzi gialli per capire quello che sta succedendo ora bisogna fare un passo indietro - afferma - Tornare a quella notte né buia, né tempestosa di primavera quando si riunirono tre persone per decidere le sorti della legislatura. Ognuno di loro aveva qualcosa da guadagnare dalla partita a poker. Napolitano la rielezione e, forse, la certezza della distruzione dei nastri delle sue conversazioni con Mancino, Bersani la presidenza del Consiglio per il pdmenoelle, Berlusconi la certezza dell'impunità". Quanto alla "impunità" del Cavaliere, Grillo espone la sua teoria, puntando ancora una volta il dito contro il capo dello Stato: "A Napolitano si può imputare tutto, ma non l'ingenuità. E' altamente probabile che a Berlusconi siano state date delle garanzie che in seguito non sono state rispettate, o più probabilmente non si è riusciti a far rispettare. In altri termini l'assicurazione della prescrizione per scadenza dei termini del processo che lo ha condannato in via definitiva per truffa fiscale. Altrimenti che senso aveva fare un governo intestato alla presidenza della Repubblica, che mai si è esposta come in questo caso? Per vederlo cadere rovinosamente per un processo e una condanna altamente probabile pochi mesi dopo?". Ora, sentenzia il leader M5S, Napolitano "ha perso la partita" e perciò deve lasciare il Quirinale.

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