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Nuovo attacco a un convoglio militare in Turchia. In mattinata un'esplosione ha colpito un convoglio a Diyarbakir, principale città curda nel sud-est della Turchia, dove da mesi sono in corso scontri tra esercito e Pkk.

Secondo i media locali ci sarebbero almeno sette morti riferiscono media locali. A colpire il convoglio militare è stata una mina fatta detonare a distanza alle 9:40 locLI da sospetti membri del Pkk. Attacchi del genere contro i soldati sono stati compiuti diverse volte negli ultimi mesi nel sud-est della Turchia, dopo che la scorsa estate è riesploso il conflitto tra Ankara e i combattenti curdi. Intanto dopo l'attentato di Ankara di ieri sera, costato la vita a 28 persone, la scorsa notte jet turchi hanno compiuto raid aerei su vasta scala contro postazioni del Pkk curdo nelle montagne del nord Iraq. Lo riferiscono fonti militari, secondo cui è stata colpita la regione di Haftanin, dove sarebbero nascosti alcuni dei leader dell’organizzazione. I bombardamenti sono avvenuti poche ore dopo l’esplosione di un’autobomba nel centro di Ankara al passaggio di un convoglio militare, in cui sono morte almeno 28 persone.

I raid sono stati confermati dal premier turco Ahmet Davutoglu, che ha parlato di circa "70 obiettivi colpiti" nel corso di bombardamenti iniziati intorno alle 21:30 locali di ieri, circa 3 ore dopo l’attentato di Ankara. Secondo le autorità turche dietro l'attentato di Ankara ci sarebbe un kamikaze curdo-siriano.

Intanto è stato identificato l'attentatore suicida che ieri si è fatto esplodere con un'autobomba al passaggio di un convoglio militare nel centro di Ankara, uccidendo almeno 28 persone. Si tratterebbe di un cittadino siriano di nome Saleh Nejar. Secondo il quotidiano Sozcu era un membro delle milizie curdo-siriane dell'Ypg. L'uomo, 24 anni, sarebbe stato identificato attraverso le impronte digitali e secondo i media locali, che citano fonti vicine all'indagine, era entrato in Turchia a luglio come rifugiato dalla Siria. Indiscrezioni confermate poi dal premier turco Ahmet Davutoglu. "L'attacco è stato compiuto dal Pkk insieme con una persona entrata in Turchia dalla Siria", ha sostenuto Davutoglu, aggiungendo che "le indagini proseguono e probabilmente ci saranno altri arresti". Ankara considera il Pkk e i curdi-siriani del Pyd come organizzazioni terroristiche legate tra loro.

Il leader dei curdi siriani dell'Ypg nega che il suo gruppo sia dietro gli attentati in Turchia e mette in guardia Ankara su eventuali operazioni di terra in Siria. Dopo le accuse del premier turco Ahmet Davutoglu, il leader dei curdi-siriani Salih Muslim ha negato ogni responsabilità del gruppo o del suo braccio armato Ypg nell'attacco che ieri ha ucciso 28 persone ad Ankara e nell'esplosione di oggi a Diyarbakir dove sono rimasti uccisi almeno 7 militari. "La realtà è che nessuna nostra unità è coinvolta e ha niente a che fare con le esplosioni", ha detto Muslim. Anche il Pkk si era dichiarato estraneo all'attacco, aggiungendo però che "potrebbe essere stata una rappresaglia per i massacri in Kurdistan".

Ankara considera il Pyd, principale forza curda in Siria, e il suo braccio armato Ypg, come organizzazioni terroristiche. Nei giorni scorsi forti contrasti sono emersi con gli Usa, attaccati dal presidente Recep Tayyip Erdogan perché si rifiutano di considerare i membri del Pyd come terroristi. Washington ha più volte espresso apprezzamento per il ruolo dei curdi nella lotta all'Isis sul terreno.

Bertolaso torna in pista...il centro-destra candida Guido Bertolaso come sindaco di Roma. "Sono onorato della proposta che Silvio Berlusconi, Matteo Salvini e Giorgia Meloni mi hanno formulato. Grazie al progressivo miglioramento delle condizioni di salute della mia adorata nipotina, che mi consentono di riacquisire la necessaria tranquillità, accetto questa nuova sfida", afferma Bertolaso.

