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Sabato, 07 Dicembre 2024

Dalla crisi, ad una ricrescita del Mezzogiorno

Nel 2012, le Regioni meridionali,-dagli ultimi Rapporti Svimez- nel loro complesso, hanno subito una contrazione del Pil nell’ordine del –3,2%, superiore di oltre un punto percentuale rispetto al resto del Paese. Ma c’è di più. La contrazione nell’erogazione del credito alle famiglie si è fatta sentire, soprattutto, nel Sud, consolidando, così, il rischio di usura. In particolare, da un’analisi del Centro Studi della Cgia di Mestre, è emerso che dei 5miliardi di euro in meno che, in questo ultimo anno sono stati concessi alle famiglie italiane, quasi 3miliardi(pari al 59% del totale) sono stati “tagliati” alle famiglie del Mezzogiorno. Pertanto, sempre dall’analisi della Cgia di Mestre, l’indice del rischio di usura realizzato da più di 15 anni, nel 2012, la Campania, la Basilicata, il Molise, la Calabria, la Puglia e la Sicilia sono le regioni dove la “penetrazione di questo drammatico fenomeno sociale/economico ha raggiunto livelli molto preoccupanti. Mentre, la realtà meno “esposta” da questo fenomeno è il Trentino A.A., con un indice del “rischio usura” pari a 49,2%; seguono la Valle d’Aosta con 57,6% e il Friuli Venezia Giulia, con un indice del 69,7%(Cfr. ANSA del 30.09.2013), A questo punto, ciò che impressiona è la non certo nuova scoperta che a 150 anni dall’Unità dello Stato, il divario tra le due Italie non solo non è stato eliminato, ma, in un certo modo, si è aggravato. A nostro modesto avviso, una soluzione a questo “divario secolare” delle due Italie può venire dalle importanti proposte emerse da un recente Convegno “Logistica e sviluppo economico del Mezzogiorno”, organizzato, a Napoli, dal Centro Studi e ricerche per il Mezzogiorno(Srm). In particolare dal Convegno è emerso un dato importante:”L’export è l’unico dato positivo in un momento recessivo e grazie al Meridione cresce molto di più. In Italia il 2,2 per cento, dei primi quattro mesi vede al Sud una crescita dell’8,4 per cento e al Centro del 6,2 per cento, mentre le figure negative sono nel Nord-Est e a Nord-Ovest. Sempre dal citato Convegno, è emerso che le componenti fondamentali di questo successo attuale del nostro Mezzogiorno sono: 1) la ricerca; 2) l’innovazione; 3)la formazione di persone che sappiano controllare l’azienda, 4) l’internazionalizzazione. In conclusione, noi diciamo che sulla base di questi dati emersi dal Convegno, siamo ottimisti per una ricrescita del Mezzogiorno.

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