“Un piccolo miracolo”. Così il sindaco di Catania Enzo Bianco ha definito il salvataggio degli asili nido grazie a un progetto, nato dalla concertazione con le parti sociali, presentato nella Sala giunta di Palazzo degli elefanti nel corso di una conferenza stampa alla quale erano presenti gli assessori al Welfare Fiorentino Trojano e al Bilancio Giuseppe Girlando, il capo di gabinetto Massimo Rosso e i rappresentanti dei sindacati.
“La precedente Amministrazione – ha ricordato Bianco - aveva deciso, per far approvare il Piano di rientro, di chiudere gli asili nido. Grazie a questo progetto nato dal metodo della concertazione e che coniuga solidarietà ed efficienza potremo sottoporre al Consiglio comunale una delibera che consentirà di non chiudere gli asili, presidio fondamentale di una città che vuol dirsi civile”.
Il Sindaco ha enumerato i risultati del progetto: riapertura di 14 asili su 15, allungamento dei tempi di permanenza dalle 7,30 alle 18,30 e dei mesi di apertura da 10 a 11, aumento dei bambini da 530 a 740 (“il risultato di cui sono più orgoglioso” ha detto Bianco), il tutto con una diminuzione del costo mensile per bambino da 1.414 a 892 euro con un abbassamento dei costi totali da 7.994.948 a 7.438.457 euro e con un aumento dell’occupazione.
I risultati, hanno spiegato Sindaco e Assessori, sono stati possibili operando una ristrutturazione totale del modello organizzativo e del rapporto tra numero di operatori e bambini per lattanti, semidivezzi e divezzi. Questa ristrutturazione ha consentito di reinserire nell’assistenza ai bambini le coordinatrici precedentemente escluse dal lavoro, con una diminuzione degli educatori pubblici da 135 a cento attraverso una mobilità volontaria nell’ambito dell’amministrazione. Inoltre per il pomeriggio, in relazione al numero degli iscritti, saranno utilizzati anche educatori delle cooperative private.
Per quanto riguarda i costi per le famiglie, per garantire il 36 % previsto dal Piano di rientro il progetto prevede il passaggio da un sistema con 60 diverse rette a due rette uniche: 140 euro mensili per il periodo dalle 7.30 alle 14 e di 250 per chi resta dalle 7.30 alle 18.30. Come chiesto anche dalle organizzazioni sindacali, per garantire le fasce più deboli e le mamme lavoratrici sarà determinato un accesso a punteggio in cui verranno privilegiati i parametri relativi al reddito più basso e al lavoro di uno o di tutte e due i genitori.
“Catania – ha concluso il Sindaco - farà scuola in Italia: racconterò questa vicenda in Anci per dimostrare che coniugando efficienza e solidarietà e applicando il metodo della concertazione si possono ottenere risultati notevolissimi”.
Grande soddisfazione da parte dei sindacati. Il segretario confederale della Cgil Angelo Villari ha parlato di “giornata di festa”, sottolineando come siano stati garantiti “ i diritti del lavoro e i diritti di cittadinanza”. Il segretario della Cisl Rosaria Rotolo ha rimarcato l’importanza di un risultato che partiva “da un taglio netto dell’attività” invitando l’amministrazione a riprendere il confronto in vista della scadenza, il 15 dicembre, di alcuni finanziamenti comunitari.
A questo proposito l’assessore Trojano ha spiegato come per accedere ai finanziamenti occorra avere requisiti precisi: aumento del numero dei bambini e dell’orario e dei servizi forniti oltre a progetti innovativi come gli asili di caseggiato, esperienza nuova che l’Amministrazione Bianco sta già testando.
“Grazie alla nostra riorganizzazione – ha detto – avremo tutte le carte in regola per i finanziamenti”.
Commenti positivi anche da parte di Rosario Laurini della Uil, che ha ricordato come “gli asili nido riescono anche a calmierare il sistema privato” e del segretario confederale dell’Ugl Carmelo Mazzeo, che ha parlato di “accordo altamente significativo sotto il profilo sociale”.