"Primarie? Questo dovete chiederlo a partiti politici,risponde ai Giornalisti, io non appartengo a nessuno schieramento. Tre leader politici mi hanno chiesto di candidarmi. Se non hanno ritenuto di farle avranno le loro buone ragioni". Così Guido Bertolaso, candidato del centrodestra per il Campidoglio risponde a chi gli chiedeva se fosse disposto a fare le primarie ad esempio con Francesco Storace e Alfio Marchini

Riguardo le sue Vicende giudiziarie risponde ai Giornalisti : "Ci sono state tante archiviazioni in questi ultimi sei anni su argomenti connessi alle note vicende. Ci sono ancora degli sciacalli all'opera per calunniare la gente. Al momento in corso ci sono due processi. Quello sul G8 va avanti da 6 anni e non si è ancora concluso, certo non si concluderà prima delle elezioni comunali. Purtroppo per me, perché dovrei essere tra coloro che si direbbero soddisfatti dalle eventuali sentenze, anche perché è già emersa la mia totale estraneità in tanti casi". Così Guido Bertolaso candidato del centrodestra al Campidoglio interpellato dall' ansa sulle sue vicende giudiziarie. "In passato, per due volte io ho chiesto il rito abbreviato e per due volte mi è stato negato perché l'obiettivo evidentemente era prendere una persona per bene e tenerla nel frigo più a lungo possibile. Oggi il tribunale che mi sta giudicando è composto da magistrati seri, ma il lavoro da fare è tanto. Per me scatterà la prescrizione per il G8 probabilmente in estate, come per l'Aquila, ma come è noto io vi rinuncerò", conclude.

Al via anche ufficialmente con la presentazione dei concorrenti la corsa per le primarie per la scelta del candidato sindaco della coalizione di centrosinistra a Roma. Il segretario del Pd del Lazio Fabio Melilli ha presentato i sei candidati. "Abbiamo ritenuto di ammettere anche Chiara alle primarie", ha aggiunto parlando della ragazza autistica che parteciperà.

"Noi abbiamo sempre visto con favore la candidatura di Alfio Marchini. Ci riuniremo nei prossimi giorni, ma siamo assolutamente orientati a sostenere Marchini, e non lo facciamo in una logica di partito ma in una logica civica". Lo afferma il ministro dell'Interno Angelino Alfano a 'In 1/2 ora', su RaiTre

Intanto Bertolaso negli ultimi cinque anni é stato lontano dalla vita politica. Si è occupato di volontariato in Africa, in Sierra Leone, con il Cuamm come aveva annunciato dopo aver lasciato nel novembre del 2010 la Protezione civile, il "pronto soccorso" del Paese (espressione da lui coniata) guidato per 9 anni. Quasi un decennio in cui il medico specializzato in malattie tropicali - scelto da Francesco Rutelli per gestire la grana dell'organizzazione del Giubileo, portato da Silvio Berlusconi nel 2001 alla guida del Dipartimento e confermato in quel ruolo da Romano Prodi e poi ancora dal Cavaliere - ha ridisegnato il volto della protezione civile grazie alle indubbie capacità organizzative, riconosciute anche dai suoi non pochi nemici, e al suo piglio decisionista.

Sono pero i grandi eventi, pero', a dargli le soddisfazioni più grandi e i dolori più forti. L'organizzazione dei funerali di papa Giovanni Paolo II, con 4 milioni di pellegrini a Roma e 200 capi di stato e di governo fila via senza un problema. Non va cosi', invece, per il G8 a La Maddalena: dall'inchiesta della procura di Firenze, poi passata a Perugia emergono storie di massaggi, favori sessuali, compensi in denaro e case in prestito. Tutte regolarmente smentite da Bertolaso. I guai giudiziari restano tuttavia sullo sfondo della sua candidatura a sindaco. Sono ancora in piedi, infatti, i processi che lo vedono coinvolto, quello per il G8 della Maddalena e il Grandi Rischi bis" a L'Aquila. Ma Bertolaso si dice ottimista: "mancano poche udienze e sarò assolto perche' il fatto non sussiste".

