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Lunedì, 14 Luglio 2025

L’Istituto di Istruzione Superiore Carlo Levi di Portici, in provincia di Napoli, ha organizzato il convegno “La ricerca della felicità – Gli orizzonti spirituali dei giovani” il prossimo 7 novembre alle ore 10 che si svolgerà presso l’Auditorium della Parrocchia dei Sacri Cuori di Gesù e di Maria in Via Federico Rossano 1 a Portici.

L’incontro prenderà il via con i saluti iniziali del Professor Giovanni Liccardo, ideatore dell’iniziativa, Dirigente Scolastico dell’Istituto di Istruzione Superiore Carlo Levi. A seguire interverranno il Dott. Giovanni Tagliaferro, Docente invitato presso Università “Giustino Fortunato” di Benevento, il Professor Umberto R. Del Giudice, Docente incaricato presso l’Istituto di Studi superiori “Donnaregina” di Napoli, il Don Federico Battaglia, Direttore Diocesano presso l’Ufficio per la Pastorale Giovanile della Curia Arcivescovile Arcidiocesi di Napoli, il Professor Vincenzo Anselmo Sj, Vice Preside della Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale-Sezione S. Luigi di Napoli. Il congresso verrà coordinato dal Professor Antonio S. Romano, Vice Direttore dell’Istituto di Scienze Religiose Interdiocesano “Ss. Apostoli Pietro e Paolo” dell’Area Casertana – Capua.

Il Professor Giovanni Liccardo ci spiega quali siano state le motivazioni e le ragioni che gli hanno suggerito di organizzare questo evento: “Il tema dell’incontro nasce dalla constatazione diffusa oggi che il vero problema dei giovani non è economico o sociale, né è relativo al comportamento o agli atteggiamenti relazionali, né tantomeno valoriale. In realtà, si avverte in loro una profonda crisi spirituale; in altre parole, il vero problema è chi crede ancora che Gesù sia vivo: questo è il punto. Non solo. Il loro essere nel mondo oggi convive con tre grandi crisi: ambientale, pandemica e bellica, con conseguenze che colpiscono particolarmente i ragazzi, ancora che gli adulti. Evidentemente, in loro si genera la convinzione di un futuro difficile da immaginare, sicuramente tutt’altro che felice, anzi di un futuro o tristissimo o che non esiste affatto; insomma, si nota una disaffezione dei giovani nei confronti della vita. Dunque, la vera questione da affrontare anche a scuola, prima ancora dei contenuti o della preparazione culturale, è la disperazione, la mancanza di speranza dei giovani. Molto più spesso essi sono circondati da adulti che non hanno sufficiente speranza nella vita, che non hanno più motivazioni, che non sanno dire ai ragazzi perché la vita ha senso e perché vale la pena di viverla. Quindi, a seguito di questo nichilismo imperante, perché i giovani dovrebbero impegnarsi? Come dirigente, dunque, ho ritenuto fondamentale che nella mia scuola si parlasse di spiritualità, perché anche se è difficile farlo, necessario è dire poco. Siamo tutti, e i giovani soprattutto, a un punto così estremo di crisi che solo un’apertura della nostra coscienza individuale e collettiva alla dimensione spirituale, o transpersonale, potrà traghettarci fuori dallo sfacelo di questi tempi. È uno sfacelo anche interiore: la gente sta male, i giovani stanno male. Parlarne non è un optional, è un bisogno di sopravvivenza. Ai giovani si deve proporre un nuovo stile di vivere la fede che sappia umanizzare il cristianesimo. Anche al mondo della scuola è affidato il compito di accogliere la provocazione del mondo giovanile e mettere mano a rinnovare il suo impianto formativo. Su queste tematiche si confronterà il panel di relatori indicati nella locandina (non a caso tutti impegnati in strutture formative per docenti e/o sacerdoti)”. Questa importante conferenza offre lo spunto e l’opportunità di approfondire temi e argomenti che riguardano la vita di ogni persona in modo da riuscire a gestire anche a livello pratico le difficoltà e i problemi che gli educatori possono incontrare durante lo svolgersi della loro attività. Per educatori non intendo solo chi attua tale professione a livello lavorativo, ma tutti coloro che, in qualche modo, vengono a contatto con il variegato e multiforme universo giovanile, tra cui in primis i genitori, le figure di accudimento primario, la famiglia, i sacerdoti e i “docenti” che possono essere chiunque si relaziona e si inserisce nel percorso di vita dei giovani.

