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Ai microfoni di Rtl Matteo Renzi annuncia la fine di Equitalia

Equitalia

Bye-bye Equitalia". Parola di Matteo Renzi che ai microfoni di Rtl sottilinea che ovviamente cambierà solo il metodo di riscossione dei tributi: "Non vuol dire che non si pagheranno più le tasse, ma si farà in modo più semplice".

Preoccupazione per gli annunci di imminente 'fine' di Equitalia e protesta per il 'no' alla riapertura della negoziazione per il rinnovo del contratto. Sono i motivi alla base della mobilitazione dei dipendenti di Equitalia, con assemblee dei lavoratori che hanno fermato gli sportelli nelle prime ore del mattino che saranno replicate nelle prossime settimane. "La sospensione del lavoro è stata preannunciata, ed attuata - si legge in una nota congiunta dei sindacati del settore riscossione e tributi - per potere dibattere fra colleghi in merito alle prospettive del settore a seguito delle preoccupanti dichiarazioni politiche che preannunciano a breve la fine di Equitalia, e della conseguente, e grave posizione delle Direzioni delle aziende del settore che, dopo 6 anni di blocco contrattuale deciso per legge, oggi negano comunque spazi di contrattazione". "Con l'iniziativa di riforma attualmente allo studio, e con le attuali posizioni del management aziendale le lavoratrici ed i lavoratori del settore - si legge - si vedono negato il riconoscimento della dignità del loro lavoro e della loro professionalità, che pure in altri momenti viene giustamente riconosciuta, quando periodicamente si decide di chiedere risultati sempre più sfidanti e difficili". La mobilitazione proseguirà con "azioni di tipo e taglio diverso, fino a che la professionalità del lavoro che viene svolto nel settore non otterrà il giusto riconoscimento sia in termini prospettici che di condizioni contrattuali. Le prossime iniziative sono previste per la prossima settimana, e verranno puntualmente preannunciate

"Ci fa piacere che M5S detti l'agenda politica del Premier. Basta annunci! Renzi passi dalle parole ai fatti #Equitalia". Lo scrive, su Twitter, il vicepresidente della Camera e membro del direttorio M5S Luigi Di Maio commentando le parole del premier Matteo Renzi.

"Entro l'anno arriverà il decreto che cambierà il modo di concepire il rapporto tra fisco e cittadini. Equitalia non ci sarà più che non vuol dire che le multe non si pagano più ma cambierà come. Confermo: entro l'anno bye bye Equitalia"conferma il premier Matteo Renzi rispondendo ad un ascoltatore a Rtl 102.

Sarà la volta buona ? La "rivoluzione" era stata infatti annunciata già due mesi fa, quando il premier aveva assicurato che "Equitalia al 2018 non ci arriva".Un decreto sugli Enti locali della scorsa settimana, però, aveva di fatto confermato per tutto il 2016 l'uso della società per la riscossione dei tributi degli enti locali che non hanno ancora trovato un'alternativa. " Il fatto che non ne abbia più parlato non significa che non si farà", assicura ora Renzi.

Al 2018 Equitalia non ci arriva». Spiegando poi che tutta l'organizzazione di questo sistema «prevederà un modello del tutto diverso, più a disposizione del cittadino e non vessatorio contro il cittadino. Nei prossimi mesi con i decreti attuativi della Pa ci saranno novità che aiuteranno i cittadini ad avere più fiducia nella pubblica amministrazione». E invece due mesi dopo la smentita arriva proprio da Palazzo Chigi. L'ultimo decreto legge sugli enti locali del 20 giugno scorso, infatti, contiene un articolo che di fatto proroga l'attività di riscossione di Equitalia e delle società «da essa partecipate» alla fine del 2016. Certo non si parla del 2018. Il senso, però, è che la strada per un divorzio dalla tanto discussa società di riscossione sarà più lunga di quanto previsto dal premier.

L'articolo 18 di questo decreto prevede infatti che per gli enti locali che nel frattempo non abbiano già portato a termine gare pubbliche per assegnare il sistema di riscossione dei tributi continuerà l'attività di Equitalia e delle sue partecipate. Si potrebbe dire, in questo senso, che è colpa dei Comuni e degli enti locali che non si sono organizzati per tempo. È vero, però, che la responsabilità è anche del governo che ha lasciato decadere la delega fiscale che prometteva un riordino radicale ed esaustivo del sistema tributario nel nostro Paese. D'altronde è dal 2012 (anno in cui doveva cessare definitivamente il lavoro di Equitalia) che si va avanti con proroghe, come quella appena diventata operativa grazie all'articolo 18 del decreto legge sugli enti locali. Ora il testo dovrà passare alle Camere per la conversione che dovrà avvenire entro sessanta giorni, passati i quali, si finirebbe nel caos più assoluto.

Una situazione di precarietà insostenibile. E soprattutto una mistificazione politica che deve essere smascherata. Questa almeno è l'opinione del gruppo parlamentare di Alternativa libera (nato per volontà degli ex Cinque Stelle usciti dal Movimento di Grillo). Marco Baldassarre, Massimo Artini e altri tre colleghi del gruppo parlamentare hanno già prontamente presentato alla Commissione Bilancio della Camera un emendamento per cancellare proprio l'articolo 18. Atto che renderebbe urgente una discussione ad ampio raggio sulla riorganizzazione del sistema fiscale.

Probabile che almeno in questo caso i «fuoriusciti» ricevano l'aiuto dei grillini doc. Alessandro Di Battista non fa che ripetere da mesi che Equitalia va abolita. Mentre lo stesso Luigi Di Maio proprio al quotidiano il Giornale aveva confessato di desiderare come regalo di compleanno (celebrato ieri) la «fine di Equitalia». Purtroppo Renzi non l'ha festeggiato come sperava.

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