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Perchè il titolo La scena nel crimine? 

Leoncavallo intravide quasi 30 anni dopo, in un lontano delitto del 1865 avvenuto a Montalto Uffugo, la possibile scena di un melodramma. Quell'episodio vissuto da giovanetto, evidentemente, venne trattenuto dalla memoria. Da quí germinò Pagliacci.

Si dice in psicologia che la memoria è selettiva, trattiene ed a volte rinviene. Elimina gran quantitá di informazioni prive di senso che non vengono rielaborate. Si deteriora la traccia mnestica, i ricordi si cancellano col tempo, alcuni sono rimossi. Ma non tutti i ricordi si indeboliscono. Questo è quanto ritengo sia avvenuto con Leoncavallo che in qualche modo azionò la memoria di rievocazione richiamando in mente qualcosa a suo tempo immagazzinato. Ma anche la memoria episodica, di tipo biografico sulle specifiche esperienze personali e quella semantica, che attiene ai significati, agirono, è probabile, in quel flashback di lungo termine. La memoria semantica (il fatto, gli umori, il luogo) e quella a lungo termine possono pienamente applicarsi al Leoncavallo che rievoca frammenti del passato.

Nel compositore, davanti a Cavalleria Rusticana, nel 1890, scattò forse il "riconoscimento"  dell'imprinting pregresso, la messa a fuoco di immagini riposte in mente magari non classificate (ma anche del luogo Montalto) che lui rimodellò liberamente.

L'eco in famiglia di quel fatto di cronaca nera fu avvertita in modo forte?

Trattandosi del domestico, direi di si. Fu un omicidio in u n certo senso di vicinato. Il padre Vincenzo, che era pretore ed istruí inizialmente l'indagine, cedette il posto a un giudice supplente. Per terzietá, forse, essendo toccato in prima persona da quel caso la cui eco avrebbe investito la comunitá montaltese per più generazioni.

Gli atti processuali svelano la veritá?

Quella processuale coincide con la realtá fattuale. Ma la versione di Ruggiero manca.

Il piccolo non fu ascoltato.

Ma il libro, un saggio inchiesta storico/ musicale, è "doppio" ?

All'inizio si esamina il perchè del soggetto,e si è attorno al 1865, 

poi interviene il tema teatrale, il verismo, a fine 800.

Per proseguire per tutto il 900 fino ad oggi. Quindi la metodologia è storico-sociale e coinvolge aspetti musicali e teatrali. 

Nel libro si parla del processo ma un pò ovunque affiorano sono temi giuridici, il plagio, per esempio, ma anche criminologici, sul tipo di delitto, passionale o d'impeto.

A Montalto ci fu predeterminazione. La sentenza parla chiaro.

Il padre magistrato che ruolo ebbe nella vita di Leoncavallo?

Determinante, non c'è dubbio. Fu una presenza autorevole che si ritrovò a confrontarsi con vicende tragiche del proprio tempo.

E la madre?

Da lei il compositore ereditò la sensibilitá artistica e la passione per la musica.

Puccini, Mascagni...vi si parla dei rapporti con questi e altri operisti scrittori intellettuali letterati...

È una biografia , la sua , che vi si intreccia di continuo.

Si può raccontare la storia dell'opera attraverso una opera verista come Pagliacci?  In particolare i personaggi come Nedda Canio Silvio hanno un valore sempre attuale?

E' la tesi del volume: si racconta di un melodramma che ha attraversato la storia dell'opera. E i tipi sono "maschere" antropologiche universali. 

C'è una parte del libro dove si parla oltre che di Montalto, del Cilento e della costa tirrenica, Castellabate, Eboli, Sanza, Potenza, quest'ultima centralissima tappa negli anni di formazione e, in parallelo, nella biografia del padre Vincenzo.

Dai tipi ai topoi. I luoghi sono importanti nel delineare la figura di Leoncavallo. A questa direttrice tutta meridionale ovviamente poi si aggiunge il tassello Montalto.

Ma pensiamo anche a una mappatura biografica estesa e importante.

Estera:  Egitto Francia Germania Svizzera e anche USA.

E al nord italiano, Milano con la prima di Pagliacci, Bologna e Carducci, Montecatini. La Toscana... Esiste una geografia leoncavalliana! Da cui non si può prescindere per penetrare , diciamo cosi, nel personaggio e soprattutto , nella produzione artistica.

Parliamo del Sud.

