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Giovedì, 05 Dicembre 2024

Terrorismo, sale l'allerta anche in Italia

 

"I terroristi che hanno agito nelle ultime settimane in Germania e in Francia non sono furbi, organizzati o capaci, e rappresentano una minaccia di bassa qualità. Quello che li rende estremamente pericolosi è l’inettitudine dei governi dei paesi nei quali hanno agito, e l’impreparazione della polizia", afferma in un'intervista al Messaggero. Poi parla dell'Italia: "Nelle ultime ventiquattro ore soltanto, tre sospetti sono stati identificati nel savonese, e un Iman convocato dalla Digos a Reggio Emilia.

 

"C'è una grande inettitudine da parte dei Paesi europei contro il terrorismo".Edward Luttwak politologo ha le idee chiare su quanto accaduto nelle ultime settimane in Francia e Germania.

Le autorità italiane non si sono limitate a schedarli per poi lasciarli andare liberi. Nel primo caso hanno arrestato due dei giovani che avevano postato foto minacciose sul web, perché li hanno trovati collegati ad una rete possibilmente attiva di congiuratori. L’Imam che viveva da anni in Italia e negli ultimi tempi aveva pronunciato sermoni di sospetta intensità ideologica, è stato espulso per i prossimi quindici anni. Questo tipo di vigilanza assidua e serrata alla lunga fa la differenza". A questo punto Luttwak rivolge un'accusa ai francesi per la strage in Normandia: "Malik e Kermish, entrambi nel casellario di polizia, uno conosciuto per le turbe psichiche. Era davvero impossibile mettere insieme i due elementi e concludere che c'era l'ipotesi di un alto rischio?".

Ma la cancelliera tedesca Angela Merkel condanna le violenze di Wurzburg and Ansbach come «azioni di terrore islamico». Si tratta, ha detto Merkel aprendo una conferenza stampa, «di attacchi terribili, oppressivi e deprimenti. Attacchi con cui si rompe ogni regola di civiltà condotti in luoghi in cui ciascuno di noi poteva trovarsi». Le autorità, ha promesso «faranno tutto il possibile per fare chiarezza».

«Undici mesi fa ho detto che la Germania era un paese forte - ha continuato Merkel - Abbiamo fatto tante cose ed oggi penso ancora che ce la faremo. Non ho detto che era facile ma ce la faremo a vincere questa sfida storica».

Ma la cancelliera ha sottolineato che gli attentati compiuti da rifugiati in Germania non cambiano la politica tedesca sull'asilo: la Germania «resta fedele ai suoi principi e darà rifugio a chi lo merita». I rifugiati che hanno compiuto violenze, ha detto poi la Merkel, «si sono fatti beffe del Paese da cui hanno ricevuto aiuto e dei volontari e di chi ha dato loro rifugio da zone di guerra».

Intanto è emerso anche che Abdel Malik Petitjean, il secondo attentatore formalmente identificato di Saint-Etienne-du Rouvray,venne segnalato agli 007 Francesi dalle autorità della Turchia. Secondo informazioni raccolte da France Info quella segnalazione è però arrivata «troppo tardi per permettere di fermarlo» in tempo. Tre persone dell'entourage familiare del jihadista sono state messe in stato di fermo, secondo quanto riferiscono fonti vicine alle indagini citate dai media francesi. Questi fermi, precisa la fonte, sono cominciati ieri e «dovrebbero permettere di raccogliere elementi sul profilo dell'assassino. Niente al momento dice che queste persone abbiamo qualcosa a che vedere con l'uccisione».

Dopo gli attacchi in Francia e Germania sale il livello di allerta anche in Italia per il terrorismo

Nella circolare del Viminale dello scorso 15 luglio, come riporta il Secolo XIX, si individuano le strategie per favorire tra le forze dell’ordine la "sensibilizzazione di misure di prevenzione e di un’accurata ricognizione degli obiettivi sensibili con particolare riguardo a quelli turistici". Spiagge e litorali sono dunque sotto stretto controllo.

