A nostro modesto avviso, in primis, quello che la politica nazionale deve fare è andare a rovesciare il triste paradigma comune che vede il Mezzogiorno del Paese Italia, un peso e andare invece, nella direzione di considerare il nostro Sud, come una risorsa ineguagliabile, in termini, ad esempio, di turismo, ma, anche, e soprattutto, in ragione delle numerose eccellenze agroalimentari che esso esprime e che sono, anche, un vero e proprio vanto del Made in Italy, in Europa e nel mondo. Purtroppo, dobbiamo dire, senza mezzi termini, che c’è un a questione strutturale che riguarda le regioni meridionali e che non è più accettabile: occorre, invece, agire su queste criticità territoriali che finora non hanno consentito di sfruttare tutte le sue risorse agroalimentari, turistiche e culturali. Ancora, il “Piano per il Sud” previsto dalla Politica nazionale non può prescindere da misure che favoriscano l’accesso al credito delle aziende agricole e il supporto all’internazionalizzazione. In conclusione, diciamo che un appello, di alta rilevanza, alla politica nazionale, per un concreto rilancio del Mezzogiorno, è stato lanciato dai sindacati Cgil, Cisl e Uil, il 22 giugno scorso, con la marcia di oltre 3mila pugliesi, a Reggio Calabria.