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Venerdì, 13 Dicembre 2024

Cantone firma protocollo con Bianco

Si chiama “Vigilanza collaborativa” ed è il protocollo d’intesa che hanno firmato stamane il sindaco della Città metropolitana, Enzo Bianco, e il presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione, Raffaele Cantone. Un accordo siglato nella sala delle adunanze di Palazzo Minoriti in presenza delle massime autorità civili e militari cittadine, e al cospetto dei sindaci dei comuni che fanno parte della città metropolitana e del mondo produttivo e sindacale. Con loro anche due componenti catanesi dell’Anac, Ida Nicotra e Michele Corradino.

I punti cardine dell’accordo siglato da Cantone e Bianco prevedono che sia data priorità alla programmazione, al reperimento di risorse e alla successiva progettazione; alla verifica delle competenze (know how) della stazione appaltante; agli eventuali premi alle imprese che onorano la loro attività (compliance).Per rendere efficace l’azione di contrasto al malaffare, successivamente, i sindaci, le parti sociali e i rappresentanti sindacali hanno sottoscritto il Protocollo della Legalità per utilizzare un sistema unico e condiviso utile a  soddisfare esigenze di pubblica utilità nella massima trasparenza e legalità.«Il Comune di Catania è una delle prime realtà del Paese che dà vita ad un accordo di collaborazione preventiva – ha dichiarato il sindaco metropolitano, Enzo Bianco-. Nei prossimi mesi ci sarà un ragguardevole numero di appalti pubblici di grande livello dal punto di vista della dimensione quantitativa e anche della pericolosità poiché si tratta di settori delicati: dalla rete fognaria alla raccolta e smaltimento dei rifiuti – ha sottolineato Bianco -. Abbiamo chiesto, tra le prime città d'Italia, di avere una forma di collaborazione preventiva. Abbiamo ottenuto con questa firma la possibilità di essere aiutati a rispettare nel modo più giusto la normativa che significa anche tutela contro la criminalità organizzata. L'altro segnale molto significativo è che tutti i Comuni della Città Metropolitana e il mondo produttivo hanno firmato un accordo di collaborazione per dare piena attuazione al codice degli appalti  ma anche per fare delle cose in più che non sono previste dal codice che possono garantire ai comuni di essere più rafforzati, più credibili in un mondo assai delicato che è quello degli appalti. Non c'è sviluppo in Sicilia se non c'è legalità».All’incontro hanno preso parte il commissario straordinario della città metropolitana, Maria Costanza Lentini (con i poteri del Consiglio metropolitano che sarà eletto a settembre), nel parterre la prefetta Maria Guia Federico, il procuratore generale Salvo Scalia, il procuratore della Repubblica Carmelo Zuccaro, i vertici delle Forze di Polizia, Carabinieri e Finanza, i segretari generali dei Comuni e dei due enti organizzatori, Natalia Torre e Antonella Liotta, e diversi tra assessori e consiglieri.«Saremo, come sempre, a fianco delle pubbliche amministrazioni – ha affermato il presidente dell’Anac, Raffaele Cantone – e ho ritenuto indispensabile incontrare i sindaci di questo territorio per scommettere sulle scelte e sulla voglia di fare nell’interesse dei cittadini. La nuova legge degli appalti consente alle amministrazioni di stabilire subito cosa vogliono fare e le modalità di realizzazione al fine di evitare l’utilizzo delle perizie di varianti e suppletive e l’istituto delle riserve dell’impresa. Spesso l’inefficienza della burocrazia costituisce terreno fertile per l’illegalità, per questo motivo con la collaborazione di tutte le amministrazioni locali ci impegniamo a modificare la logica del “Gattopardo” arroccata alla difesa dei vecchi schemi e chiusa a ogni volontà di cambiamento».Dopo la relazione di Cantone alcuni degli intervenuti hanno rilevato la necessità di attivare corsi formativi per il personale dirigente dei comuni che dovranno applicare la normativa sugli appalti. La richiesta è stata accolta con favore dal sindaco metropolitano Enzo Bianco che ha comunicato di avere già proposto questo tipo di formazione continua all’Anci.Nel suo intervento di chiusura, Cantone ha Ha ringraziato Bianco nella sua "Triplice veste: sindaco di una tra le città più importanti d'Italia, sindaco metropolitano, presidente del Consiglio nazionale dell'Anci e dunque rappresentante degli enti locali che sono nostri interlocutori privilegiati"."Il rapporto dell'Autorità con Catania - ha detto Cantone - è particolarmente stretto: due componenti su cinque sono catanesi, un terzo, la professoressa Parisi, è catanese d'adozione per aver lavorato nella vostra Università. Ma il rapporto particolare dell'Anac con Catania deriva anche da una serie di vicende di cui ci siamo occupati con il Prefetto e che, come diceva il Sindaco, avrebbero potuto mettere in crisi un sistema delicatissimo come quello dei rifiuti. Questo ha creato un rapporto ancora più forte".Cantone ha poi sottolineato come il protocollo vigilanza collaborativa "Evidenzi un altro passaggio di vicinanza con un'amministrazione guidata da un Sindaco che ha svolto nel nostro Paese ruoli importanti. Io ho conosciuto Enzo Bianco da ministro dell'Interno, allora ero sostituto procuratore della Repubblica a Napoli e abbiamo avuto tutto il suo apporto". Il protocollo rappresenta dunque una prova di grande "Trasparenza da parte del Comune ma anche, per noi, una sfida: quella di provare a sminare il campo prima. Perché ha ragione il sindaco Bianco quando si chiede quanti controlli debba subire un'amministrazione comunale. Ma quanti di questi controlli sono davvero utili o finiscono con il ridursi a semplici timbri sulle carte? Dobbiamo dunque dare una mano alle Amministrazioni che vogliono fare il proprio dovere a incamminarsi sul sentiero della legalità".Il presidente dell’Anac, Raffaele Cantone, inoltre ha con sincera soddisfazione firmato il Libro d’onore della Città metropolitana di Catania.

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