Nella presentazione del libro, avvenuta al Museo Archeologico Provinciale di Potenza a cura della Associazione Leoncavallo diretta da Elena Sabatino in collaborazione con Franco Pascale per conto del Museo Leoncavallo di Montalto Uffugo, si è dibattuto ampiamente di questo tema. Si spera di poterlo approfondire in altre occasioni visto che fra due anni sará il centenario dalla morte del musicista. Sará un'ottima occasione per tutte le "location" leoncavalliane meridionali di riappropriarsi del "loro" Leoncavallo.

 

 

La globalizzazione va modellata. E’ possibile migliorare redditività e sostenibilità dell’economia globale, promuovere mercati aperti e regolamentati e, al tempo stesso, assicurarsi che i benefici della globalizzazione si diffondano nelle società, incrementando l’investimento nell’educazione e nella formazione continua.

E’ il messaggio che al G20 ha lanciato il B20: il business forum ad esso collegato, la community delle imprese. In occasione del vertice di Amburgo, il Presidente del B20, Jürgen Heraeus, ha fugato qualsiasi dubbio sulla posizione del mondo degli affari in merito a economia di mercato e salvaguardia dell’ambiente. L’accordo sul clima di Parigi va attuato e non c’è spazio per rigurgiti protezionistici. Difesa del clima e crescita economica, ha sottolineato Heraeus, sono obiettivi che non solo non si escludono a vicenda ma che, anzi, possono essere perseguiti con reciproci vantaggi. Coniugando innovazione e competitività con qualità della vita e rispetto dei principi alla base di una leale concorrenza.

E’ questa la piattaforma consegnata dalla community degli affari a quella dei governi, che, pur tra difficoltà e travagli, ha finito per recepirla.

Tra l’elite dell’imprenditoria mondiale del B20 c’è il fondatore di Protom l’imprenditore napoletano Fabio De Felice, uno dei principali esperti italiani di digitalizzazione delle imprese e docente universitario di Ingegneria degli impianti industriali.

“Il clima, il rispetto dell'ambiente e la sostenibilità sono le sfide del presente e del futuro”, dichiara De Felice. “Vanno affrontate con determinazione e lucidità, sia nell’interesse del comune cittadino, sia per le ripercussioni concrete sulla vita delle piccole e medie imprese. A maggior ragione in un paese come l’Italia, in cui le pmi sostanziano in gran parte il tessuto imprenditoriale”. Ma, per De Felice, è fondamentale che questi grandi orizzonti tematici vengano affrontati dalla comunità internazionale nel suo complesso. Come ha rimarcato il Presidente di B20 Heraeus, “Le sfide globali richiedono soluzioni globali. Univoche soluzioni nazionali sono destinate a fallire”. Per De Felice, questa vision si declina soprattutto in un modo: “la crescita economica deve andare di pari passo con la responsabilità sociale ed ambientale. L'innovazione e la ricerca devono quindi tener conto di obiettivi come l'inclusione economica e sociale. Nel nostro piccolo lo facciamo con Protom, che nel 2016 ha aderito al Global Compact e sviluppa i suoi business nel totale rispetto della sostenibilità ambientale”.

L’importanza della funzione del G20 quale principale e indiscusso Forum decisionale di cooperazione economica e regolamentazione finanziaria è nota a tutti.

Dalla creazione nel 1975 del G7 che riuniva i Capi di Stato e di Governo dei sette maggiori Paesi industrializzati (Stati Uniti, Giappone, Germania, Francia, Italia, Regno Unito e Canada), allargato alla Russia dal 1998, il Forum si è sempre più ampliato al fine di includere, nel dialogo sulle questioni di maggior rilievo a livello globale per la stabilità economica e finanziaria, a partire dal 1999, anche i nuovi Paesi emergenti quali Arabia Saudita, Argentina, Australia, Brasile, Cina, Corea del Sud, India, Indonesia, Messico, Sudafrica e Turchia, oltre all’Unione Europea.

Il Forum è stato formalizzato ufficialmente in G20 a partire dal 2008. Di pari passo con l’allargamento del Gruppo ai nuovi protagonisti della scena economica attuale, in considerazione del loro crescente contributo al PIL mondiale, il G20 ha mostrato anche una maggiore apertura nei confronti del settore privato dell’economia, quale riconoscimento del suo ruolo di motore per la crescita economica, fonte di risorse per gli investimenti e stimolo per l’occupazione. Gli stessi leader del G20, nelle loro dichiarazioni conclusive, hanno ribadito negli ultimi anni la necessità di una maggiore cooperazione dei Governi col settore privato attraverso partnership pubblico-private e misure volte a rafforzare il ruolo di tale settore a beneficio delle economie di tutto il mondo.

