"Le dichiarazioni del presidente del Senato sul voto segreto o palese non sono da presidente del Senato - dice Renato Brunetta - ma da uomo di parte, anzi di fazione. Ritenere che i senatori col voto segreto possano rispondere a 'interessi diversi' dalla coscienza è una insinuazione gravissima". Secondo il capogruppo Pdl alla Camera le parole di Grasse contraddicono il "suo ruolo di garante della dignità dei parlamentari". "Ricordo all'ex procuratore Grasso una frase di Falcone: 'Il sospetto è l'anticamera della calunnia'. Cerchi di far valere le regole, il presidente Grasso, invece che inventarne di nuove ad uso delle sue attitudini inquisitorie", conclude Brunetta.
Per Schifani, "E' molto grave che il presidente Grasso ipotizzi il voto palese, essendo il Regolamento sul punto chiaro ed inequivocabile. Sospettare, poi, che attraverso il voto segreto i senatori possano perseguire interessi diversi rispetto alla propria coscienza è incredibile. Un chiarimento sarebbe quantomeno opportuno". "E' molto grave - dice Schifani nella sua dichiarazione - che il presidente Grasso ipotizzi il voto palese sulla decadenza, essendo il Regolamento sul punto chiaro ed inequivocabile. Un' eventuale interpretazione diversa in Giunta per il Regolamento, a colpi di maggioranza, sarebbe inaccettabile e noi ci opporremmo strenuamente ad una simile forzatura. Sospettare, poi, che attraverso il voto segreto i senatori possano perseguire interessi diversi rispetto alla propria coscienza è incredibile, e ci auguriamo che si sia trattato di un malaugurato fraintendimento. Un chiarimento sarebbe quantomeno opportuno".
Parlando della foto che lo ritraeva, il 2 ottobre, in Parlamento con in mano la lista con i 24 nomi dei ministri che avrebbero costituito il gruppo separato, ha spiegato: "Nessuno mi crederà, ma io sono una persona molto distratta: si è trattato, quindi, di un'assoluta casualità. Tutti ora mi fanno passare per uno stratega: io, quasi quasi, confermo che l'ho fatto apposta". Infine, a proposito dei due gruppi nati all'interno del Pdl e soprannominati falchi e colombe, il ministro Quaglieriello ironizza dicendo: "Io che sono, per ragioni genetiche, una quaglia mi hanno definito colomba, quindi ho un po' di confusione mentale". Il testo dell'intervista, andata in onda ieri sera, è stato diffuso oggi dall'emittente.
Chiunque abbia visto la trasmissione 'Matrix' di ieri sera sa che il ministro Quagliariello ha affermato che i gruppi parlamentari si formano sulla base di linee politiche, e che il suo impegno, oltreché il suo auspicio, è affinché non si determini alcuna separazione. Per questo e per tutto il resto, si rimanda all'intervista integrale andata in onda".
"Sarebbe un'altra Caporetto della politica se fosse la Consulta a cambiare la legge elettorale. Se anche questa volta si fallisce, credo che il governo, con tutte le cautele, debba intervenire''