Un'ottima occasione per riannodare i fili di un rapporto unico e fondamentale, sia sul piano dei rapporti bilaterali sia su quello delle politiche di integrazione europea. E' questo il senso profondo della prima missione all'estero di Sergio Mattarella a Berlino (e martedì a Bruxelles). Una visita che cade in un momento quanto mai propizio e opportuno, che permetterà al presidente della Repubblica di portare nel menù dei colloqui berlinesi piatti diversi dal recente passato.
Con lo spread sotto i 100 punti (ai livelli del 2010), un pacchetto di riforme realizzate o impostate e segnali di una maggiore stabilità politica Mattarella potrà affrontare Angela Merkel bilanciando con attenzione le richieste italiane di maggiore flessibilità (naturalmente concordate con il governo, precisano fonti del Quirinale) e la tradizionale linea di forte propulsione dell'integrazione politica europea che il presidente ha indicato essere uno dei capisaldi del suo settennato.
L'Europa dove puntare su crescita e integrazione, solo così potrà continuare ad alimentare le "speranze" delle nuove generazioni. E' l'invito lanciato dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, a Berlino, Il capo dello Stato ha visto il presidente federale Joachim Gauck e, incontrerà la Cancelliera Angela Merkel. In serata si sposterà a Bruxelles dove domani avrà una prima presa di contatto con i vertici delle istituzioni europee.
"L'Europa deve riprendere a crescere, a sviluppare la propria integrazione. Soltanto così potrà continuare ad alimentare speranze per le nuove generazioni", ha detto il presidente, sottolineando come "l'Europa debba cambiare passo".
Il presidente della Repubblica ha ringraziato la Germania per il sostegno alle riforme portate avanti dal Paese. "Grazie per gli apprezzamenti per quanto sta accadendo in Italia dove è in corso un processo di riforme impegnative", ha detto Mattarella in una dichiarazione congiunta con il presidente federale tedesco Joachim Gauck. Il quale, poco prima, aveva lodato "la velocità e l'efficacia" delle riforme del governo Renzi: "Siamo molto impressionati dalla velocità delle riforme del governo italiano", aveva detto il presidente della Repubblica Federale tedesca.
"Italia e Germania - ha evidenziato per parte sua il capo dello Stato italiano - hanno delle relazioni "speciali" e devono lavorare insieme per dare "una spinta per la crescita dell'integrazione europea che è sempre più necessaria". Mattarella ha poi ricordato che la crisi economica ha portato "difficoltà, ma anche la nascita di strutture più solide" ed oggi "occorre fare di più per fornire una spinta maggiore al rilancio dell'integrazione europea". Ha infine insistito nel sottolineare che "le difficoltà sono tante" per cui "la spinta comune di Italia e Germania può contribuire a superarle".
«Siamo molto impressionati dalla velocità delle riforme del governo italiano», ha sottolineato Gauck in una dichiarazione al fianco di Mattarella. «Il governo di Matteo Renzi è riuscito a dare nuove speranze di cambiamento e ad avviare riforme ambiziose», ha aggiunto il presidente della Repubblica federale tedesca, nel discorso tenuto durante la colazione di lavoro con Mattarella, a Berlino per la sua prima visita di Stato estera.
Gauck si è quindi rallegrato di poter proseguire «l'eccellente cooperazione» avuta con il predecessore di Mattarella, Giorgio Napolitano e della profondità dei rapporti italo-tedeschi, rafforzati con il forum dello scorso dicembre a Torino, augurandosi che possa diventare permanente. «La sua visita a Berlino - ha poi aggiunto Gauck - è il segno del legame particolare tra i nostri Paesi e un gesto di amicizia che non è scontato».
«Le relazioni tra Italia e Germania sono speciali: c'è un tasso di condivisione e amicizia altissimo», ha affermato il presidente della Repubblica. Italia e Germania hanno delle relazioni «speciali» e devono lavorare insieme per dare «una spinta per la crescita dell'integrazione europea che è sempre più necessaria», ha continuato Mattarella.
Mattarella ha insistito nel sottolineare che «le difficoltà sono tante» per cui «la spinta comune di Italia e Germania può contribuire a superarle».