Un personaggio scomodo, per sua stessa ammissione, a destra e a sinistra.Perché "dico sempre - la sua spiegazione - quello che penso". Dal terremoto di San Giuliano di Puglia un anno dopo la sua nomina, Bertolaso le ha viste tutte: lo tsunami nel sud est asiatico, per il quale fece scattare i soccorsi dall' Italia, le frane, gli incendi e le alluvioni che hanno provocato centinaia di vittime, l'orribile 2009 con i 37 morti di Messina, i 32 della strage di Viareggio e soprattutto le 308 vittime del terremoto dell'Aquila. Proprio in Abruzzo Bertolaso ha giocato la sua partita più difficile: scegliere tra dare subito un tetto agli oltre 60mila sfollati o partire dalla ricostruzione del centro dell'Aquila e lasciare i cittadini per anni in tende e container. Lui ha preferito la prima soluzione. Il tempo ha poi detto se quella sia stata una scelta giusta. In 9 anni l'ex regista della Protezione Civile ha avuto anche il tempo di provocare un mezzo incidente diplomatico con Hillary Clinton, quando dopo il terremoto di Haiti ha criticato gli Usa per la gestione dei soccorsi. E di finire travolto dall'eterna emergenza rifiuti di Napoli.

"Non sono avversari per me, sono concorrenti ed io non ho intenzione di fare guerra a nessuno. Vedo in Giachetti e Morassut persone preparate e per bene. Sarà da vedere se sono in grado di governare e affrontare problemi complessi come quelli di una città come Roma. Decideranno i romani". Così all'ansa il candidato al Campidoglio per il centrodestra Guido Bertolaso interpellato sui due maggiori sfidanti messi in campo dal Pd.

Banca Etruria è ufficialmente insolvente.....Lo ha stabilito il Tribunale fallimentare di Arezzo, che ha depositato la sentenza con cui dichiara lo stato della vecchia Banca Etruria e respinge il ricorso di incostituzionalità del decreto sulla risoluzione presentato dagli avvocati dell’ex presidente Lorenzo Rosi. Le motivazioni della sentenza accolgono la richiesta di insolvenza formulata dal commissario liquidatore della banca, Giuseppe Santoni.
Gli atti sullo stato di insolvenza di Banca Etruria saranno ora inviati al procuratore della Repubblica della città toscana, Roberto Rossi, che attendeva la decisione per valutare l'eventuale apertura di un' indagine per bancarotta fraudolenta.

Le consulenze da 17 milioni di euro, la liquidazione all'ex direttore generale Luca Bronchi da 1,1 milioni di euro, i premi aziendali, i fidi concessi agli imprenditori considerati "vicini" ai dirigenti saranno probabilmente al centro del lavoro del procuratore che, se ravviserà gli estremi per la bancarotta fraudolenta, potrebbe far confluire in tale fascicolo anche il lavoro di indagine per conflitto di interessi ancora non chiuso e che vede indagati Lorenzo Rosi e il dirigente Luciano Nataloni.

Dell'ultimo cda della banca hanno fatto parte Lorenzo Rosi, presidente, vicepresidente vicario Alfredo Berni, vicepresidente Pierluigi Boschi, padre del Ministro Maria Elena, Alessandro Benocci, Claudia Bugno, Carlo Catanossi, Giovanni Grazzini, Alessandro Liberatori, Luigi Nannipieri, Luciano Nataloni, Anna Maria Nocentini, Andrea Orlandi, Felice Santonastaso, Claudio Salini, Ilaria Tosti.

"Una decisione importantissima - afferma il Codacons - che apre ora la strada al procedimento per bancarotta fraudolenta nei confronti degli ultimi amministratori della banca. Non appena la Procura di Arezzo aprirà il fascicolo per il reato di bancarotta fraudolenta, il Codacons si costituirà parte offesa nel procedimento, a tutela degli investitori dell’istituto di credito - spiega il presidente Carlo Rienzi - Offriremo inoltre assistenza legale a tutti i risparmiatori di Banca Etruria che hanno visto azzerato il valore delle proprie obbligazioni a seguito del decreto salva-banche, per costituirsi parte offesa nell’indagine e chiedere in tale contesto il risarcimento dei danni patrimoniali subiti".
Secondo i dati del Codacons "sono già più di 2000 infatti i piccoli risparmiatori di Banca Etruria che finora si sono rivolti" all’associazione "per avviare iniziative legali finalizzate ad ottenere il rimborso dei soldi persi a causa del salvataggio dell’istituto".
Si dice preoccupata anche Cgil Toscana. "Molte associazioni - si legge in una nota - soprattutto quelle dei consumatori, sono fortemente e giustamente preoccupate per la sorte dei risparmi delle 130.000 famiglie coinvolte nel caso Banca Etruria, risparmi accumulati nel tempo e con non pochi sacrifici. La Cgil è in attesa che la politica intervenga rapidamente per risolvere definitivamente il problema - da censurare la scelta del governo di non affrontarlo nel Consiglio dei ministri di ieri- e che la magistratura individui e punisca chi ha portato la banca al fallimento".
"Renzi ha preferito blindare la Boschi e lasciare al proprio destino i cittadini truffati da banca Etruria e da altri istituti - dichiara il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri -. Nessuna garanzia reale sui rimborsi. Il provvedimento varato dal governo non da alcuna risposta a coloro che sono stati ridotti sul lastrico. Evidentemente i conflitti di interesse, le responsabilità di membri del governo e di loro familiari, le ambiguità di Renzi e dei suoi amici del mondo della finanza hanno portato a questa scelta intollerabile. La gente massacrata da autentici speculatori resta senza alcuna risposta e garanzia. Anche perché le procedure di rimborso non sono state avviate in alcun modo. È una vergogna quanto accade prosegue il senatore -. Chiediamo risposte immediate a tutela di chi ha subito un danno così grande".
Intanto Matteo Renzi al termine del cdm, spiega che nel decreto Banche che "nessuna misura è risolutiva ma sono ulteriori tasselli di consolidamento del mosaico del sistema bancario".Il sistema italiano è solido, non è il più preoccupante del mondo, sono molto più preoccupato per banche di altri paesi anche più solidi dell'Italia anche perchè una crisi del sistema bancario, ad esempio, in Germania ha certo effetti anche da noi".

