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Immacolata gremita per Albrecht Menzel

Una Chiesa, quella dell’immacolata, gremita in ogni ordine di posto, Domenica 11 novembre 2018, ha reso omaggio ad un artista virtuoso che sembrava non aver rivali nell’arte violinistica.

Protagonista indiscusso di questo evento organizzato dalla società Beethoven di Crotone nella programmazione “l’Hera della Magna Grecia” è stato il violinista Albrecht Menzel accompagnato dall’orchestra O.Stillo”. L’attesa del pubblico era evidente trattandosi di un vincitore del 2°premio ad un concorso prestigioso come il Paganini di Genova. L’attesa non è stata delusa poiché l’artista veramente capace di un virtuosismo trascendentale ha incantato il pubblico;  Menzel che ormai colleziona riconoscimenti internazionali suonando nei teatri più prestigiosi e con le orchestre più accreditate del mondo. Un giovane virtuoso che già a quattro anni suonava il violino  e a tredici faceva il suo debutto da solista  al Dresten Music Festival,  suona un violino di Antonio Stradivari (cremona 1709).La serata ,alle 19, è iniziata con il concerto in La maggiore RV 158 per solo orchestra di “A.Vivaldi” .Dopo è seguito un Mozart Concerto in La Magg K219 nel quale il Menzel ne ha saputo cantare il miracolo artistico che ancora oggi  malgrado le ricerche degli specialisti più sagaci non sanno spiegarne la natura. Un concerto, quello di Mozart, nel quale convivono il classicismo settecentesco e i primi sintomi del Romanticismo all’interno del quale le difficoltà tecniche sembrano non finire mai.

Un dolcissimo adagio che sembra rivelare un ispirazione francescana e una limpida testimonianza di un cuore puro. Il concerto RV158 in Re min di Mendelsshon (brano eseguito raramente per la sua difficoltà tecnica) racchiudeva, nella esecuzione di Menzel, un contrappuntismo piuttosto severo, in pieno romanticismo. Concludeva il concerto l’introduzione e Rondò Capriccioso op.28 di C.Saint Saens, opera unica nel suo genere nel quale l’artista ha profuso le difficoltà più inimmaginabili per un violinista. Un’opera nella quale convivono le tecniche compositive di tanti maestri più diversi dai quali Mendelsshon ne ha assorbito gli stili passando dall’uno all’altro con disinvoltura e come scriveva lui stesso  “…non è nè Bach, né Beethoven, né Wagner che io amo, è l’arte .In fondo ,io sono un ecclettico.”

E il Menzel sostenuto da una brillante orchestra ha saputo trarre il meglio e offrirlo ad un pubblico letteralmente impazzito davanti a tale e tanta capacità virtuosistica. Una serie di bis ha concluso un appuntamento che resterà certamente nella storia degli annali di Crotone.

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