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11 settembre, New York non è più sola

Quindici anni fa, l'11 settembre del 2001, New York veniva colpita al cuore, con l'attacco alle Torri Gemelle. Da allora la Grande Mela si e' risollevata e si e' rafforzata ma resta ancora oggi una citta' blindata.

Dal mirino non e' mai uscita, anzi le minacce da cui si difende sono aumentate: non c'e' piu' infatti solo Al Qaida. Dall'Isis agli estremisti 'cresciuti' in casa, la citta' ritenuta il simbolo del capitalismo e' minacciata da piu' parti. Ma rispetto al passato, New York non e' piu' sola e non e' piu' la meta per eccellenza.

Se fino a qualche anno fa era ritenuta, insieme al resto degli Stati Uniti, il nemico numero uno da colpire per i terroristi, ora le fa 'compagnia' l'Europa, meta preferita degli ultimi attacchi. Parigi, Bruxelles e Nizza ne sono un esempio. Jihadisti di vecchia militanza e lupi solitari di varia origine hanno ampliato il raggio d'azione, prendendo di mira anche il Vecchio Continente e mostrando come il mondo e' profondamente cambiato. La primavera araba, la caduta dei dittatori in Nord Africa e nel Golfo Persico ha rivoluzionato gli equilibri, anche per i terroristi.

Ovviamente la citta' si e' risollevata: a oltre 15 anni di distanza il World Trade Center e' tornato quasi pienamente operativo. La Freedom Tower ha aperto i battenti, anche se l'attesa corsa a ripopolare con uffici e attivita' commerciali l'area colpita non e' cosi' veloce come previsto. I prezzi alle stelle e i tempi lunghi della ricostruzione hanno spinto le banche e le vecchie attivita' dell'area a ricollocarsi, e ora tornare al World Trade Center non sembra piu' conveniente. Ma in molti hanno scommesso su una rinascita dell'area: tra gli altri Eataly che ha investito 38 milioni di dollari in uno spazio di 5.000 metri quadrati nel cuore di Ground Zero. Un luogo significativo, nella Torre 4 del World Trade Center, proprio di fronte al parco con le due fontane che ricordano le Torri Gemelle abbattute.

Ma oggi alle ore 8.46 ora di New York: l'America si e fermata. Come a Ground Zero e' scattato ovunque un minuto di silenzio per ricordare le vittime dell'11 settembre 2001, nell'ora in cui il primo aereo - un Boeing 767 dell'American Airlines - si schianto' contra la prima delle Twin Towers del World Trade Center di Manhattan, la torre nord. Poco dopo il secondo schianto contro la torre sud.

A Ground Zero, simbolo della rinascita della città, sono arrivati entrambi i candidati alle presidenziali, prima Donald Trump e poi Hillary Clinton. I due si sono ignorati. 

La candidata Dem si è allontanata prima della fine della cerimonia. Secondo indiscrezioni non confermate avrebbe accusato un malore.  Lo riporta un tweet della Fox. Questo sarebbe il motivo della sua uscita prima della fine della lettura dei nomi delle vittime. Il malore accusato da Hillary Clinton a Ground Zero e' stato dovuto al caldo. Lo afferma il portavoce della campagna della candidata democratica che spiega come ora l'ex first lady sia a casa della figlia Chelsea e si sente molto meglio".

A tradirla a Ground Zero e' stato certamente il caldo, in una giornata durante la quale la temperatura percepita e' stata certamente superiore a quella reale per via dell'alto tasso di umidita'. A spiegare la decisione di Hilary Clinton di lasciare in fretta e furia Ground Zero, ben prima della fine della cerimonia, era stato il suo portavoce Nick Merrill, dopo quasi un'ora e mezza di silenzio e di mistero che tra i giornalisti presenti aveva alimentato le piu' disparate congetture. I pochi testimoni che hanno assistito alla scena hanno subito parlato di un malore improvviso che ha costretto l'ex first lady a lasciare il luogo dove una volta sorgevano le Twin Towers, sostenuta da un agente del Secret Service. Il primo a dare la notizia il reporter di Fox News presente alla cerimonia. Le immagini diffuse in seguito mostrano la Clinton appoggiata ad una colonnina sul margine del marciapiede mentre si aspetta il van che la deve portare via. Al momento di salire sul veicolo si nota chiaramente come le ginocchia della ex first lady cedano. Non riesce a camminare e le persone attorno a lei di fatto la tirano su di peso.