Le Bcc saranno sotto una holding unica ma chi non vorrà aderire avrà il suo paracadute di uscita, l'accordo Ue sulle garanzie diventa legge, le vendite all'asta fallimentari saranno meno care e le norme per gli indennizzi ai risparmiatori arriveranno nei prossimi giorni. Dopo un cdm durato tre ore il governo vara il nuovo 'decreto banche', asciugato rispetto alle attese, e la riforma del settore cooperativo vede finalmente la luce, alla fine di mesi di frenate e modifiche con il governo che accoglie una delle proposte avanzate da alcuni segmenti della cooperazione critici del provvedimento.

Un risultato giunto al termine di un confronto dentro all'esecutivo con alcuni ministri che si sono impuntati contro l'ipotesi prospettata in extremis ieri sera di creare più gruppi, tornando allo schema originale proposto nell'autoriforma. Per la parte degli indennizzi invece si è deciso di andare avanti, come nelle attese, con i semplici decreti previsti dalla legge di stabilità e non più con un decreto legge. "Non c'è nessun rinvio" - ha chiosato il premier, le misure previste "per i rimborsi delle persone che verranno riconosciute come truffate dall'arbitrato sono sostanzialmente pronte e arriveranno a giorni". Sul fronte delle Bcc alla fine quindi la mediazione fa salva la creazione di un grande gruppo cooperativo con una massa critica che possa andare "nella direzione del consolidamento" auspicata dal premier più volte mantenendo "un modello, quello delle Bcc, che non va buttato tutto via, va difeso ma anche protetto". Le banche quindi saranno "libere di non aderire" alla holding e rimanere cooperative o spa a patto però che abbiamo una soglia minima di patrimonio di 200 milioni di euro e che versino, per poter mantenere le riserve (ora formalmente pubbliche) all'erario il 20%.

Attualmente, come ricorda il ministro Padoan, sono circa una 'decina' che corrispondono a questo identikit ma non è detto che tutti scelgano di stare fuori dalla nuova holding. Il governo invece non ha accolto l'idea di consentire agli istituti la trasformazione in popolari contenuta nel progetto di autoriforma. Sulle popolari infatti il premier ha ribadito come l'azione del governo punta a non crearne di nuove ma di aggregarne.

"Ci auguriamo" che la riforma delle banche popolari "sia recepita nel modo più intelligente e innovativo possibile dai singoli soggetti delle banche popolari, spero possano rapidamente fondersi, unirsi, aggregarsi, nel rispetto della loro autonomia". E oltre alle Bcc l'esecutivo punta a rafforzare il sistema bancario, velocizzando la cessione dei crediti. "Le vendite all'asta saranno per tutto il 2016 esenti dall'imposta di registro, vale più di 200 milioni ed è un messaggio per semplificare la questione dei crediti incagliati". In seguito arriverà, attraverso un ddl approvato stasera, anche il riordino complessivo del diritto fallimentare. "Il sistema italiano è solido, non è il più preoccupante del mondo, sono molto più preoccupato per banche di altri paesi anche più solidi dell'Italia anche perché una crisi del sistema bancario, ad esempio, in Germania ha certo effetti anche da noi" ha concluso il premier.

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