Le questure sono mobiltate per controlli più approfonditi sul territorio e per verificare la presenza di eventuali sospetti jihadisti soprattutto nei contesti più periferici, luogo ideale per chi predica l'islam radicale. E così,come riporta il Corriere, è stato invece deciso di monitorare ulteriormente "i contesti di degrado urbano dove l’azione di uno straniero può trovare origine e sostegno". E dunque dovranno essere controllati e rimossi tutti gli insediamenti abusivi e si dovranno effettuare bonifiche negli stabili abbandonati  i container e i tutti i luoghi dove potrebbe trovare rifugio chi ha deciso di sottrarsi ai circuiti del controllo e dell’identificazione". 

Ma nel mirino dei controlli ci sono anche le chiese, soprattutto dopo l'attacco in Normandia. Attenzione forte anche su bar, ristoranti e teatri: "Il target e il modo di operare dei terroristi è radicalmente cambiato, visto che l’attacco non viene sempre indirizzato verso obiettivi “istituzionali” o contro coloro che rappresentano lo Stato, ma rivolto ai luoghi di aggregazione delle persone. E questo anche tenendo conto che l’aggressione può essere proficuamente portata senza l’utilizzo di particolari mezzi di offesa e ottenendo un grande risalto mediatico che genera nei cittadini un diffuso senso di insicurezza", spiegano le disposizioni del Viminale riportate dal Corriere. Ma anche le spiagge sono diventate un obiettivo sensibile. 

Prendi un coltello, vai in una chiesa e fai una carneficina. Tagli due o tre teste, poi è finita»: è uno degli agghiaccianti messaggi audio inviati via Telegram da Adel Kermiche, uno dei due attentatori di Saint-Etienne-du-Rouvray, rivelati in esclusiva dal settimanale L'Express. Il diciannovenne che come foto di profilo ha una foto del califfo dell'Isis Baghdadi invita i suoi contatti ad imitarlo.

Il presidente francese, Francois Hollande, ha ufficializzato oggi la creazione di una Guardia Nazionale che sarà «costituita sulla base delle riserve operative esistenti», riferisce l'Eliseo a due giorni dall'attentato. Le modalità di formazione delle «forze di protezione sul territorio francese - precisa la presidenza francese - verranno definite in concertazione con l'insieme degli attori» coinvolti. Una comunicazione in materia è stata fissata per fine agosto in vista della consultazione parlamentare a settembre.

In Corsica, intanto, si apre un caso: il Fronte di Liberazione Nazionale della Corsica (FLNC) minaccia gli «islamici radicali» dell'Isis di rappresaglie in caso di attacco sull'isola francese. «La lotta di liberazione nazionale non è finita», afferma il gruppo clandestino in un comunicato pubblicato da Corse-Matin. Questa volta però il 'destinatario' del messaggio non è lo Stato francese ma i potenziali jihadisti pronti a colpire sull'Ile-de-Beauté. Ogni attacco farebbe scattare «una risposta determinata senza indugi», avverte il gruppo clandestino che a giugno annunciò la sua «smilitarizzazione».

«La volontà dei salafiti - osserva il comunicato - è chiaramente di impiantare in casa nostra la politica dell'Isis e noi siamo pronti. La vostra filosofia medioevale non ci spaventa». E ancora: Il popolo corso «è forte (...) di scelte politiche difficili che non ci hanno mai fatto scivolare come voi nella barbarie (...) Sappiate che ogni attacco contro il nostro popolo susciterebbe da parte nostra una risposta determinata senza indugi». Il Flnc non ha mai deposto le armi e detiene un importante arsenale da guerra. Un messaggio è anche rivolto allo Stato francese che avrebbe «una parte importante di responsabilità se il dramma dovesse prodursi qui da noi».

La Corsica è regolarmente teatro di preoccupanti episodi islamofobi. A febbraio un ristorante kebab e l'ingresso di una macelleria halal sono state colpite da una raffica di 56 colpi di mitragliatrice. La comunità musulmana dell'isola non è nuova a questo tipo di intimidazioni. Lo scorso anno, il prefetto, Christophe Mirmand, emise un'ordinanza per vietare le manifestazioni in un quartiere di Ajaccio, preso di mira da violente dimostrazioni durante le quali venne profanata e vandalizzata una moschea. Le violenze cominciarono dopo l'aggressione, avvenuta la notte di Natale, contro due pompieri, rimasti feriti, e un poliziotto nel quartiere popolare dei Jardins de l'Empereur. Anche in quell'occasione i manifestanti urlarono slogan xenofobi come «Fuori gli arabi», «Siamo a casa nostra». 

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