L’attività investigativa, coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Firenze e condotta dal Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Firenze, in collaborazione con l’F.B.I. e il Raggruppamento Investigazioni Scientifiche dell’Arma dei Carabinieri, è durata circa tre anni e trae origine dalla denuncia di furto, presentata nel 2021 da un cittadino fiorentino, dell’importantissima opera libraria di Leonhart Fuchs dal titolo “De Historia Stirpium Commentarii Isignes”, Basilea 1542, bene sottratto da ignoti presso la propria dimora tra dicembre 2018 e giugno 2019. L’opera, individuata sul sito di una casa d’aste fiorentina a distanza di un anno esatto dalla sua denuncia, veniva poi sequestrata a Firenze a un antiquario veneto, ritenuto nel corso delle indagini acquirente in buona fede.

L’importante recupero genera l’inizio di un’articolata attività investigativa che ha coinvolto, a vario titolo, complessivamente 12 indagati nei confronti dei quali venivano compiute altrettante perquisizioni delegate dalla magistratura inquirente, consentendo il recupero di oltre 600 opere d’arte.

Tra le stesse figurano numerose e pregevoli opere librarie, nonché preziose ceramiche e vari dipinti, fra cui spiccano per importanza:

-     4 piatti in ceramica bianca con decorazioni, recanti sul retro il timbro “MANIFATTURA GINORI A DOCCIA PRESSO FIRENZE”, realizzate in esclusiva per la Presidenza della Repubblica italiana;

-     servizio in finissima porcellana con decorazioni in oro zecchino, Meissen 1820;

-     un piatto della dinastia Ming tardo periodo Kangxi di fine XVII sec.

-     un dipinto raffigurante “bue” a firma Giovanni Fattori;

-     l’opera libraria dal titolo “De Honesta Disciplina” con firma autografa di Giorgio Vasari.

Le opere recuperate, custodite in lussuose dimore nobiliari fiorentine, sono state sottratte nel corso di un quinquennio da uno degli indagati durante lo svolgimento di piccoli lavori di manutenzione di cui era stato incaricato dai proprietari.

I beni venivano poi immessi, a distanza di tempo dal furto, sul mercato antiquariale nazionale e, in alcuni casi, in quello estero, dissimulando la provenienza delittuosa. L’esportazione fuori dai confini nazionali ha visto collaborare all’indagine inizialmente l’F.B.I. e, successivamente, il servizio INTERPOL per tentare il rientro in patria, mediante azione stragiudiziale, di alcune opere legittimamente acquistate da ignari collezionisti, dagli Stati Uniti, Emirati Arabi e Inghilterra.

Grazie al rinvenimento di un libro mastro su cui veniva dettagliatamente riportata la contabilità delle opere d’arte rubate, è stato possibile quantificare l’illecito e cospicuo volume d’affari ammontante a oltre 300 mila euro. È stato quantificato che, tutti i beni recuperati nel corso dell’attività investigativa, che ritorneranno nella disponibilità dei legittimi proprietari, così come disposto dall’Autorità Giudiziaria, qualora immessi sul mercato antiquariale avrebbero potuto generare utili per oltre 3 milioni di euro.

Il risultato di oggi è un esempio concreto della sinergia tra la Magistratura e i vari Reparti dell’Arma dei Carabinieri, a cui si aggiunge la fondamentale collaborazione del Ministero della Cultura nelle sue ramificazioni territoriali, non disgiunta dalla indispensabile azione di denuncia del cittadino che si è rivolto alle istituzioni preposte consentendo, a distanza di tempo, di scardinare un’attività delittuosa che avrebbe spoliato un patrimonio culturale di inestimabile valore storico artistico.

 

Fonte Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Firenze

 

 

 

 

 

A Sorrento un nuovo prestigioso riconoscimento è stato recentemente conferito a Tonino Boccadamo, celebre imprenditore e fondatore dell'omonimo brand di gioielli.
Durante la X edizione del Premio Internazionale “Hippocrates Primus Magister alla Carriera” - tenutasi nel salone d'onore "Torquato Tasso" del Comune di Sorrento - Boccadamo ha ricevuto il Premio alla Carriera, un attestato di stima per una vita dedicata all'arte orafa, all'imprenditoria e alla filantropia.
Nonostante le sfide poste dalla poliomielite, contratta in tenera età, Boccadamo è riuscito a costruire un impero nel mondo della gioielleria, diventando un punto di riferimento nel settore.
Ma il suo successo non è limitato all'ambito professionale.
Da sempre impegnato in numerose cause umanitarie, Boccadamo è riconosciuto a livello internazionale per la sua generosità e il suo impegno sociale.
"Sono onorato di ricevere questo premio" - ha dichiarato Boccadamo durante la cerimonia. "È un riconoscimento che va oltre il mio lavoro e che mi spinge a continuare a impegnarmi per aiutare gli altri".
Il premio, conferito dall'Accademia Internazionale di Filosofia, Studi Storici e Ricerche Scientifiche "Corpus Hippocraticum", rappresenta un'ulteriore conferma del prestigio e dell'importanza di Tonino Boccadamo nel panorama imprenditoriale italiano.

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