La sinergia della business community con il G20 è nata nel 2010 nel corso del Summit ospitato dal Canada, quando questa fu invitata per la prima volta a far sentire la sua voce. Il Business 20 (B20), il Forum attraverso cui le imprese e loro associazioni, tra cui la ICC, producono raccomandazioni di indirizzo per l’incontro annuale del G20, rappresenta oggi oltre 6,5 milioni di imprese di tutti i settori e tutte le dimensioni.

Da allora, il B20 è divenuto un appuntamento fisso annuale quale canale privilegiato del settore privato per veicolare il punto di vista delle imprese ai Governi impegnati nel rafforzamento delle misure per la ripresa economica.


Con quartier generale a Napoli e sedi a Milano, Londra, Tolosa e Rio de Janero e con  oltre 200 addetti Protom è una realtà leader a livello europeo nei servizi avanzati di ingegneria e consulenza per lo sviluppo di progetti e soluzioni ad alto grado di innovazione. Protom negli ultimi mesi è stata agli onori delle cronache per avere realizzato, dopo aver vinto una gara internazionale, il Museo Corporea a Città della Scienza, la più grande opera pubblica in ambito culturale fatta negli ultimi anni in Europa, per la quale il team dell'area It dell'azienda ha anche realizzato innovative applicazioni di realtà aumentata.

 

Ha avuto per scopo la raccolta di fondi per progetti in sostegno dei bambini della Siria vittime dalla guerra la seconda edizione del Festival dell'Arte organizzato a Cutro, nella serata del 10 giugno, dal Comitato Donne Città di Cutro, in collaborazione con l’orafo Michele Affidato testimonial Unicef. Un susseguirsi di emozioni scanditi da momenti di spettacolo e arte, a partire da quella orafa del maestro Affidato che è stata protagonista di una sfilata di gioielli e che ha donato tre sue preziose creazioni per la cui riffa sono stati raccolti ben 3.712 euro che saranno interamente devoluti all'Unicef per i bambini della Siria. La serata condotta da Francesco Latella e Giusy Russo è stata aperta da due piccolissimi cantanti, Erica e Sara, che hanno sintetizzato un sogno d’amore nel brano “Il mondo che vorrei”, a seguire l’esibizione canora del soprano Bianca Sarcone, e poi altre giovani promesse: il duo Oliverio, Simona Barletta, Giuliana Diletto, Federica Masdea, Daiana Silvestri. Hanno arricchito la serata i ballerini della scuola di danza Maria Taglioni e c'è stato anche spazio per la recitazione con un monologo sulla violenza sulle donne interpretato da Valentina Oliverio, e l'interpretazione allegra e spensierata del poeta Filippo Scalzi. Infine non è mancato un momento di moda, con la sfilata degli abiti dello stilista Salvatore Macrì, valorizzato da bellezze cutresi e crotonesi.  Cornice della serata la scacchiera della piazza Giò Leonardo di Bona che ha ospitato una platea ricca di autorità: il Prefetto Vincenzo De Vivo, il Questore Claudio San Filippo, il Comandante della Polizia Municipale di Crotone Antonio Ceraso, il Comandante della Stazione dei Carabinieri di Cutro  Antimo Andriulo, il Sindaco di Cutro Salvatore Divuono, il Sindaco di Crotone Ugo Pugliese, il Presidente della Provincia Nicodemo Parrilla, l’Onorevole Nicodemo Oliverio, il Segretario Provinciale Unicef Francesca Puccio e la Consigliera di parità della Regione Calabria Tonia Stumpo. “Ringrazio il Comitato Donne di Cutro - commenta Affidato - che hanno voluto sostenere un progetto Unicef con la seconda edizione del Festival dell’Arte. Sono veramente felice per la somma che sono riusciti a raccogliere dimostrando un grande senso di solidarietà. Aiutare i bambini è un nostro dovere e come testimonial Unicef darò sempre il mio contributo a queste iniziative, al fine di raccogliere fondi in favore dei bambini vittime di guerre, calamità naturali, fame e malattia”. La Presidente del Comitato Donne di Cutro Sara Sarcone,  che ha svolto un eccellente lavoro per la riuscita della serata, ha dichiarato: Sono orgogliosa del lavoro profuso del comitato in sinergia con Michele Affidato e pertanto invito le donne ad occuparsi del sociale, affinché si possa costruire un mondo migliore. Siamo veramente molto contente per la somma raccolta e per la solidarietà che hanno dimostrato i cittadini di Cutro”. Alla manifestazione hanno contribuito le aziende Faipaper di Frustace, Gruppo Lerose costruzioni generali, Casearia Crotonese di Brugnano, Metal Carpenteria, Lagani Carcenter,  Omcs, Oracal.

