Fuori dai "manuali" delle operazioni aeree è stata la missione "Braccio lungo" dell'aviazione israeliana, che ha colpito Hodeidah, la città portuale dello Yemen, come rappresaglia per i recenti attacchi degli Houthi.
Coprendo una distanza di quasi 1.800 chilometri, i jet israeliani hanno distrutto il porto della città, facendo saltare in aria gli impianti di rifornimento.
Per raggiungere tale profondità, l'aviazione israeliana ha fatto decollare un gran numero di caccia e aerei di supporto, in una delle operazioni aeree più complesse degli ultimi anni. Secondo informazioni attendibili, il piano attuato dai piloti israeliani fa parte del recente addestramento congiunto con l'aeronautica ellenica, che ha avuto luogo circa due mesi fa.
L'aeronautica israeliana ha condotto una "prova" di operazioni simili, con i suoi aerei che hanno rifornito un gran numero di caccia greci, seguendo esattamente la stessa procedura di sabato afternoon.
Kathimerini aveva rivelato nel suo articolo del 31 maggio, aerei greci e israeliani hanno condotto un'esercitazione di rifornimento aereo su larga scala in un'area della FIR di Atene nel sud di Creta. B707 aerei cisterna del 120° Squadrone Desert Giants.
Per la parte greca, il beneficio è stato significativo in quanto i piloti dell'aeronautica sono stati certificati nelle procedure di rifornimento in volo, sia di giorno che di notte, con i due paesi che hanno ulteriormente migliorato la loro cooperazione militare. La capacità di rifornimento in volo è fondamentale non solo a livello tattico ma anche strategico in quanto consente il controllo di aree vaste e vitali per la Grecia come il Mediterraneo orientale.
Ma anche per gli israeliani si è rivelato importante l'addestramento congiunto con l'aeronautica greca, con i B707 che hanno seguito le stesse procedure di rifornimento in volo volando dalle loro basi e in FIR stranieri, come nel caso dell'operazione "Long Hand".
Ci sono volute due ore e cinquanta minuti per attaccare 10 obiettivi nel porto di Hodeidah. L'operazione ha coinvolto caccia F-35 di quinta generazione e vecchi F-15 e F-16. Gli aerei sono decollati da diverse basi alle 15:00 di sabato pomeriggio e hanno colpito i loro obiettivi alle 18:00. I B707 si occuparono del rifornimento dei caccia per coprire i 1.800 chilometri da raggiungere e altri 1.800 chilometri da rientrare.
Anche gli aerei dell'intelligence sono stati coinvolti nell'operazione e fonti israeliane hanno detto che gli obiettivi colpiti erano stati identificati fin dai primi mesi di guerra. L'incursione fu così feroce che chiuse gran parte del porto, lasciando dietro di sé morti e feriti.
L'operazione Braccio Lungo è la più profonda che l'aviazione israeliana abbia compiuto dal 1985, quando attaccò il quartier generale dell'OLP (Organizzazione per la Liberazione della Palestina) in Tunisia. In quella missione, i jet F-15 coprirono una distanza di 2.253 chilometri, mentre l'attacco aereo israeliano su Khartoum nel 2012 è considerato simile a quello di ieri.
Fonte Kathimerini