La mission di ogni associazione datoriale dovrebbe essere lo sviluppo delle imprese e, la nostra priorita' dovrebbe manifestarsi con l'impegno costante di stare a fianco di coloro che ogni giorno scelgono con coraggio di fare impresa, contribuendo con impegno e responsabilita' a costruire il futuro del paese, credendo nelle persone, nei territori, nel mercato e nelle regole. Sono mesi invece che ci ritroviamo a discutere di noi stessi perdendo di vista l'obiettivo primario da perseguire, fossilizzando l'attenzione su questo o quel personaggio, su questa o quella associazione. Pensiamo che ci debba essere un'inversione di tendenza e che si debba ricominciare a parlare delle imprese e delle loro necessita'.
Stiamo ascoltando ormai da troppo tempo calunnie e dileggi che arrivano da quelli che dovrebbero essere definiti ”colleghi” che continuano ad affrontare le problematiche da un punto di vista molto personale: il loro punto di vista.
Pur sapendo di vivere ormai in una societa’ dove conta piu’ l’ ”apparire” che l’ ”essere” non si puo’ non restare stupiti di come ognuno tenti di buttare fango sull’altro per “apparire” il migliore pur di difendere disperatamente il proprio personale punto di vista ed il proprio interesse.
Noi in cna siamo abituati a parlare di noi, non degli altri e siamo abituati a spiegare alle imprese che rappresentiamo quello che riusciamo a fare sul territorio, pur con i limiti che ognuno ha, la tecnica del buttare fango addosso a quelli che dovrebbero essere “colleghi” e che abbiamo sempre considerato tali non ci appartiene e ne’ ci appartiene la vanita’ di apparire quotidianamente sulla stampa per rilasciare spesso esternazioni che mancano di buongusto, tatto, concretezza e talvolta rasentano il limite della diffamazione.
Considerato che negli ultimi giorni sono apparse ulteriori esternazioni dai vari componenti dell’altro fronte (cosi’ e’ stato definito dal presidente della confcommercio in una delle sue ultime interviste) ci corre l’obbligo di spiegare il nostro punto di vista.
E’ noto a tutti che la cordata di cui parla il presidente di confcommercio a dimostrazione del fatto che avevano le idee ben chiare ha proposto alla presidenza della cciaa, diverse persone nell’arco di pochi giorni: prima se stesso, poi il presidente della coldiretti e per ultimo un noto imprenditore dell’ance, non hanno fatto altro che ripetere a loro stessi ed al mondo che era assolutamente necessario assumersi la responsabilita’ delle scelte per il bene del territorio e delle imprese e per tutelare la cciaa dalla possibile intromissione della politica ma appare alquanto bizzaro che ognuno di loro, nei fatti concreti si riferisse alle responsabilita’ degli altri e mai alle proprie. Appare evidente infatti che la politica non solo ci ha messo la mano ma l’ha fatta da padrona ed e’ stata chiamata in causa dagli stessi che la demonizzavano. Assurdo appare il fatto che, chi come noi ha sempre avuto, dall’inizio alla fine, le stesse opinioni, la stessa coerenza, la stessa lealta’ nei confronti delle associazioni con cui si e’ confrontato, dei sindacati, dell’ordine dei professionisti ed ha continuato ad appoggiare la candidatura del presidente uscente per consentire alla cciaa una continuita’ progettuale, venga oggi tacciato di irresponsabilita’.
Ed ancora piu’ assurdo appare il fatto che si tenti di far apparire la coerenza manifestata dall’ordine dei professionisti e dai sindacati come mancanza di responsabilita’ per il semplice fatto che, secondo qualcuno, appoggiavano la “parte sbagliata”.
Se ne deduce che il tuo voto conta ed ha valore solo se espresso in modo unilaterale, un gran bell’esempio di democrazia, di pari dignita’ e di senso di responsabilita’.
Sono stati giorni di trattative convulse in cui associazioni come l’ance che dapprima aveva pubblicamente dichiarato l’appoggio al presidente uscente condividendone il programma, nell’arco di poche ore ritratta e presenta un candidato suo. La cosa sconcertante e’ che, tutte queste manovre, fatte senza nessuna chiarezza solo nel tentativo di scompaginare il tavolo di concertazione vengono subdolamente fatte passare come tentativi di assunzione di responsabilita’ e ci riferiamo agli ormai famosi “passi indietro” fatti nel corso delle ultime settimane sempre nell’interesse del bene comune, ora da questa associazione ora da quella. Forse non ci siamo ancora resi conto che non c’e’ stato un vincitore ma solo tanti perdenti, ha perso la democrazia, la trasparenza, la correttezza e se avremo la capacita’ di analizzare i prossimi futuri avvenimenti forse riusciremo a capire chi ha veramente lavorato per il commissariamento.
Come abbiamo analizzato gli ultimi eventi nel seno della nostra associazione saremo disponibili al confronto anche all’esterno, con la consapevolezza che solo ritornando a parlare di imprese e confrontandoci su un terreno comune, che dovrebbe essere caro a tutti, si potranno appianare le divergenze, non saremo disponibili invece, come non lo siamo stati finora a rispondere ad altre eventuali provocazioni mediatiche che non servono a costruire ma a distruggere.
Il segretario il presidente
Caterina gualtieri domenico ceraudo