Giovedì 19 dicembre dalle ore 17,45 alle ore 19,30 a Villa Fernandes, aula 2, in Via Diaz 144 a Portici, in provincia di Napoli verrà presentato il libro, appena pubblicato, di Giovanni Liccardo “Storie insolite di uomini, luoghi e oggetti dei musei di Napoli”. Storico e archeologo della tarda antichità, svolge l’incarico di Dirigente Scolastico all’ISS “C. Levi” di Portici. L’interesse prevalente del libro, che si intitola Storie insolite di uomini, luoghi e oggetti dei Musei di Napoli, non è quello di tratteggiare ogni singola sala o ambiente o manufatto dei musei di Napoli, piuttosto – dopo una necessaria contestualizzazione storica e tipologica e senza nessuna pretesa di esaustività e completezza – è quello di raccontare storie di uomini curiosi e affascinanti; descrivere luoghi specialissimi e intriganti; presentare oggetti insoliti e rari che le sale napoletane custodiscono. Liccardo spiega che «il volume che si propone non è una “comune” guida descrittiva delle opere conservate, neppure racconta semplicemente i musei “riducendoli” a luoghi di esposizione».
In effetti, i musei di Napoli sono una tipologia molto complessa, soprattutto per le finalità, le collezioni, gli esiti formali e il rapporto con la città, ma è in questa differenza e ricchezza il loro forte legame con Napoli e il territorio in cui essi stessi s’innestano ed esplicano le loro attività.
L’autore, in proposito, puntualizza che «i musei di Napoli sono depositi di manufatti incredibili e straordinari più o meno unici; in questo libro alcuni di questi articoli preziosi e strani vengono presentati come uno strumento di comunicazione e di educazione, oltre che come un assortimento organico di prodotti e immagini che hanno determinato esperienze e avventure umane antiche e recenti, imponendosi alla sensibilità e alla coscienza oltre che all’intelligenza del napoletano di oggi. I musei di Napoli sono sicuramente articolati contenitori, per così dire, caratterizzati da una eccezionale dotazione artistica e documentaria, che si dirama secondo numerose e variegate direttrici archeologiche, storico-artistiche, antropologiche, scientifiche. Il loro patrimonio si innerva e trae alimento da sorprendenti elementi di attrazione e di fascino, continuando a tramandare il corredo genetico della storia plurisecolare della città, con incredibili e rare tradizioni ed espressioni culturali».
Ma il libro, conclude Liccardo, intende sottolineare anche «il valore della memoria delle loro trame e delle loro raccolte; memoria che è cosa diversa dalla storia, un’opposizione che bisogna capire bene, perché questa è scientifica e quella è emotiva, questa è critica e quella partecipativa, questa propone distacco dal passato e quella la continuità di un presente senza limiti in cui anche ciò che si è svolto tanto tempo fa è ancora qui. Dunque, vuole fornire un quadro dei musei della città come centri di conoscenza, informazioni, riflessioni e produzione culturale radicati nel territorio urbano; presentarli, in altre parole, con una prospettiva nuova e originale, ovvero nel loro forte connotato educativo e propositivo nei confronti della vita culturale passata, presente e futura di Napoli. Se l’intento di ricordare la storia della città per tramandarla ai posteri è sempre esistito, si scopriranno le ragioni per le quali alcune opere d’arte erano collocate un tempo nei luoghi pubblici; si racconteranno avvenimenti storici specifici da angolazioni originali; si riconosceranno manufatti straordinari conservati e opere di varia natura e tipologia che hanno caratterizzato l’identità, la storia e le tradizioni della città».
Un libro, dunque, davvero interessante e originale nell’impostazione degli argomenti trattati; ma non solo: l’opera ha anche una genesi particolare. Nasce d’intesa con Maurizio Cuzzolin, appassionato e illuminato editore napoletano, che tra l’altro introduce l’opera con una affettuosa prefazione, per celebrare precisamente il venticinquesimo anniversario della prestigiosa vittoria del Premio Cimitile, oggi tra le più importanti rassegne letterarie nazionali, un grande attrattore culturale, uno degli eventi culturali più importanti della Regione Campania, una grande opportunità di promozione turistica, culturale, ed economica del territorio regionale. Nel 2000, infatti, il libro di Giovanni Liccardo, Vita quotidiana a Napoli prima del medioevo, pubblicato ancora da Cuzzolin, fu premiato come “miglior opera nazionale di arte paleocristiana e medievale”. Quell’anno, tra l’altro, condivisero il premio Giulio Andreotti (per la sezione della saggistica), Adele Ammendola (per la sezione giornalismo), mentre Agostino Cordova, allora procuratore di Napoli, ebbe la menzione di un premio speciale. A quel fortunato libro Liccardo ne ha fatti seguire molti altri: Introduzione allo studio dell’archeologia cristiana. Storia, metodo, tecnica (edito dalla San Paolo, nel 2004); Architettura e liturgia nella Chiesa antica (pubblicato dalla celebre casa editrice Skira nel 2005) e Redemptor meus vivit. Iscrizioni cristiane antiche dell’area napoletana (presentato con l’editore trapanese Il Pozzo di Giacobbe nel 2008). Molto intensa, infine, è stata la collaborazione di Liccardo con la romana Newton Compton, casa editrice con la quale ha presentato vari testi di “napoletanistica”, ovvero sulle testimonianze storico-artistiche e archeologiche di Napoli, tra i più recenti: Napoli sotterranea. Una guida alla scoperta dei misteri, segreti, leggende e curiosità nascoste (2019), La smorfia napoletana. Origine storia e interpretazione (2019), Alla scoperta di Napoli archeologica (2021), La storia di Napoli in 1001 luoghi (2022) e Alla scoperta dei segreti perduti di Napoli (2023).