Tutti straziati dall'odio islamista. Tutti brutalmente ammazzati dalla folle corsa del camion guidato da Mohamed Lahouaiei Bouhlel.
Nel corso della notte le autorità francesi hanno, infatti, formalizzato il riconoscimento di altri quattro connazionali tra le vittime della strage di Nizza e questi morti hanno anche un nome e possono essere riconsegnati alle proprie famiglie per dargli una degna sepoltura
Ieri era stato identificatoMario Casati novantenne residente a Milano ma originario della Brianza. Casati si trovava a Nizza Maria Grazia Ascoli, 79 anni, anche lei tra le vittime. Sulla Promenade des Anglais ha trovato la morte anche Carla Gaveglio, 47enne di Piasco in provincia di Cuneo. Il marito Pietro Massardi (55 anni) si è, invece, salvato insieme alla figlia 14enne, Matilde. "Grazie per tutta l'amicizia che mi avete dato", di è limitato a scrivere su Facebook l'uomo devastato dal dolore. Solo ventiquattr'ore prima era convinto di poter riabbracciare la moglie: "Sono convinto di darvi presto buone notizie sicuramente con l'aiuto dei nostri angeli".
Matilde aveva, infatti, visto la madre cosciente mentre veniva caricata su una ambulanza dopo la macelleria islamica di Nizza. Non c'è l'ha fatta nemmeno la coppia di Voghera (Pavia), Angelo D'Agostino (71 anni) e Gianna Muset (69 anni), che fino a ieri sera erano dati per dispersi. È stata confermata anche la morte dell'l'italo-americano Nicolas Leslie anche se ancora non è stato ancora trovato il corpo.
Le famiglie sono state informate e stanno ricevendo tutta la necessaria assistenza da parte del personale del consolato italiano e dell'Unità di Crisi della Farnesina. Il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni ha subito espresso "vicinanza e solidarietà ai famigliari e agli amici delle vittime del barbaro attentato".
Intanto gli agenti della Digos della questura di Bari stanno indagando su alcuni cittadini di nazionalità tunisina residenti nella provincia
Ad annunciarlo era stato ieri il ministro degli Interni Angelino Alfano ai capigruppo di maggioranza e opposizione riuniti a Palazzo Chigi.
Dalle ricerche degli investigatori francesi, infatti, sembrerebbe che il killer di Nizza, Mohamed Lahouaiej Bouhlel, abbia avuto contatti con un cittadino tunisino che ha vissuto in Puglia e che è stato fermato - assieme ad altre sei persone - durante le indagini in corso in questi giorni in Francia. Il suo ruolo sembrerebbe legato alla fornitura delle armi all’attentatore, tramite due cittadini albanesi.
A coordinare i controlli è il neo procuratore aggiunto Roberto Rossi, magistrato Antimafia, che negli ultimi mesi ha aperto diversi fascicoli d’inchiesta proprio sui passaggi sospetti dal porto di Bari e sul ruolo del capoluogo pugliese come base logistica di supporto ai combattenti stranieri
Da quello che sappiamo, il presunto complice di Mohamed Lahouaiej Bouhlel, sarebbe transitato nella provincia di Bari due anni fa. Ma non è possibile escludere che ci sia tornato anche dopo. Il suo nome, infatti, risulta nel database dei controlli al confine di Ventimiglia nel 2015. E non è neanche possibile escludere che lo stesso attentatore possa aver avuto contatti diretti con i cittadini di nazionalità tunisina che vivono in Puglia
Ma a giugno, secondo l' ultimo report dell' agenzia Frontex rivela , che gli arrivi in Italia di immigrati provenienti dal Nord Africa sono aumentati del 24% rispetto al mese precedente e le persone arrivate sono circa 22.500.
Secondo l'agenzia Frontex, infatti, i barconi della speranza stanno convogliando tutti verso le coste del Sud Italia. Nel mese di giugno, dopo l'accordo tra Recep Tayyip Erdogan e i vertici dell'Unione europea, il numero degli arrivi in Grecia dalla Turchia è stato del 95% più basso rispetto allo stesso periodo del 2015.
Per Laura Boldrini l'accordo sulla gestione dei richiedenti asilo "deve essere superato perché non ci sono né i presupposti giuridici né politici". Il presidente della Camera ha quindi chiesto a Bruxelles di "riportare in seno alla Ue la gestione dei richiedenti asilo nel rispetto dei propri principi, altrimenti l'Europa perderà la propria autorevolezza e reputazione". Un mossa che di fatto aprirebbe ulteriormente le porte del Vecchio Continente a un'invasione senza più controlli.
Dalle coste libiche e egiziane gli immigrati continuano a partire. Non c'è nessuno a fermarli. Attraversano il Mar Mediterraneo e raggiungono facilmente le coste italiane. Anche qui non c'è nessuno a fermarli. Anzi, vengono accolti a braccia aperte e senza controlli nonostante l'Europa continui a essere colpita a morte dai seguaci dello Stato islamico.
La maggior parte degli extracomunitari arriva da Nigeria, Eritrea e Sudan. Solo una minima parte otterrà lo status di rifugiato, quasi nessuno verrà rispedito indietro. Sebbene su base annuale la cifra degli arrivi in Italia coincida con quella registrata l'anno scorso, il Belpaese è diventata la meta preferita dagli immigrati perché sanno che saranno accolti indiscrimintamante, anche se non ne hanno il diritto.