 

Il 16 maggio ha debuttato su Sky Atlantic la famosa serie tv “1993” regia di Giuseppe Gagliardi, regista col quale Adalgisa Panaja ha spesso collaborato.
Partecipare come assistente alla regia in questa famosissima serie che narra attraverso la storia di sei personaggi le vicissitudini storiche di quegli anni è un grande onore sia per il cast strepitoso: Stefano Accorsi, Miriam Leone, Guido Caprino, Antonio Gerardi, Tea Falco, Domenico Diele e altri grandi attori italiani, sia per l’importanza che questa serie ha nel panorama storicoe culturale italiano.
L’assistente alla regia è la parte operativa della mente creativa dunque una grande funzione sul set che per mesi ha impe gnato Adalgisa Panaja.
Adalgisa Panaja segue un percorso cinematografico prima critico teorico grazie agli studi universitari e contemporaneamente fa esperienza pratica sul set. A Roma ha lavorato per anni in società di produzioni come coordinator ed assistente di produzione per la realizzazione di cortometraggi, film, documentari e spot. A Crotone presto realizzerà alcuni progetti importanti.

Attorniata dalla elegantissima cornice del Roof Garden del Casino di Sanremo,  nella serata di lunedì 6 febbraio,  si è tenuta la 7a edizione del Gran Gala della Liguria, presentata da Antonella Salvucci e Marino Bartoletti, nell'ambito della quale sono stati consegnati i prestigiosi premi “Numeri Uno-Città di Sanremo” e “Dietro le Quinte”. Ideato da Ilio Masprone, ed  ormai diventato l’anteprima del Festival di Sanremo, da quattro edizioni il premio “Numeri Uno-Città di Sanremo” viene assegnato a popolarissimi artisti che hanno contrassegnato i momenti più salienti della storia del Festival.  La “Palma d’Argento”, opera ideata e realizzata dal maestro orafo Michele Affidato, dopo essere stata assegnata nelle scorse edizioni a Pippo Baudo, Al Bano Carrisi e Tony Renis, quest’anno è andata  all’evergreen Rita Pavone. La scultura raffigura una palma affiancata dal numero “1” nel quale sono stati incastonati un fiore in argento ed un topazio azzurro che simboleggiano i fiori ed il mare della città di Sanremo.

A consegnare la Palma d’Argento a Rita Pavone, il governatore della Regione Liguria Giovanni Toti, Il sindaco di Sanremo Alberto Biancheri e lo stesso maestro Affidato.

Grande l’emozione della beneficiaria del premio che ha dichiarato di avere ottenuto numerosi premi ed attestati durante la propria carriera, ma di attribuire un significato speciale all’opera dell’orafo calabrese, tanto da promettere di metterla in bell’evidenza in ogni futura circostanza.

Nella stessa esclusiva serata sono stati consegnati i premi “Dietro le Quinte” che, da ormai sette edizioni, vanno a coloro che contribuiscono a rendere più prestigioso il Festival di Sanremo e la musica italiana nel mondo.

Il premio realizzato dall’orafo crotonese è composto da una D e una Q stilizzate poggiate su una base su cui è applicata la targa che riporta il logo della manifestazione ed il nome del premiato. A ricevere il premio sono stati: Il popolare autore Mario Lavezzi; Il maestro Adriano Pennino; La giornalista Alessandra Comazzi; Alberto Hazan di RadioMonteCarlo; Il presidente Sony Italia Andrea Rosi.

La novità di questa edizione è stato il premio dedicato al mondo del web, “Mr. Blogger”, consegnato al blogger specializzato in musica Michele Monina de Il Fatto Quotidiano.

I premi Menzione Speciale della giuria sono andati ad Elio Cipri, promoter musicale e Vittorio De Scalzi dei New Trolls per i 50 anni di carriera.

La giuria era composta dalla giornalista de La Stampa, Marinella Venegoni, presidente del premio Mario Maffucci, neo eletto segretario generale e coordinatore Ilio Masprone.

Tanti gli artisti, i giornalisti, i personaggi del mondo musicale e i rappresentanti delle istituzioni presenti alla serata; tra i tanti, resisi disponibili a consegnare i numerosi premi, c’erano: Il governatore della regione Lombardia, Roberto Maroni; La vicegovernatrice della stessa regione, Sonia Viale; L’assessore regionale al turismo Gianni Berrino; Il presidente nazionale dell’Unicef Giacomo Guerrera; Il giornalista Mario Luzzato Fegiz;

 

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