A nostro modesto avviso, dalla burocrazia si è creato un intoppo al turismo del Mezzogiorno. Vediamo perché. In primis, diciamo che nel Sud è necessaria una pianificazione turistica, sia sul fronte economico-finanziario che su quello urbanistico. Ma, purtroppo, una poca certezza del diritto e un sistema organizzativo burocratico, ancora, oltremodo farraginoso, sono due fattori che da un lato, possono danneggiare l’iniziativa imprenditoriale, dall’altro, possono compromettere il comparto produttivo di un settore, quale il turismo, che, ad oggi, per il Mezzogiorno, data la sua ricchezza naturale e culturale, può essere, economicamente, trainante. Ancora, l’impresa turistica, meridionale, nel Terzo Millennio, deve necessariamente confrontarsi, con un panorama internazionale: questo rende le nostre imprese, per via di procedimenti farraginosi, costi esosi e incertezza delle norme, tutt’altro, che competitive; e il territorio diventa poco attrattivo per gli investitori turistici. In conclusione, noi diciamo che in un territorio come il Mezzogiorno, con rilevate difficoltà di accesso al credito, per l’economia del turismo, i finanziamenti comunitari, dell’Unione europea, possono diventare, in quest’ottica, determinanti.