Insomma, se non proprio uno svenimento, un mancamento. Anche i giornalisti del pool che segue ovunque la candidata vengono tenuti a lungo all'oscuro di quanto accaduto. Non sanno dove sia stata portata. Sara' sempre il portavoce a comunicare che Hillary era a casa della figlia Chelsea, nel Flatiron District di Manhattan, e che si era ripresa. E' stata poi la stessa Hillary a rassicurare tutti, incrociando i giornalisti sotto l'abitazione: "Sto alla grande", ha detto. "Oggi a New Yok e' una bellissima giornata", ha quindi aggiunto, forse riferendosi al caldo. Poi di nuovo in auto, direzione Chappaqua, a nord di New York, dove i Clinton hanno la residenza. E' qui che probabilmente e' stata visitata dal medico.

Hillary Clinton ha cancellato dalla sua agenda il viaggio in programma oggi e domani nella costa occidentale degli Stati Uniti, in seguito al malore accusato durante la cerimonia a Ground Zero nel 15/o anniversario degli attentati alle Twin Towers, malore causato da una polmonite secondo quanto dichiarato da Lisa Bardack, medico curante della candidata democratica alla Casa Bianca. Hillary Clinton doveva volare oggi in California per due giorni dedicati alla raccolta di fondi per la sua campagna elettorale e per un'apparizione nel talk-show televisivo condotto da Ellen DeGeneres.

Donald Trump, anch'egli presente a Ground Zero, non si e' accorto di nulla. Del resto i due, finche' sono stati entrambe presenti, si sono praticamente ignorati tenendosi a debita distanza. Nessun commento del tycoon, che con eleganza decide di non infierire, lui che piu' volte attraverso la sua campagna ha espresso dubbi sullo stato di salute dell'avversaria, l'ultima volta in agosto. ll tema pero' rischia di tornare inevitabilmente al centro della campagna elettorale, a meno di due mesi dal voto. La Clinton, che poco prima di lasciare l'incarico di segretario di Stato era stata operata per un ematoma alla testa procuratosi in seguito ad una caduta, e' stata spesso attaccata da una parte della stampa ostile che fa insinuazioni sull'esistenza di problemi di salute della ex first lady, che compira' 69 anni ad ottobre. Insinuazioni che la campagna del tycoon ha piu' volte cavalcato, contrapponendo invece cartelle cliniche che attesterebbero l'ottimo stato di salute di Trump, 70 anni

A morire in seguito agli schianti e al crollo delle Torri Gemelle quasi 3 mila persone, tra cui molti vigili del fuoco e poliziotti intervenuti per i soccorsi. Al primo minuto di silenzio durante la cerimonia ne seguono altri cinque per ricordare il secondo schianto contro la torre sud, i momenti del crollo delle Twin Towers, l'aereo che si e' abbattuto sul Pentagono a Washington e quello precipitato in un campo della Pennsylvania prima di arrivare a colpire probabilmente la sede del Congresso americano.

Il presidente Obama ha ricordato le vittime al Pentagono. "Difendere non solo il nostro Paese ma anche i nostri ideali": questo lo spirito dell'11 settembre per Barack Obama, intervenuto alla cerimonia svoltasi al Pentagono. Il suo appello: "Gli americani non devono cedere alla paura". "Sappiamo che la nostra diversita', la nostra variegata eredita' non e' una debolezza - ha detto il presidente Usa - ma la nostra piu' grande forza".

Se Al Qaida era fino a poco fa era il simbolo del terrorismo per eccellenza, ora e' l'Isis che, piu' al passo con i tempi, minaccia il mondo, conquistando un numero crescente di combattenti e ispirando giovani e non a combattere al suo fianco e a colpire nel nome dell'Islam.

Attacchi e minacce, quelli dell'Isis, che infiammano il dibattito soprattutto politico, dando vita a una retorica di scontro quasi religioso. Donald Trump negli Stati Uniti ne e' uno dei protagonisti con proposte provocatorie per bloccare l'ingresso dei musulmani negli Usa ma anche per registrare quelli gia' nel Paese, cosi' da monitorarli piu' facilmente.

L'uccisione nelle scorse settimane dell'imam di Ozone Park, nel Queens, ha riaperto il dibattito sui crimini alimentati dall'odio e dalla retorica politica. Le possibili celebrazioni nella stessa giornata allarmano la polizia, che - come ha già assicurato - rafforzera' i controlli vicino alle moschee. Queste ultime stanno rivedendo i programmi, con celebrazioni al chiuso invece che all'aperto come in precedenza.

Con il passare degli anni le commemorazioni per l'anniversario dell'11 settembre si riducono, ma nessuno dimentica e vuole dimenticare l'accaduto.

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